Hole
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Pretty On The Inside , 7/10
Live Through This , 6.5/10
Celebrity Skin , 6/10
Courtney Love: American Sweetheart (2004), 4/10
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Courtney Love (nata a San Francisco nel 1965, cresciuta in comuni hippie in giro per il mondo, ripetutamente nei guai con la legge per piccoli furti ed evasioni) formo` con Kat Bjelland a San Francisco la prima versione del gruppo destinato a diventare le Babes In Toyland.

Abbandonata l'amica al suo destino, formo` a Los Angeles le Hole (con Eric Erlandson alla chitarra) e conquisto` rapidamente una certa fama con i singoli Retard Girl (Sympathy, 1990) e Dick Nail/ Burn Black (SubPop, 1991).

L'album Pretty On The Inside (Caroline, 1991) e` uno di quelli che lanciarono il "foxcore" su scala nazionale. Rappresentativi della sua capacita` di costruire atmosfere drammatiche sono il teso psicodramma di Good Sister/ Bad Sister e il requiem solenne della title-track. La sua musica offre un terrificante squarcio di tragedie morali, le sue liriche esplicite e spavalde affrontano situazioni reali che vanno ben oltre i turbamenti adolescenziali. A tanta devastazione psicologica corrisponde un sound aspro e anti-estetico: gli inni Teenage Whore e Sassy sono cantati nel tono annoiato e schifato di Lydia Lunch (con anzi un ulteriore sovratono di disgusto e sarcasmo), suonati in una sorta di blues in trance, talvolta imitando gli isterismi di Kat Bjelland in Berry.
Ogni canzone da` voce a un ego diverso, ma sono sempre ego disperati, e la musica segue la loro agonia perdendo quasi subito, dopo il riff iniziale (per esempio i pretesti hardrock di Mrs Jones e Star Belly, o il voodoobilly di Babydoll) qualunque parvenza di identita`, rifugiandosi in un denso e confuso accumulo di suoni rock per i deliri sconnessi della cantante.

Dopo due anni dedicati alla famiglia (nel febbraio 1992 si e` sposata con Kurt Cobain dei Nirvana), Courtney Love e` ritornata sulle scene con l'EP Beautiful Son (City Slang).

Delle Hole viene pubblicato nel 1994, pochi mesi dopo il suicidio di Cobain, nonche' quello della bassista Kristen Pfaff, Live Through This (DGC). Lavoro forse un po' troppo succube del sound dei Nirvana, annovera comunque ancora veraci campioni di ballad disperate come Violet e I Think That I Would Die, che si inalberano bruscamente in ritornelli pochissimo melodici urlati a squarciagola e precipitano altrettanto bruscamente in tristezze tenui da ragazzina; e almeno un paio di riflessioni sarcastiche sul mondo al femminile: Miss World e Doll Parts. In realta` Love ha compiuto un miracolo linguistico e psicanalitico: quello di trasformare la disperazione in un fatto estremamente superficiale, di forma piu` che di contenuto. E, in tal modo, e` diventata un modello irrilevante. La furia di Rock Star, Plump e She Walks On Me suona semplicemente falsa.

L'attesa spasmodica per Celebrity Skin (Geffen, 1998) viene ricompensata soltanto con una timida raccolta di canzoni melodiche: le nuove, mature e articolate, Hole sono un gruppo di pop radiofonico che conserva soltanto un pizzico dell'arsenico di un tempo. Il cuore del disco e` composto da canzoni, cominciando con Celebrity Skin e Awful, che ripetono lo stesso schema: un soffice melodismo su un battito maschio e su riff melodrammatici. Le piu` lunghe e complesse Reason To Be Beautiful e Use Once And Destroy svettano forse dalla massa. Attorno a quel cuore ruotano le ballate: ballate rilassate che ricordano i Byrds piu` che i Guns And Roses (Malibu), ballate che rasentano le profusioni della musica country (Boys On The Radio), per culminare (nel bene e nel male) con una Northern Star che e` meta` acustica e meta` orchestrale. Ma non una di queste canzoni restera` nel tempo, e forse il ritornello effervescente di Heaven Tonight seppellira` le storie dolorose di Love.

In retrospettiva, la loro frenesia era la stessa che animava i punk disperati di Los Angeles, come i Germs. "When I was a teenage whore/ my mother asked me baby what for?/ I said I feel so alone/ I wish I could die".

Love aveva appreso molto da Bjelland, della quale imitava pose e stile di canto, in particolare l'atteggiamento da ragazzina capricciosa e insoddisfatta ("When I get what I want/ I never want it again"), ma di suo aveva immesso una predilezione per fantasie morbose e temi scabrosi.

My Body The Hand Grenade (City Slang, 1997) e` un'antologia.

Love e` la "venduta" per eccellenza del rock alternativo. Nel momento in cui i media ufficiali cercarono di trasformare anche l'alternativa in merce commerciabile, trovarono in Hole il prodotto ideale: per quanto ami rotorlarsi nel fango, le sue vicende private sono perfettamente in linea con il pettegolezzo da tabloid.

Se dopo la morte del marito i suoi show erano diventati leggendari per i suoi strip-tease, le sue stonature, i suoi collassi nervosi, le sue sceneggiate volgari, alla fine del decennio Love si era "riabilitata", curata la tossicodipendenza, e si era arruolata fra le dive del jetset, finendo in prima pagina persino delle riviste di moda.

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Courtney Love's solo album American Sweetheart (Virgin, 2004), written for her by professional songwriters, is all about posture. In an old-fashioned mainstream hard-rock style (Mono) that her postures is supposed to turn into art, she screams and whines and howls and insinuates, but, ultimately, she is just a stripper who looks ugly without her clothes on.

Hole's Nobody's Daughter (2010) featured a new lineup but the same ridiculous display of silliness.

(Translation by/ Tradotto da xxx)

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