Neckbones
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Souls On Fire
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I Neckbones provengono dal Mississippi e si presentano con l'autoprodotto Pay The Rent. Il loro e` un robusto rock and roll sudista, come se ne puo` fare soltanto nel profondo Sud.

Souls On Fire (Fat Possum, 1997) e` semplicemente piu` professionale. Tyler Keith strilla nel registro ossessivo e psicotico di David Thomas e non stupisce che Dead End Kids suoni un po' come il primo album dei Pere Ubu. La sua chitarra e quella di David Boyer imbastiscono duetti davvero un po' troppo approssimativi, ma la foga epica di Souls On Fire, il rhythm and blues scalmanato di Don't You Leave Me, il brutale rave-up da garage-rock di Keep Driving, sostenuti da un notevole baccanale strumentale, all'incrocio fra Rolling Stones e Lynyrd Skynyrd, riveduto nell'ottica dei saloon del Delta, valgono quanto meno per lo spirito, se non per l'esecuzione.
I provincialotti citano illustri maestri: Crack Whore Blues propone una versione orrendamente degradata del boogie eroinomane dei Velvet Underground, Superstar Chevrolet si lancia in un rockabilly licantropo alla Cramps, Skronky Tonk imperversa nelle maglie del blues con la delicatezza di un Captain Beefheart, e Love Ya Rock 'N' Roll declama il motto con il piglio ribelle e spavaldo degli Animals.

The Lights Are Getting Dim (Fat Possum, 1999) continua l'operazione con immutato entusiasmo.

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