Annie "Poe" Danielewski fonde il tono da chanteuse in night club fumoso di
Rickie Lee Jones con il decadente stile confessionale di Liz Phair sull'album
Hello (Atlantic, 1995), al tempo stesso prendendo a prestito le sonorita`
delle ultime mode.
Il rap indolente, erotico e psicotico, che scava fra le note di Hello e
Trigger Happy Jack fagocita
le cadenze sincopate dell'hip hop, i riff graziati del hard-rock alternativo,
i contrappunti vellutati dell'acid-jazz e gli arrangiamenti a base di
campionamenti dell'avanguardia industriale. Lo stile trionfa nella
ballad fatale di Angry Johnny, quando l'arsenale sonoro finisce per esaltare
le liriche. Su quella falsariga, attraverso melodie sempre piu` raffinate e
testi sempre piu` personali, Poe perviene al sonnambulo pop-jazz di
Fingertips e Junkie.
Momenti di pathos piu` autentico emergono comunque dalle canzoni spartane e
acustiche, come Fly Away.
L'album e` stato realizzato con la collaborazione di otto scrittori di canzoni
e tre produttori.
Haunted (Atlantic, 2000)
marks a definitive improvement over her debut, since the home-recorded compositions are scored for voice sampling, drum machines and electronic keyboards with the flair of a Beck and the detachment of Guided By Voices. They are an intriguing (albeit failed) experiment in avantgarde songwriting.
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