Los Angeles' Geraldine Fibbers, fronted by former Ethyl Meatplow's vocalist Carla Bozulich, bridged the gap with urban culture in the desolate, hyper-realistic stories of Lost Somewhere Between The Earth And My Home (1995). The subversive power-pop of Butch (1997), featuring jazz guitarist Nels Cline, embedded rootsy melodies into alien structures.
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Gli Ethyl Meatplow furono uno dei gruppi della tarda musica industriale di
Los Angeles, che pubblicarono Happy Days, Sweetheart (Dali, 1993) nel
segno dei Nine Inch Nails, aggiungendo al modello le armonie vocali alla
B52's di John Napier e Carla Bozulich
Queenie e
Smokin' On The Devil's Johnson i due singoli da culto dell'epoca.
Mentre Napier formava i Buccinator, titolari di un audace
The Great Painter Raphael (Basura, 1995) con la suite cacofonica di
15 minuti Discipline The Fireman, e poi gli E.coli, titolari di
un piu` convenzionale e persino orecchiabile To Drool (Triple X, 1996),
e il batterista Biff Sanders si univa
ai Polar Bear di Eric Avery,
la cantante (ex prostituta e tossicodipendente, redenta dalle sinfonie di
Mahler e diventata cosi` critica musicale) si uni` poi ai resti
di un gruppo hardcore (i Glue) e diede vita ai Geraldine Fibbers.
L'album d'esordio dei Geraldine Fibbers,
Lost Somewhere Between The Earth And My Home (Virgin, 1995),
raccoglieva in realta' materiale gia' pubblicato qua e la': il
il singolo Marmalade (Virgin, 1995), un country marziale e una delle loro canzoni piu` orecchiabili;
il singolo Dragon Lady (Sympathy, 1994), forse il loro capolavoro, un brano che inizia in stile Cowboy Junkies ed esplode in un tour de force di rumore grunge.
Dall'EP Get Thee Gone (Sympathy, 1994) sono tratte la ballata
celtica Outside Of Town (che la` faceva il paio con Fancy)
e il lungo valzer malinconico della title-track.
Sono quasi tutte storie orrifiche dei bassifondi di Los Angeles.
La chitarra di Daniel Keenan scava piaghe profonde nella desolazione
esistenziale urlata nel suo registro maschio da Carla Bozulich.
Jessy Greene (violino e viola) e William Tutton (contrabbasso)
rendono ancor piu` densa l'atmosfera di tragedia. La batteria di
Kevin Fitzgerald (ex Further) batte un tempo che non esiste, badando a
enfatizzare i momenti salienti della recitazione.
Fra le nuove composizioni spiccano Lilybelle, un lamento rurale immerso
nel frastuono della chitarra e nella tempesta della batteria,
French Song, un lungo valzer protratto in voragini di distorsioni di
viola alla John Cale, e House Is Falling, forse la loro melodia piu`
felice, e forse il brano piu` tradizionale.
I Geraldine Fibbers si imposero subito fra i protagonisti del genere
"neo-trad" pilotato da gruppi come Uncle Tupelo. Dalla loro avevano una cultura
piu` urbana e intellettuale, che li avvicinava al noise-rock e al
progressive-rock.
Dopo un precoce Live From The Bottom Of The Hill, esce l'EP
What Part of Get Thee Gone Don't You Understand?
(Sympathy for the Record, 1996).
Il chitarrista jazz Nels Cline
subentra alla chitarra per il successivo
Butch (Virgin, 1997). Il gruppo dimostra soprattutto un talento melodico
quasi pop. Non a caso l'album comincia con l'orecchiabile
California Tuffy, che unisce un ritmo scalpitante da cowboy a un
ritornello spensierato da Merseybeat, e annovera
il power-pop di Trashman In Furs
e la romantica ballad Swim Back to Me, episodi sorprendentemente
"facili" nell'economia di questo disco.
Il disco si anima quando il gruppo sfodera il voodoobilly viscerale e atonale
di Toybox,
la sfrenata quadriglia con accenti raga di Seven or In 10,
lo psicodramma classicheggiante di Arrow To My Drunken Eye,
e il concitato funk-rock di I Killed the Cuckoo, carico di
sperimentazione "no wave" (armonie vocali clownesco-psicotiche, riff
stridenti, ritmo epilettico).
L'influenza dei Can si fa sentire (oltre che in una cover) nella complessa
partitura di Dwarf Song e nello strumentale geometricamente
sbilenco Claudine.
La lunga Butch e` invece tanto ambiziosa
(arrangiamento orchestrale) quanto irrisolta.
L'anima country del gruppo viene fuori pienamente soltanto in due brani, ma
sono due brani d'eccezione:
Folks Like Me, un capolavoro del genere, una melodia epica
cantata da Bozulich nel suo registro piu` accorato e condotta a passo marziale,
che il violino di Jessy Greene e la lap steel di Cline inseguono gloriosamente
per monti e praterie;
e Pet Angel, una litania corale a passo di valzer con la viola di
Greene che imita la fisarmonica.
Bozulich (autrice di gran parte del materiale) chiude il disco con la
surreale ninnananna Heliotrope, che lei bisbiglia e fischietta in maniera
impercettibile sulla filigrana distorta e "looped" di chitarra e organo.
Forse nessuno come loro ha saputo fondere le sonorita` arcaiche
degli Appalacchi e delle "murder ballads" con le istanze piu`
sovversive del rock moderno.
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Scarnella (Smells Like Records, 1998)
is the duo of Carla Bozulich and Nels Cline, that contains much more abstract
and adventurous jams.
Carla Bozulich's Red Headed Stranger (Dicristina Stair Builders, 2003)
was her interpretation of Willie Nelson's country classic.
The live I'm Gonna Stop Killing (DiChristina Stair Builders, 2004) added
seven new songs.
But Bozulich's first real statement was
Evangelista (Constellation, 2006), a terrifying vision of hell that
harked back to Diamanda Galas.
These are not songs but screams, whispers and moans that wonder through the inner maze of the psyche, through a soundscape of noises and samples and drones and loops and distortions.
The nine-minute Evangelista I (for violin, viola, cello, organ, contrabass and voice) opens with a melancholy sheet of collective drones and musique-concrete noises before Bozulich intones her shamanic howl.
For a while the instruments careen along, indulging in their contrapuntal mess.
Then the singer is left alone to exorcize her ghosts (Patti Smith-style) against wavering organ dissonances.
Suddenly, the strings return to accompany the last two minutes of emotional maelstrom.
Bozulich was tempted by the drugged country lament of Steal Away, but
found her true mission in the post-psychedelic chamber music of
How To Survive Being Hit By Lightning for guitar, rain, percussion and humming,
Baby That's The Creeps for vocals, organ and electronics,
and Nel's Box for vocals, viola and samples.
Each of these is a disorienting assembly of sounds and voices that only
vaguely acknowledges the conventions of popular music.
There is no rhythm to speak of, and the singing bears little relation to
any known genre. Harmony is often drowned in a vision of free-form
soundpainting, except that Bozulich keeps the "orchestra" to a minimum.
Both the voice and the music seem to have lost any ability to articulate meaning.
Members of Godspeed You Black Emperor and
of their artistic commune provide the glacial accompaniment (notably multi-instrumentalist Shahzad Ismaily).
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(Translation by/
Tradotto da Luca Criscuoli)
Scarnella (Smells Like Records, 1998) è il duo Carla Bozulich e Nels Cline, che
contiene molte più jams astratte e avventurose.
Red
Headed Stranger (Dicristina Stair Builders, 2003) di
Carla Bozulich era la sua interpretazione dei classici del country di Willie
Nelson.
L’album dal vivo I'm Gonna Stop Killing" (DiChristina Stair Builders, 2004)
contiene sette canzoni inedite.
Ma la prima vera affermazione della Bozulich
è stato Evangelista (Constellation,
2006), una spaventosa visione dell’inferno che fa venire in mente Diamanda Galas. Queste non sono canzoni ma urla,
sussurri e lamenti che si aggirano da una parte all’altra del labirinto interno
della psiche, attraverso un panorama sonoro di rumori e campionamenti e ronzii
e sequenze e distorsioni.
(Translation by/
Tradotto da
Giorgio Tempesta)
Il pezzo di 9 minuti Evangelista I (per violino, viola, violoncello, organo,
contrabbasso e voce) apre con una pagina malinconica di drones collettivi e
rumori da musica concreta prima che la Bozulich intoni le sue urla sciamaniche.
Per un po' gli strumenti sbandano, indulgendo nel loro frastuono di
contrappunti; poi la cantante è lasciata sola ad esorcizzare i suoi fantasmi
(in uno stile che ricorda Patti
Smith) su uno sfondo di dissonanze fluttuanti di organo. Gli archi tornano
improvvisamente ad accompagnare gli ultimi due minuti, in un maelstrom emozionale.
La Bozulich viene tentata dal drogato
lamento country di Steal Away per poi trovare la sua vera missione nella
musica da camera post-psichedelica: How
To Survive Being Hit By Lightning, per chitarra, pioggia, percussioni e
voce sommessa, Baby That's The Creeps
per voce, organo ed elettronica, e Nel's Box, per voce, viola e
campioni. Ognuno di questi è un assemblamento disorientante di suoni e voci che
riconosce solo da lontano le convenzioni della popular music. Non c'è alcun
ritmo da descrivere, e il cantato ha ben poche relazioni con ogni genere
conosciuto. L'armonia è spesso sommersa da visioni di pittura sonora espresse
in forma libera, tranne per il fatto che la Bozulich tende a ridurre al minimo
gli elementi della sua "orchestra".
Sia la voce che la musica hanno perso
qualsiasi capacità di esprimere chiaramente il pensiero. (sic, come tradotto da
Luca Criscuoli)
I membri di Godspeed You Black Emperor
e della loro comune artistica forniscono il glaciale accompagnamento
(specialmente il multistrumentista Shahzad Ismaily). (sic, come tradotto da
Luca Criscuoli)
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Evangelista then became the name of Carla Bozulich's
all-female trio that debuted with the nine
songs of Hello Voyager (Constellation, 2008), each completely different
from the others.
While it never achieves the transcendent creativity of
Evangelista the album, Evangelista the band excels at the confessional
dirge (Lucky Lucky Lucky, Winds Of Saint Anne),
often with strings arranged by A Silver Mt Zion
(the country ballad The Blue Room,
the chamber instrumental For The L'il Dudes),
and sometimes bluesy (Lucky Lucky Luck).
Many threads come together in
the twelve-minute Hello Voyager that begins as a
percussive bacchanal with trumpet, but then comes alive with a
Patti Smith-ian recitation coupled with
mindbending guitar distortions
The expressionist nightmare The Frozen Dress is the boldest moment.
The raw industrial rock of Smooth Jazz and the
punkish noise-rock of Truth Is Dark Like Outer Space
unleash the energy that has been contained elsewhere.
Evangelista's second album Prince of Truth (Constellation, 2009)
features a sort of supergroup (Dominic Cramp on keyboards,
Nels Cline on guitar, Tara Barnes on bass,
Ches Smith of Xiu Xiu on drums)
and offered
unsually regular and almost childish tunes such as Tremble Dragonfly
and I Lay There in Front of Me Covered in Ice
but also the dissonant chamber lied Iris Didn't Spell
and the jazzy psychedelic lied Crack Teeth.
The beastly energy of the singer is saved only for You Are Jaguar.
The tortured expressionist kammerspiel The Slayer, drenched in guitar
noise, was Bozulich's equivalent of the
Doors' The End;
and the nine-minute closer, On The Captain's Side,
was a slow agony in a sparse electronic soundscape, a sort of personal
catharsis.
Carla Bozulich's Boy (Constellation, 2014) marks another step
backwards, towards a more conventional pop-soul chanteuse.
This is particularly evident in the downtempo ballad
Lazy Crossbones
and in the
cocktail-lounge blues Ain't No Grave, despite a
spectral Nick Cave-style atmosphere and
a general psychedelic disintegration.
There are plenty of classy nuances, like the
oddly romantic Brit-pop refrain of Danceland arising from a scarcely melodic lament.
Gonna Stop Killing is a dejected elegy a` la Tom Waits with a great harp carillon.
Her declamation acquires a metaphysical dimension within the gloomy hypnotic emptiness of Drowned To The Light.
The only major experiment is
One Hard Man, propelled by industrial pow-wow rhythm and sabotaged by
electronic noise.
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(Translation by/ Tradotto da xxx)
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