- Dalla pagina sui Pig Destroyer di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

I Pig Destroyer, un trio senza basso della Virginia che comprendeva il chitarrista Scott Hull, resero popolare il grindcore come genere meno estremo nel loro terzo album Prowler in the Yard (2001) dopo aver indugiato con gli estremi del genere sui precedenti Explosions In Ward 6 (1998) e 38 Counts Of Battery (2000).
Il classico suono grind cominciò a mostrare crepe su Terrifyer (2004) e Phantom Limb (2007), mentre l'EP Natasha (2005) aveva già cambiato rotta verso un concetto di progressive-metal.

Gli Agoraphobic Nosebleed, con il chitarrista dei Pig Destroyer Scott Hull e una drum-machine al posto di un batterista dal vivo, hanno abbellito le miniature grottescamente brevi di Honky Reduction (1998) e soprattutto di Frozen Corpse Stuffed With Dope (2002) con molti campionamenti, rumori elettronici ed elaborazioni digitali di chitarre e voci.
Altered States Of America (2003) racchiudeva 100 canzoni in un breve EP, la maggior parte delle quali durava dai quattro ai dieci secondi.
Il doppio disco Bestial Machinery (Relapse, 2005) è un'antologia degli inizi della loro carriera (136 canzoni).

Gli Agoraphobic Nosebleed si calmarono con il deludente Agorapocalypse (Relapse, 2009), che contiene "solo" 13 tracce. Purtroppo, il formato canzone aveva messo in luce tutti i limiti musicali del progetto.

L'attrazione principale di Painter Of Dead Girls (Robotic Empire, 2011), dei Pig Destoyer, erano le cover, e questo non era un buon segno, nonostante la solita frenesia e ampollosità.
Book Burner (Relapse, 2012), il primo disco in cinque anni, si avvicinava al sound degli Agoraphobic Nosebleed, con 19 canzoni in 32 minuti.


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