Luxt
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Disrepair , 4/10
Razing Eden , 4/10
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L'"aggro" di Anne Christine e Erie Loch, in arte i Luxt, basati a San Francisco ed esorditi in privato con Jezebel Thirteen Three, non ha molto da farsi raccomandare, ma molto da farsi perdonare: ritmi scontati, melodie prive di personalita`, riff senza nerbo, una completa mancanza d'ispirazione. Su Disrepair (21st Circuitry, 1997) i balletti robotici di Turbulence e Noxxul sono l'unica ragione per questi signori per continuare a far musica. Le ballad atmosferiche su cui hanno puntato finora, come Devils' Advocate, sono veramente indegne.

Analogamente, su Razing Eden (21st Circuitry, 1998) i Luxt presentano quel minimo di ambiguita` che impedisce di inquadrarli. Nel campo dell'aggro sembrano una versione meno melodica e meno terrificante dei Gravity Talks (Witchunt e Cleanser, entrambi anche remixati). Nel campo della musica industriale i loro balletti metallurgici (Parasites, remixata) sembrano timidi e impacciati. Nel campo del gotico sembrano i Ministry al rallentatore (Technochrist). Il duo e` probabilmente alla ricerca del "club hit" che lanci la loro carriera. Questa volta ci vanno vicino con il techno arabico di Spite, ma ancora una volta il pezzo migliore e` una cover. E gran parte degli altri brani sono inutili riempitivi.

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