Tit , 7.5/10 Cyclops Nuclear Submarine Captain , 8.5/10 Flan , 7/10 Project Success , 6.5/10 Hot Day In Waco , 5/10 Gunsmoke , 5/10 | Links: |
Il chitarrista Stephen Tunney (in arte "Dogbowl") e` una delle menti piu`
geniali della nuova psichedelia. Venne alla luce nel 1987 con i King Missile
di John Hall (cantante e paroliere), formatisi nell'entourage di Kramer con
David Licht alle percussioni e Kramer stesso al basso.
Su Fluting On The Hump (Shimmy Disc, 1987) e su They (Shimmy Disc, 1988)
Tunney ebbe modo
di mettere in luce il suo surreale romanticismo, degno degli autori psichedelici
piu` pop, nonche' un "picking" tanto analfabeta quanto efficace.
A trasformare i minuscoli brani dei King Missile in capolavori sono infine i suoi arrangiamenti esoticamente e spartanamente surreali. Su Fluting On The Hump i brani Lou, nei modi della canzone folk del Greenwich Village, e Muffy, trapiantata da un caffe` degli anni '30, furono le barzellette che li resero famosi. Take Stuff From Work, Sensitive Artist e Wuss sono le anteprime dello stile di Hall di recitare storie satiriche su partiture musicali grottesche, in questo caso rispettivamente uno strimpellio da manicomio, il coro di Guantanamera e una sorta di bossanova frenetica. Su They la folle fantasia ritmica di Tunney dilaga senza freni. Cadenze da manicomio propellono la title-track e When She Closed Her Eyes. In Stonehenge e She Had Nothing musichette d'altri tempi sorreggono impalcature traballanti di canto, liriche e contrappunti. Di questo passo il gruppo perviene a gag di valore storico come il folkrock orecchiabile a ritmo reggae-hawaiano di I'm Open. Alla fine sembrano menestrelli del Greeenwich Movement filtrati attraverso l'acid-rock (Fish, per percussioni pellerossa e vagiti liberi) e la psichedelia piu` barocca (nei due minuti scarsi di Now si alternano fischio, tabla, sitar e violino), o semplicemente dei ragazzini che non hanno mai imparato a finire una canzone e si sfogano ripetendo all'infinito un riff da garage-rock (He Needed). Nessuno sa mettere delle liriche in musica come Tunney, sia pur ricorrendo a tutti i trucchi piu` scorretti del pop e prendendo a prestito dalle orchestrine caraibiche un passo caracollante o due. I precedenti facevano sperare in una brillante carriera di comprimario, ma pochi si sarebbero aspettati da Dogbowl la serie di capolavori che avrebbe invece registrato negli anni successivi.
Uscito da quel gruppo, Dogbowl registro` infatti nel 1989 il concept Tit,
nel quale ebbe modo di sperimentare (con l'aiuto di Kramer) gli
arrangiamenti piu` bislacchi, ma soprattutto di mettere in mostra uno dei
talenti melodici piu` prolifici e geniali della storia del rock, alla pari con
i Kinks e i primi Pink Floyd. In piu` le composizioni di Dogbowl hanno un piglio
follemente bambinesco, innocentemente apocrifo. Le "scene" di quest'opera
tragicomica sono ventidue, e sono ventidue capolavori armonici,
capolavori di composizione, arrangiamento, esecuzione. Sono brani suonati
peraltro senza il minimo virtuosismo, nella maniera piu` semplice e lineare
possibile; cio` che li rende geniali e` lo svolgimento lunatico, lo schema
"aperto", gli infiniti minuscoli diversivi; nonche', naturalmente, i testi
surreali a cui sono accoppiati.
Il secondo disco, Cyclops Nuclear Submarine Captain (Shimmy Disc, 1991),
e` ancor piu` geniale. Non solo il suo talento
melodico tocca qui vertici che hanno pochi rivali nella storia del rock,
ma gli arrangiamenti, per quanto sempre primitivi e naif, sono deliziosamente
paradossali. Il tocco jazz, le chitarrine beat, gli organetti demode`, le
cadenze "casalinghe" armonizzano alla perfezione con il baritono suadente di
Dogbowl. L'obiettivo della sua musica e` la comica, pura e semplice, fine a
se stessa. E le liriche sono pertanto le piu` spassose che si possa concepire.
Le musiche sono in gran parte poco piu` che amene filastrocche per bambini.
Chiamarle "novelty" e` fare loro un complimento.
L'eccentricita` di Dogbowl viene confermata dall'iniziativa successiva: un
concept e un romanzo, entrambi intitolati Flan (Shimmy Disc, 1992),
che si complementano a
vicenda. Il tema e` quasi una
parodia delle parodie di Kid Creole: e` l'avventura (che sarebbe piaciuta tanto
ad Ariosto quanto a Cervantes) di un tale Flan che, accompagnato da un pesce
dotato di proprieta` camaleontiche, vaga alla ricerca della sua
bella per lande desolate e terrificanti, popolate da occhi volanti, da
cani parlanti, da uomini con la testa di ragno, da ratti giganti e cosi` via.
Project Success (Shimmy Disc, 1993), il quarto capitolo della saga di Dogbowl, e` pigro e
rilassato, sempre piu` nel
segno del languido ed esotico dandysmo di Kevin Ayers e Van Dyke Parks.
Persa la verve sardonica dei primi tempi, Dogbowl ripara in un folkpop
magistralmente dimesso e spartano, con accompagnamenti che sanno di folk da
camera (a tratti sembra di ascoltare la Penguin Cafe` Orchestra in sottofondo)
e musical di Broadway.
Se il suo forte rimane il bozzettismo melodico alla Jonathan Richman e Kinks
(Concrete Table Of Love, Without You, Harmonica), in piu` punti trapela
un umore da caffe` caraibico (Train Goes Away, Thinking Of Omaha,
Stalker). Comunque sia il disco rigurgita di soavi ritornelli folkrock
con il minimo di contrappunto strumentale e testi folli/innocenti
(I Pick Daisies e soprattutto Hemophiliac Of Love), quando non sono le
piu` spudorate novelty (Red Rug e soprattutto Kind Of Girl).
L'album va in gloria con l'inno donchisciottesco di Windmills Falling e
l'ancor piu` esaltata Steamboat (tenore marziale, cori, assolo di clarinetto
jazz e tutto il resto).
Dogbowl ha messo insieme un repertorio di canzoni demenziali che pochi altri possono vantare. Ma, piu` ancora, le ha ambientate in un mondo immaginario che e` in se` un grande volo di fantasia; un mondo in cui (musicalmente e narrativamente) possono verificarsi gli eventi piu` sconcertanti con la massima naturalezza. La vita, nel suo mondo, e` la piu` semplice possibile, benche' sia la piu` difficile possibile. Nel suo grande circo esercitano i clown piu` teneri e stralunati, audaci e sfortunati. E la musica riflette fedelmente la felice contraddizione di quell'universo. In questo senso Dogbowl ha anche re-inventato, ri-definito, come metafora di un subconscio collettivo, di un sogno globale, la novelty musicale, ovvero la farsa in rock, genere del quale aspira al titolo di massimo maestro moderno. Da una collaborazione con Kramer sono scaturiti Hot Day In Waco (Shimmy Disc, 1993) e Gunsmoke (Shimmy Disc, 1995). Cigars Guitars And Topless Bars (Lithium, 1996) e` una registrazione dal vivo. |
Dogbowl, the project of former King Missile's guitarist Stephen Tunney, used the rock opera Tit (1989) as a pretext to unleash his mad imagination in a carousel of arrangements that relied on odd juxtapositions and unlikely relations. Its quirky pop vignettes and warped folk songs evoked the Kinks and early Pink Floyd, as they wed neo-hippie optimism with a nostalgic element and unstoppable verve.
Tunney's melodic talent blossomed with Cyclops Nuclear Submarine Captain (1991), an effervescent kaleidoscope of novelty numbers that sounded demented but also erudite the way Frank Zappa used to. Besides being a milestone of musical nonsense, it was also an ambitious stylistic collage. Besides being an amateurish parody of pop music, it also evoked glorious musical misfits such as Captain Beefheart's Magic Band or the Holy Modal Rounders, and, last but not least, it
mimicked the Bonzo Band's mordant cabaret and Kevin Ayers' decadent/exotic musichall.
The concept album Flan (1992) summed up all of Tunney's influences in a colossal send-up of his musical age.
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