San Francisco's Richard Buckner pursued Joe Ely's "outlaw" country with a voice reminiscent of Townes Van Zandt on Bloomed (1995) and particularly on the concept album Devotion And Doubt (1997), backed by Giant Sand and Marc Ribot.
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Richard Buckner e` un cantautore di San Francisco che debutto` nel 1994 con un
album interamente riedito su Bloomed (Dejadisc, 1995 - Slow River, 1999)
e uno stile che si ispira all'"outlaw" country del Texas, quello di
Joe Ely e Butch Hancock.
Chitarra acustica, steel e mandolino accompagnano le sue ballate
autunnali.
La voce di Buckner e` una fragile combinazione di
Townes Van Zandt e Neil Young.
Il sound e` anche troppo indebitato con lo stile di moda in quegli anni
nel campo del country.
Buckner si conquisto` meritata fama con il secondo album, un concept sul
divorzio che lo aveva appena marchiato a fuoco.
Su Devotion And Doubt (MCA, 1997), accompagnato dai Giant Sand e da
Marc Ribot, Buckner scodella un pugno di ballate spettrali in forma
di lettere d'amore (Figure su tutte).
I suoi monologhi sono cupi e paranoici, come quelli del Neil Young piu` tetro.
La musica e` ancor piu` dimessa e introversa.
Soltanto A Goodbye Rye fa presagire
per la prima volta un futuro meno introverso.
Proseguendo da quella canzone,
Since (MCA, 1998), con John McEntire alla batteria e Dave Schramm alla
chitarra, e` un po' meno depresso dei precedenti. Le canzoni
meglio arrangiate, non tanto la fragorosa Believer quanto
Jewelbomb (un po' Warren Zevon),
Goner w/Souvenir (un po' Fleetwood Mac) e
Coursed (un po' Soul Asylum),
non sono necessariamente meglio dei gioielli acustici
Ocean Cliff Clearing
e Raze, con la chitarra appena accarezzata e la voce sola a raccontare
la propria solitudine.
L'addolorato blues di Boys The Night Will Bury You
e la funerea Once che chiude il disco riassumono il trattato
filosofico che e` questo disco.
Ma forse l'arrangiamento pudico di Lucky Buzz
(con Dave Grubbs all'harmonium) e` meglio rappresentativo della musicalita`
di Buckner.
Il disco oscilla fra due estremi, indeciso se osare nel mondo del rock melodico
o se rinchiudersi a riccio nel mondo del cantautore country. Ne viene fuori
un'opera criptica, oscura, schizoide.
Buckner e` uno dei grandi cantori intimisti della musica rock, capace di
aprire il proprio cuore (e la propria vita) con una chiarezza accecante.
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