Sheryl Crow


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Tuesday Night Music Club, 6.5/10
Sheryl Crow, 5.5/10
Globe Sessions, 4/10
C'mon C'mon (2002), 4/10
Wildflower (2005), 4/10
Detours (2008), 5.5/10
100 Miles from Memphis (2010), 4/10
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Sheryl Crow, originaria del Missouri, arrivo` a Los Angeles nel 1986. Venne scoperta da Michael Jackson, che la assunse per uno dei suoi tour, e da quel momento divenne una delle accompagnattrici piu` richieste dalle star di musica rock (Don Henley, Chrissie Hynde, Neil Young, Sinead O'Connor).
La cantautrice registro` nel 1992 un album (per la A&M) che non venne mai pubblicato e poi finalmente, all'eta` di 34 anni, Tuesday Night Music Club (A&M, 1994). L'hit I Just Wanna Have Fun, uno shuffle esuberante, scalfiva soltanto la superficie del suo tenue esistenzialismo, meglio rappresentato dalle atmosfere drammatiche di Run Baby Run. Il suo talento melodico sospingeva la delicata Strong Enough, l'orecchiabile The Na-Na Song (con tracce dei Beatles) e la ballad jazzata di We Do What We Can. L'album, che deve molto alla collaborazione di David Baerwald, ne fece una star: vendera` sette milioni di copie nel giro di cinque anni.

L'album omonimo del 1996 presenta sonorita` hard-rock (Maybe Angels) e funky (Love Is A Good Thing), che contrastano con la sua immagine di fievole cantastorie di strada. Piu` consone alla sua personalita` sono semmai la ballata spartana Redemption Day e il gospel cadenzato di A Change. All'hit disincantato di due anni prima rimandano soltanto Sweet Rosalyn e Everyday Is A Winding Road. Ai due modelli classici di Neil Young (nella cadenza) e Bob Dylan (nel ritornello) Crow si ispira per il gospel di Hard To Make A Stand, forse il vertice emotivo del disco. Il successo arride a If It Makes You Happy, che pende dalla parte del blues-rock dei Black Crowes e ha un'aria molto piu` sorniona e malinconica del primo hit. Il registro del canto si e` fatto improvvisamente adulto, abbandonando l'entusiasmo adolescenziale per un tono depresso e abrasivo, talvolta persino provocatorio.

Globe Sessions (A&M, 1998) raccoglie un altro pugno di quelle cantilene disincantate. La sua specialita` sono decisamente gli shuffle trasandati e orecchiabili di My Favorite Mistake e It Don't Hurt (Lisa Germano al violino).
Questa volta lo spiegamento di mezzi e` davvero imponente: il ritornello di Here Goes The Neighborhood e` punteggiato da una sezione di fiati, e spunta persino una sezione d'archi di dodici elementi (fra cui i violoncellisti Jane Scarpantoni e Garo Yellin) per il raga psichedelico di Riverwide, in cui lambisce i bassifondi di Sgt Pepper.
Non solo manca l'ispirazione, manca anche l'hit che possa salvare il disco. Un'imitazione di Tom Petty, Anything But Down, e` la canzone che ci va piu` vicino.

Per adesso Crow e` soltanto una pallida copia della Bonnie Rait piu` pop.

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The albums of the new century continued the downhill trend, but each contained a successful single (basically, the only reason to buy the album): Soak up the Sun, off C'mon C'mon (2002), Good Is Good, off Wildflower (2005), etc.

Detours (A&M, 2008) is an eclectic collection that, musically, fares a lot better than anything else in a decade. However, some of the best songs are political in nature, and one has to cope with lyrics as competent as the haringue of a fist-thumping television anchor (Gasoline, Love Is Free). She is at her best when she minds the music, as in Shine Over Babylon. Overall, it's honest and entertaining, but also terribly old-fashioned.

100 Miles from Memphis (2010) suffered from very mediocre material.

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