- Dalla pagina su Mirza, Thuja, Loren Chasse, Steven Smith... di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Paolo Latini e Stefano Iardella)

I Mirza non sembrano essere stati capaci di ripetere il miracolo del loro esordio.
Iron Compass Flux (Darla, 1998) raddoppia le dosi di trascendentalità e spiritualità, ma ne diminuisce l'azione al punto di spogliare il tutto di una sua identità.

Il gruppo si dissolve e Last Clouds (Ba Da Bing, 2002) raccoglie materiale raro, brani live e tracce inedite.

Nel frattempo, Steven Smith pubblica diverse collezioni di musica strumentale surreale: Gehenna Belvedere (Autopia, 1996), Autumn Is The End (Darla, 1998), forse troppo statico (con l'eccezione di To This Nothing Then), From Ashes Come (3 Acre Floor, 1999), leggermente più dissonante e ispirato alla musica folk giapponese, e Slate Branches (3 Acre Floor, 2000). Ancor più sperimentali, le vignette di Smith derivano da molteplici fonti per produrre suoni irreali e sconcertanti. L'EP The Death Of Last Year's Man (Emperor Jones, 2001) contiene quattro cover. Fino a questo punto i concetti e le performance dei suoi album erano ancora ingenui e amatoriali, fondamentalmente un Robbie Basho dei poveri.
Il fulcro del mini-album di Smith Tableland (Emperor Jones, 2000) è la title-track trancey di 16 minuti, un flusso zen di toni di armonica, chitarra e pianoforte. Glade, Blood Partridges e A Celebration sono distorsioni avant-psichedeliche alla Roy Montgomery. Caprock and Shelf espone una delle sue specialità, un demenziale omaggio alle colonne sonore di Ennio Morricone.

Il successivo disco solista di Smith, Lineaments (Emperor Jones, 2002), realizzato dopo il trasferimento a Los Angeles, continua ad esplorare le stesse tecniche. Oriel mixa un aspro raga frammentato di chitarra e istantanee di musica da camera. Un'esperienza quasi mistica è evocata dalla viola fremente e dal maestoso strimpellio di chitarre in Dust on Coils. Il processo di composizione graduale è eplicito nella texture altamente distorta di The Morning Cart, nelle eco spettrali di Artesia, negli overtoni drammatici di Petersson Alms, etc. Le ultime due tracce sono una sorta di antitesi: una dinamica pià affannosa, più fitta e più rumorosa urta contro la marea di On Paving Stones; mentre Crown Upon These Lines tesse statici droni languidi come un "om" trascendente verso l'universo. Un senso di calma apocalittica trasuda dalle note aliene di questi pezzi ipnotici.

Smith e Donaldson suonano anche nel gruppo improvvisato Thuja, con il percussionista Loren Chasse (già Id Battery) e il pianista Rob Reger, un progetto che ha realizzato l'album strumentale The Deer Lay Down Their Bones (Tumult, 2000), un'eterea sinfonia di chitarra, piano e percussioni, e Ghost Plants (Emperor Jones, 2002).
Il quintetto su Ghost Plants tratteggia brevi vignette di accordi risonanti (10), musica etnica grottesca (5, 11), grooves ossessivi (3), rumori alieni (7), musica da camera distorta (9), etc. Se Brian Eno e i Faust si incontrassero e prendessero un po' di droga assieme, il risultato potrebbe essere questo..

Gli album solisti di Loren Chasse, Siphon Glimmers (1997) e Exfolia Motors (Unique Ancient Tavern, 2001) documentano sculture sonore di musica concreta e musica interattiva electro-digitale.

Museum (Jewelled Antler, 2002) dei Thuja è un CDROM in edizione limitata che include arte caria prodotta dai membri del gruppo.

Suns (Emperor Jones, 2002) dei Thuja, contiene 10 tracce prive di titolo, e presenta l'improvvisazione di gruppo da parte di Smith, Rob Reger, Loren Chasse e Glenn Donaldson nel loro stato di forma migliore. Non solo intenso ed ispirato, ma anche meticolosamente arricchito di tecniche cacofoniche dell'avanguardia. Il quartetto reinventa la musica concreta (1), popola terre disabitate di rumori spettrali (2), osserva lo squallore di lidi abbandonati (5), penetra nelle psicosi nevrotiche e paranoiche (8). I momenti più irreali giungono con le ninnananne nucleari suonate con la chitarra (3) o col sitar (6) in un mondo ingolfato da miasma letali.

Il chitarrista dei Mirza Glenn Donaldson è attivo anche come Birdtree, un progetto che unisce pop psichedelico, registrazioni sul campo e minimalismo droning, come su Orchards And Caravans (Jewelled Antler, 2002), e come Ivytree, il cui Winged Leaves (Catsup Plate, 2004), è un concept religioso che fa molto affidamento su registrazioni sul campo e strumenti etnici (un Syd Barrett per l'era post-industriale).

Donaldson è anche metà degli Skygreen Leopards (l'altra metà è Donovan Quinn) che hanno pubblicato raccolte di canzoni folk-pop psichedeliche pigre/nebulose arrangiate in modo lussureggiante come She Rode On A Pink Gazelle & Other Dreams (Jewelled Antler, 2001), The Story dei Green Lamb & the Jerusalem Priestess of Leaves (2002), l'affascinante One Thousand Bird Ceremony (Soft Abuse, 2004), l'EP Child God In The Garden Of Idols (Jagjaguwar, 2005), l'EP Geova Surrender (Jagjaguwar, 2005 ), Life & Love In Sparrow's Meadow (Jagjaguwar, 2005); mentre Disciples of California (Jagjaguwar, 2006) virò verso il suono vintage dell'acid-rock della West Coast degli anni '60.

All Strange Beasts Of The Past (Emperor Jones, 2003) è a oggi il lavoro più terreno e semplice dei Thuja, un lavoro in cui i droni sovrumani e i rumori lasciano spazio a rintocchi acustici, meditazioni zen acustiche (1, 5), ritmiche regolari e folk (3) e anche una parvenza di contrappinti (2). Il quartetto è ancor più convincente quando sposa la ritrovata passione per la composizione e le tecniche della musique concrete (7).
Lo svantaggio principale è che questi pezzi sembrano più dei frammenti o idee che pezzi finiti e compiuti.

Il successivo progetto di Smith, Hala Strana (Emperor Jones, 2003), è ispirato dalla musica folk dell'est europeo, sebbene mentalmente e fisicamente processato attraverso i suoi filtri estetici. I risultati sono spesso un po' estranei alle fonti. Dopo una breve introduzione di droni strumentali e voci (Cinnamon Shops), Smith tesse la solenne Stria, una serie di variazioni melodiche per chitarra trascendentale à la John Fahey che lentamente degenera in toni dissonanri e caotici. Quarter Mesto, che poggia su echi rumorose di percussioni e toni chitarrisitici, ha un tocco tibetano, e Alate trasuda un monumentale sentimento gotico molto affine a Lycia, e Millstones usa un vento spettrale di droni di organo su una ninnananna di chitarre strimpellanti.
Altre tracce riprendono il programma etnico in una foggia più fedele: la dolorosa Streets of Raised Platforms, il crescendo marziale di Spiring Plume, la danza trionfale collettiva di A Second Fall.
Il programma include parti per vasi da fiori e bottiglie.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Il doppio disco di Hala Strana Fielding (Last Visible Dog, 2003) impiega un vasto arsenale di strumenti, sia classici che etnici, sia trovati.
La musica è fondamentalmente un insieme di variazioni psichedeliche su melodie popolari dei Balcani.

Le nove brevi improvvisazioni in forma libera di Kohl (Jewelled Antler, 2002 - Emperor Jones, 2005), confezionate in un libro fatto a mano, inserto xilografico e copertine serigrafate, hanno dato inizio a una nuova fase nella prolifica produzione di Smith produzione.
Il suo Antimony (Digitalis Industries, 2004) contiene sei nenie strumentali ambient folk senza titolo che possono essere pensierose e contorte come il terzo.
These Villages (Soft Abuse, 2004) di Hala Strana è un altro viaggio nel ventre della musica folk dell'Europa orientale, composto da armonium, archi, fisarmonica, strumenti etnici e registrazioni sul campo.

Il doppio disco dei Thuja Pine Cone Temples (Strange Attractors, 2005), registrato tra il 1999 e il 2004, è un'altra improvvisazione collettiva di Loren Chasse e Steven Smith, Glenn Donaldson e Rob Reger, e un altro studio sulle proprietà psicologiche dei suoni naturali, che esorcizza la vita urbana, cercando di riconquistare l'essenza della condizione umana sul Pianeta Terra pur conservando il mondo high-tech che gli esseri umani hanno costruito.
Il primo CD contiene due tracce. I 13 minuti di I/1 crescono da un paesaggio sonoro di percussioni sparse a un dialogo sommesso di strumenti a corda solo per sfumare in un buco nero di suoni informi. I/2, della durata di 26 minuti, trascorre un'eternità giocando con rumori subsonici (come quelli di piccoli roditori che corrodono una superficie) su un ronzio distante, finché le campane e un ronzio acuto simile a una fisarmonica gli conferiscono un pò di vitalità. Ma la maggior parte dei primi 21 minuti sono un tranquillo affresco di suoni minimali.
Un'improvvisa esplosione di rumore bianco provoca un po' di trambusto, ma dura solo pochi secondi. Poi i piccoli roditori potranno continuare indisturbati il ​​loro pranzo. Il secondo disco contiene sei tracce. I dieci minuti II/2 sono evidenziati da echi spettrali e sfumature metalliche. I 18 minuti di II/4 costruiscono una massa di suoni molto più densa e minacciosa che, dopo circa quattro minuti, inizia a decadere nella solita materia organica informe sullo sfondo del solito ronzio. Forti colpi simili a gong portano a un'altra intensa concentrazione di suoni negli ultimi tre minuti. I dieci minuti di II/6 si concentrano sullo strimpellio pastorale degli strumenti a corda, sulla loro interazione piuttosto che sui suoni ambientali. Come al solito, la loro improvvisazione è sommessa, anemica, distorta, primitiva, sfocata.

In definitiva, tutti gli album dei Thuja (e i progetti solisti dei suoi membri) sono duetti tra cervello umano e ambiente umano, duetti che hanno lo scopo di rinvigorire il cuore umano. Questa musica è un feedback dal cervello al cervello, attraverso l'ambiente, tranne per il fatto che prima il cervello razionale interagisce con l'ambiente e poi l'output dell'interazione viene inviato al cervello irrazionale, il nucleo primitivo e rettile della cognizione umana.

Heave The Gambrel Roof (Three Lobed, 2007) di Hala Strana ha continuato l'esplorazione e la reinvenzione da parte di Smith della musica folk dell'Europa orientale.

Glenn Donaldson suona anche su Flying Canyon (2006), frutto dell'ingegno del cantante e chitarrista folk-rock Cayce Linder.

Crown of Marches (Catsup Plate, 2005) di Steven Smith contiene una lunga traccia che sembra richiamare le sue radici psichedeliche. Un fondamento di crepitante distorsione della chitarra è scosso da droni simili a corna da nebbia che intonano un motivo lento e jazz. Gli accordi sconnessi della chitarra diventano sempre più forti e inghiottono i rimanenti bordoni che si sono rivolti al suono dei corni scozzesi. I violenti riff di chitarra si accumulano uno sull'altro come onde durante una tempesta, e alla fine creano una sorta di frenetico flameno-raga. Nel giro di 20 minuti la musica si è stabilizzata in uno spazio ambient lisergico, popolato da laconici riff di chitarra e discrete percussioni metalliche, e per un po' il pezzo diventa un concerto di musica astratta e dissonante. Lentamente ma costantemente il caos inizia a fondersi e a elevarsi maestoso in un crescendo geometrico.

The Anchorite (Important, 2006 - Root Strata, 2008) di Smith, registrato dal vivo senza sovraincisioni, è invece frammentato in dieci brevi pezzi da camera con droni che sembra sperimentare diversi stati di trance. La sua miscela densa e meticolosa di violino, ghironda, violoncello, xaphoon, bombarda, ney, bouzouki, glockenspiel, organo, melodica, chitarra e percussioni ha rievocato i fantasmi privati ​​di Smith, la milza primordiale che è la corrente sotterranea di tante delle sue opere. Tutti gli album di Smith vantavano un packaging elegante ed elaborato.

Ancora un altro alter ego di Steven Smith, Ulaan Khol, è stato concepito per una trilogia intitolata "Ceremony" di album senza titolo contenenti brani strumentali senza titolo, i cui primi capitoli I (Soft Abuse, 2008) e II (2008) erano dedicati a pezzi cosmico-psichedelici per chitarra e organo.
Paragonato all’atmosfera ronzante per cui il progetto era diventato famoso, la maggior parte di III (Soft Abuse, 2010) era un delirio frenetico.

Thuja (Important, 2008) documenta varie esibizioni dal vivo del gruppo principale formato da Loren Chasse, Glenn Donaldson, Steven Smith e Rob Reger insieme a Greg Bianchini, Keith Evans, Bryan DeRoo e Christine Boepple.

Owl (Digitalis, 2008) di Steven Smith è stato il suo primo album con voce. I brani sono per lo più duetti per voce e chitarra.

Gorgeous Johnny (Jagjaguwar, 2009) degli Skygreen Leopards, con Jason Quever dei Papercuts, è stata un'umile raccolta di canzoncine folk-rock canticchiabili.

I Teenage Panzerkorps erano il quartetto formato da Glenn Donaldson (travestito da Edmund Xavier), il cantante tedesco dei Bunker Wolf, il bassista veterano Jason Honea dei Social Unrest (qui soprannominato Boy True) e un batterista dal nome in codice "Catholic Pat Toves". I loro Nations Are Insane (Pink Skulls, 2004), Gleich Heilt Gleich (Skulltones, 2006), che è un EP, Games For Slaves (Siltbreeze, 2008 ), Kauf Nicht Von TPK (Holidays, 2011) e German Reggae (Holidays, 2011) si rifamno alla new wave espressionista degli anni '80 (Einsturzende Neubauten e Art Bears).

Westering (Important, 2009) e The Line Across (Alt.Vinyl, 2010) sono state collaborazioni tra Smith e il clarinettista Gareth Davis.

Cities di Smith (Immune, 2009) suona in realtà molto pastorale e meditativo.

Glenn Donaldson e il cantante tedesco Bunker Wolf hanno formato anche gli Horrid Red, i cui Empty Lungs (Holidays, 2010), Celestial Joy (Terrible Records, 2011) e gli EP Pink Flowers (Soft Abuse, 2011) e Silent Party (Soft Abuse, 2011) offrivano litanie più cupe, simili al dark-punk (per usare un'altra metafora degli anni '80).

Ulaan Khol si trasformò su Ulaan Markhor (Soft Abuse, 2012), un album molto più rock di qualsiasi cosa Smith avesse mai fatto prima.

Le 11 meditazioni soliste di Smith, con chitarra elettrica sheletal, su Old Skete (Worstward Recordings, 2012) sono state registrate dal vivo senza sovraincisioni.
Ending/Returning (Immune Recordings, 2013), tecnicamente uno split album tra Steven Smith e il suo alter ego Ulaan Khol, suonava come una raccolta di avanzi.

La missione di Hala Strana è stata riassunta su Compendium (Worstward Recordings, 2011) e sul cofanetto di cinque CD Discography (Cabin Floor Esoterica, 2014).

La missione di Ulaan Khol è stata riassunta sul cofanetto di tre CD Ceremony (Soft Abuse, 2010), prima che La Catacomb (Soft Abuse, 2011) e Salt (Soft Abuse, 2015) mutassero nuovamente quella missione.


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