Amy Denio (nata a Boston nel 1961, ma cresciuta a Detroit e
trasferitasi a Seattle nel 1985)
venne a galla nella preistoria di Seattle con il primo disco dei
Tone Dogs, Ankety Low Day (C/Z, 1990),
gruppo con il quale ebbe modo di sfogare la sua passione per il
progressive-rock di Canterbury.
Birthing Chair Blues (Knitting Factory, 1992) da` inizio alla sua
carriera solista, all'insegna della title-track e di una folle
Dishwasher, per canto africano, chitarra, sax, fisarmonica e
lavapiatti.
La passione per la fisarmonica e la riscoperta della tradizione popolare
(di tutto il mondo, Denio canta in diverse lingue)
fanno di Tongues (Fot/Ponk, 1993) un disco molto diverso.
Slugs, Czechered Pyjamas e Exiles sono esemplari di
un processo di decostruzione e modernizzazione della ballata folk.
Da e Epiglottis ricordano addirittura le affabulazioni astratte
di Dario Fo. L'accompagnamento di fisarmonica e sintetizzatori e` degno
dei Pere Ubu.
Denio si cimenta anche con i Curlew, il Billy Tipton Memorial Saxophone Quartet
e il chitarrista Hans Reichel, ovvero con il nuovo jazz.
Nel 1993 si aggrega ai Nudes di Chris Cutler, che registrano
Vanishing Point (ReR, 1994)
e poi diventano i Pale Nudes.
Dal secondo disco,
Wise To The Heat (Rec Rec, 1996),
in poi, perso per strada Cutler,
e` Denio la leader e compositrice del gruppo, e la musica si sposta verso la
ballata pan-etnica da lei prediletta (la soave litania di
Axis, il valzer da cabaret di You Never Call Me Anymore).
Soul Come Home (RedRec, 1998), con la formazione in perenne cambiamento,
ha un piglio aggressivo, quasi rock (Les Sons Se Repondent,
Mirror).
Nel 1997 ha anche registrato due dischi con i giapponesi FoMoFlo.
Ha anche composto l'opera Non Lo So Polo (Rec Rec, 1999), nello stile
di Meredith Monk.
More Spoot (More Music, 1998) e
Greatest Hits (Unit Circle Rekkids, 1999) sono ottime antologie.
Denio partecipa anche all'ensemble Science Group con
Chris Cutler,
Fred Frith e Bob Drake.
La sua attivita` continua concitatissima. Nel gennaio 2000 si tiene a Seattle la
premiere di Tattoo, una piece multimediale di cui Denio compone le
musiche in collaborazione con Ellen Fullman. Denio suona anche di nascosto il
sassofono in un combo di musica latina. Canta e/o suona il sax sugli album di
diversi musicisti jazz e d'avanguardia.
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Seattle-based multi-instrumentalist Amy Denio led and collaborated to a number of bizarre jazz-rock projects in the vein of the Canterbury school, notably the the Tone Dogs (1), whose Ankety Low Day (1990) was a quirky flight of the imagination,
and Degenerate Art Ensemble, that
straddled the line between jazz, classical and rock.
Tongues (1993) set forth her ambitious program of deconstruction of world folk music, that can evoke Pere Ubu's abstract sonatas for accordion and synthesizer as well as Dario Fo's onomatopoeic theater.
This led to a string of albums, culminating in The Danubians (2000), that were dominated by Denio's bizarre phonetic wordplay and by her spirited accordion playing. With these works she proved to be a devil of a composer, of an arranger, of a performer, and of a conductor.
If English is your first language and you could translate my old Italian text, please contact me.
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Amy Denio is active on several fronts and in several countries, and the year
2000 brings three new albums, one credited to
Amy Denio & Pat Graney Dance Company, Tattoo (Unit Circle Rekkids, 2000),
and one credited to the Danubians.
The Danubians (Cuneiform, 2000) is dominated
by Denio's bizarre phonetic wordplay and by her spirited accordion playing.
With Denio are Hungarian guitarist Csaba Hajnoczy, Hungarian violinist (and
second vocalist) Gabi Kenderesi, Czech drummer Pavel Fajt.
As proven by inventive tonguetwisters like
Tebit (one of her masterpieces), Mirror Talk and Hanana,
Denio already ranks with Meredith Monk, Joan LaBarbara and the likes
among the most fantastic (and eccentric) female voices of avantgarde music.
Her performances are always immersed in wildly extravagant settings,
and occasionally these steal the show: Heavy Heaven employs
a rhythm that sounds like a cross between industrial and african beats:
Karouselika is a goofy, almost dissonant and rhythmically
limping take on mitteleuropean folk music.
Denio is unique in that she can excel as well in a
saxophone-driven jazz improvisation like Odpoledne and in a
ghostly ambient piece like the closing Night Train
(the voice being now, at the end of the journey, but a droning echo in the
distance).
This woman is a devil of a composer, of an arranger, of a performer and of a conductor.
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(Translation by/ Tradotto da Nicola Mecca)
Amy Denio è attiva
su diversi fronti ed in molti Paesi. Nel 2000 pubblica tre nuovi album, uno a
nome Amy Denio & Pat Graney Dance Company, Tattoo (Unit Circle Rekkids,
2000), e un altro a nome the Danubians.
The Danubians (Cuneiform, 2000) è dominato dai bizzarri giochi di parole di Denio e
dalla sua fisarmonica invasata. Con Denio ci sono il chitarrista ungherese
Csaba Hajnoczy, la violinista ungherese (e seconda voce) Gabi Kenderesi, il
batterista ceco Pavel Fajt. Come provato da scioglilingua geniali come Tebit
(uno dei suoi capolavori), Mirror Talk and Hanana, Denio può già
annoverarsi insieme con Joan LaBarbara, Meredith Monk e poche altre tra le voci
femminili più fantastiche (ed eccentriche) della musica di avanguardia. Le sue
performance sono sempre immerse in atmosfere stravaganti, tanto che a volte
queste le rubano la scena: Heavy Heaven impiega
un ritmo che suona come un incrocio tra industrial e ritmi africani; Karousalika è una sciocca, quasi
dissonante e ritmicamente entusiasmante diapositiva del folk mitteleuropeo.
Denio è unica nell’eccellere tanto in improvvisazioni jazz guidate dal sax (Odpoledne) quanto in un brano ambient
spettrale come Night Train, che
chiude il disco (la voce, ormai alla fine del viaggio, non è altro che un’eco
in lontananza). Questa donna è una diabolica compositrice, arrangiatrice,
esecutrice e leader.
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