I Lazy Cowgirls furono uno dei pochi gruppi che negli anni '90 ancora
capace di impersonare l'autentico spirito dei primi gruppi punk.
Nei loro febbricitanti inni si celebra e consuma per la millesima volta un
rituale di auto-glorificazione e auto-distruzione che e` probabilmente l'anima
stessa e lo scopo ultimo della musica rock.
I Lazy Cowgirls si formarono a Vincennes, nell'Indiana meridionale, al
confine con l'Illinois e il Kentucky.
Alla fine degli anni '80 i Lazy Cowgirls
si affermano come i piu` grandi eredi viventi della scuola del "graffiti"
punk, quella che dai New York Dolls, attraverso i Dictators, porto` ai
Ramones.
Pat Todd, cantante a cui manca la potenza e il ruggito dei classici,
ma che riesce egualmente a emulare le inflessioni di urlatori come
Meat Loaf e Bon Scott; Doug "D.D. Weekday" Phillips, chitarra incandescente, continuamente
alla carica, pur se priva di una personalita`, semplice "registratore" di
riff ascoltati migliaia di volte (soprattutto quelli di Keith Richards);
e Allen Clark, batterista fulmineo e inesauribile, degno discepolo di Sandy
Nelson; Keith Telligman, basso pulitissimo; compongono una delle formazioni
piu` compatte ed efficaci dell'epoca.
Su Lazy Cowgirls (Restless, 1985)
a regnare
sovrano e` il rock and roll acrobatico, a partire da Anymore, potenziato
da ritornelli pop e soprattutto sempre condotto a ritmi forsennati, fino a
ridurre il canto a un frenetico balbettio in I'm Talking To You.
Saccheggiando il repertorio degli anni '60 (Rock Of Gibraltar alla
You're Gonna Miss Me) e degli anni '70 (Jungle Song alla Devo),
i Lazy Cowgirls pervengono a due gemme drammatiche, Time e Drugs,
costruite con un classico processo di decostruzione e ricostruzione
di stereotipi.
Registrato dopo il loro trasferimento a Los Angeles,
Tapping The Source (Bomp, 1987), il loro capolavoro, e` un disco di
revival per nulla nostalgico, del tutto attuale, suonato con lo spirito punk
anche se con le musiche degli anni '50. Nelle loro canzoni rivivono la
vitalita` e la frenesia della vita adolescenziale, tanto le scatenate danze da
garage (Can't You Do Anything Right) quanto
le scorribande da pub (Goddam Bottle). Sembra pero` che l'imitazione, il
plagio, la citazione sia il catalizzatore necessario per mettere in pista questi
piccoli capolavori senza pretese. E il gruppo si rivela davvero un'enciclopedia
vivente della musica rock, da Bullshit Summer Song (che rifa` il verso a Danny
And The Juniors) a Left (con il riff di Fortune Teller).
L'album dal vivo
Radio Cowgirl (Sympathy For The Record, 1989) fu l'opera definitiva
di sfondamento. Combinando la velocita` dei Ramones e la carica degli MC5,
i Lazy Cowgirls stabilirono il nuovo standard di riferimento per tutta la
loro generazione.
Dopo il brutto e inutile EP Third Time's The Charm (Grown Up Wrong) e un live,
usci` l'album How It Looks How It Is (Sympathy For The Record, 1990).
I loro rock and roll sono dirompenti e frenetici come
sempre, con la batteria che picchia all'impazzata e la chitarra che vortica
tanto rapida da non riuscire a pronunciare un riff che sia tale.
La title-track, uno dei brani piu` veloci della loro carriera,
Sex Kittens Compare Scratchers, dal libro punk di Johnny Thunders,
D.I.E. Indiana, dal cabaret ultra-punk dei Dead Kennedys,
e I've Had Enough Of It, dalle slam dance del 1981,
sono autentici inni alla gloriosa civilta` dei garage di provincia,
sfoghi di rabbia e frustrazione in cui il vocione di Todd sembra soltanto
urlare come un bambino che non ha altro modo di difendersi.
La foga si riduce soltanto per far largo al rhythm and blues dalle tonalita`
epiche di The Long Goodbye (con un cenno di B.T.O.) e alla "power ballad"
Teenage Frankenstein.
Passeranno ancora altri anni prima che si rifacciano vivi: sara` il 10"
Another Long Goodbye (Sympathy For The Record) del 1993.
Clark e Telligman nel frattempo hanno formato i Dizbuster, sostituiti
rispettivamente da Ed Huerta e Michael Leigh.
Ragged Soul (Crypt, 1995) dispensa ancora due classici della levatura di
I Can't Be Satisfied e Frustration Tragedy And Lies,
all'insegna di un garage-rock di portata sismica,
degno di stare con i classici di Seeds e 13th Floor Elevator, nel quale
si sfoga la loro dirompente carica di punk-rock.
Dopo un boogie melodico, Who You Callin' A Slut,
e due grandi imitazioni dei New York Dolls, Everything You Heard e
Never Got The Chance, completa la prima parte del disco.
Manca il respiro dopo questi rock and roll scalmanati,
sostenuti da ritornelli elementari, da ritmi stordenti e da riff ciclopici
(tutti gia` ascoltati mille volte, ma raramente con questa foga).
Come sempre, si tratta di una gara a chi scrive la canzone piu` brutale e
veloce. Pat Todd e Doug Phillips non perdonano.
La seconda parte del disco, pero`, perde concentrazione e rallenta
inopinatamente il ritmo.
Le canzoni si fanno sfocate e zoppicanti, e, anche se il gruppo sfodera
due power-ballad come Now That You're Down On Me e
e I Can Almost Remember, che i Soul Asylum neppure si sognano,
L'anthem filosofico Take It As It Comes, con tanto di armonica blues,
consacra simbolicamente il disco e la loro carriera.
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Indiana's Lazy Cowgirls were punks, but
punks who played good, old rock'n'roll. They just happened to play it three
times faster and louder others they did in the old days.
The Lazy Cowgirls were not lazy at all: they had the Ramones and the
New York Dolls in their blood. Lazy Cowgirls (1985) and
Tapping The Source (1987) were party-records for
feverish ceremonies of self-destruction, with
echoes of Seeds and 13th Floor Elevator.
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