Drain
(Copyright © 1999 Piero Scaruffi | Legal restrictions - Termini d'uso )
Pick Up Heaven, 7.5/10
Offspeed And In There, 6.5/10
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King Coffey, batterista dei Butthole Surfers, ha una seconda vita assai illustre, come fondatore e direttore dell'etichetta Trance Syndicate e come leader dei Drain. Con questo manipolo di terroristi sonori erige barricate di suoni sgradevoli a ritmo infernale, nella gloriosa tradizione inaugurata dai Red Crayola, facendo sfigurare non poco il gruppo maggiore, in cui e` soltanto un umile gregario. I Drain, in realta`, esistono da sempre, in quanto Coffey non aveva mai smesso di suonare ogni tanto con un vecchio amico di Forth Worth, David McCreath. Soltanto con la nascita della Trance il batterista (e adesso sperimentatore elettronico) aveva avuto l'occasione di registrare la loro musica, cominciando con il singolo Black Fist (Owen McMann dei Cherubs al basso).

I cataclismi dell'album d'esordio, Pick Up Heaven (Trance Syndicate, 1992), spostano di un'altra tacca il livello di inascoltabilita` della musica rock. Cicloni di riff e cadenze come Non Compis Mentis, che sfruttano la tecnica di alterare il canto e sommergerlo di rumori chitarristici a ritmo thrash, rasentano le dissolutezze di Helios Creed e compongono un panorama agghiacciante della condizione umana. Raramente (forse soltanto in Funeral Pyre) il duo ricorre a tanto sconquasso per fini meramente gotici: quasi sempre l'obiettivo e` ben piu` ambizioso, il mezzo ben piu` distruttivo. Sono le infinite frustrazioni e nevrosi dell'individuo a comporre lo scheletro di queste mini-sinfonie.
Coffey ricorre a vecchi espedienti per animare queste rincorse al massimo effettismo: in Crawfish una vocina accelerata alla Virgin Forest si immerge in folate di distorsioni e cadenze incalzanti, in Martyr's Road i vocalizzi distanti di un inno islamico trapelano da un turbine di distorsioni marziali; in Ozark Monkey Chant fischi e ronzii elettronici dilaniano un ritmo sintetico alla Suicide sotto il quale si intuisce un rituale esotico. Sempre a passo di carica, senza tregua. Un'allucinazione senza fine. Il canto e` spesso una trovata, senza testi o con testi minimi; quando non e` un puro effetto sonoro, e` un campionamento demenziale (come nell'house di Instant Hippie).
Molte delle tecniche utilizzate farebbero invidia a Cage, altre farebbero la gioia di qualsiasi bambino dell'asilo. In queste orge pantagrueliche di suoni in rapido movimento la musica rock ritrova, debitamente amplificata dai tempi, la sua storia e la sua missione rivoluzionarie.

Gli eccessi di quell'opera vengono smussati su Offspeed And In There (Trance Syndicate, 1996) da un'ottica piu` multiculturale e multietnica, nella quale hanno ampio spazio hip hop, jazz e techno. L'accostamento fra l'estetica ultrapunk del leader (e della casa) e le sonorita` decadenti delle discoteche chic e` suggestivo e creativo. Sembra davvero il disco di un'altro complesso. Il psychedelic world-jazz di Marrakesh 3am, Helicopters Are Burning e Saipan Murder Mystery rappresenta una delle piu` geniali revisioni del trip-hop.
Non a caso il nuovo EP del gruppo, Regional Action (Astralwerks) vira verso la musica ambientale.

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