Gli Old 97's si sono formati a Dallas nel 1993 e debuttarono con due
album, Hitchhike to Rhome (Big Iron, 1994), contenente lo
strumentale Ken's Polka Thing,
e Wreck Your Life (Bloodshot, 1995), contenente Victoria,
all'insegna di
un rozzo country-rock da saloon, come non se ne sentiva dai tempi del
southern-rock. Le storie malinconiche di Rhett Miller, un po' stereotipiche
nel campo del country, vengono redente dalle armonie vocali, dalla chitarra
tagliente di Ken Bethea, una chitarra imbevuta di twang e di riff melodici, e
dalle meraviglie ritmiche del batterista Philip Peeples, il vero segreto del
gruppo. L'impeto della formazione e` quasi punk, e cio` ha presto reso celebri
le loro esibizioni dal vivo.
Too Far To Care (Elektra, 1997) segna la raggiunta maturita`.
La sferragliante Timebomb e l'honky-tonk di Barrier Reef sfoderano
l'impeto delle giovani generazioni, armate di rabbia esistenziale, non di
whiskey. E l'album si chiude con una marziale Four Leaf Clover urlata
a squarciagola con Exene Cervenka, un'icona del punk-rock californiano.
E` un disco comunque intriso di nostalgia, come dimostrano le ricostruzioni
d'epoca di Curtain Calls (che accoppia le armonie vocali del doo-wop e il
twang di Duan Eddy), di Salome (il cui funereo lamento country e`
accompagnato da guaiti hawaiani di slide in stile anni '60), di
HOuse That Used To Be e di
Niteclub, una parodia del pop e del country.
A dominare il lavoro sono comunque le ritmiche fantasiose che vengono imbastite
dalla batteria e attorno alle quali si avviluppano gli assoli dalla chitarra,
dal bluegrass di W.TX Teardrops allo swing di Just Like California,
dal trotto di Big Brown Eyes al galoppo di Melt Snow.
Fight Songs (Elektra, 1999) specula su quello stile, ma senza la stessa
fantasia e soprattutto senza lo stesso epos. L'esagerata elettricita` di
Jagged e la stucchevole orecchiabilita` di 19 e Murder,
ovvero la
precipitosa conversione al grunge e al pop, hanno come obiettivo le classifiche
di vendita, non il cuore dell'Americano medio.
L'onore, ma non il disco, si salva grazie a qualche solenne cavalcata country
all'antica come Lonely Holiday e What We Talk About, e a una
depressione atmosferica alla Chris Isaak come Alone So Far.
Il genio di Miller brilla semmai nel ragtime saltellante di
Crash On The Barrelhead, al tempo stesso fatalista e ironico,
e nel folk-rock classicheggiante di Busted Afternoon.
Le loro canzoni riecheggiano di tante vecchie canzoni di Nashville.
L'originalita` sta nell'esecuzione, in quel piglio a meta` strada fra John
Wayne e Jello Biafra.
Una volta lo chiamavano "cow-punk", ma gli Old 97's l'hanno adattato a due
generazioni, quella dei Replacements e quella degli Uncle Tupelo.
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