A definire la loro personalita` "liberata" ma non troppo sono le felici ragnatele melodiche di Murmurs (MCA, 1994): Bad Mood, Ticket To Zen e You Suck; canzoni introspettive calate nella loro realta` quotidiana ma senza la rabbia delle loro coetanee punk. Il loro e` pur sempre un rock adolescenziale, il cui protagonista e` "lui".

Quel felice connubio di stile colloquiale, confessione intima e melodia all'antica (degna di un musical di Broadway) viene ripetuto nei brani migliori di Pristine Smut (MCA, 1997). Confessioni eleganti come I'm A Mess possono far invidia ai 10,000 Maniacs. Forse volevano fare un disco di lenti sognanti come Genius, ma la mano e` scivolata sul feedback per Squeeze Box Days e un violino si e` intrufolato nell'arrangiamento. Si accorgono di vivere nell'era delle "riot-grrrls" nelle frasi grintose di Toy, peraltro sempre attente alla melodia orecchiabile (al limite delle Go-Go's), e si lasciano influenzare dal rock alternativo dei Veruca Salt in Don't Lie. Le ragazze non possono nascondere la loro nostalgia per gli anni '60, che viene prepotentemente alla ribalta nelle nelle armonie vocali alla Everly Brothers e alla girl-group di Underdog e nel twang nostalgico alla Ventures e nella musica surf di Sucker Upper. Ma, qualunque stile imbraccino, la costante e` rappresentata dalle melodie, sempre comunicative e orecchiabili.

Blender (MCA, 1998) ricicla le canzoni migliori del disco precedente e aggiunge qualche inedito: l' aria angelica di La Di Da, il punk-pop alla Go-Go's di Smash, l'hard-rock ballabile di Misfit.