Dalla pagina sui Posies di Piero Scaruffi (Editing di Stefano Iardella):
I Posies, un gruppo di power-pop formato a Seattle nel 1987 sulle ceneri degli Sky Cries Mary dai multistrumentisti Jonathan Auer e Kenneth Stringfellow, cesellarono l'album Failure (PopLlama, 1988), un classico del pop Americano, che unisce il power-pop dei Big Star, il Merseybeat degli Hollies, la melodia postmodernista degli XTC in un sound vellutato, cristallino, e armonioso.
Il successivo Dear 23 (Geffen, 1990) e' ancor meglio orchestrato. L'incedere scoppiettante di My Big Mouth e il ritornello immediato di Golden Blunders sono soltanto l'anticamera a una galleria di esperimenti armonici, fra i quali risaltano i sofisticati arrangiamenti di Mrs Green e il folle finale di Flood Of Sunshine. Molto piu' seri e raffinati di Young Fresh Fellows e They Might Be Giants, i Posies rappresentano il barocco del pop revival di quegli anni. Il chitarrista Rick Roberts lascia pero` il complesso (formera` i Peach).
Sul terzo Frosting On The Beater (DGC, 1993), forte dello stesso certosino mestiere ma arrangiato in maniera piu` robusta, spiccano Dream All Day e soprattutto Solar Sister.
Dopo quel disco, pero` il gruppo sembro` sciogliersi: nel 1993 i due leader diedero vita a una reunion dei Big Star con Alex Chilton in persona, mentre la sezione ritmica si ritirava a vita privata.
Invece Auer e Stringfellow rilanciarono la sigla Posies con un nuovo bassista e un nuovo batterista. Il bagno di umilta` ha fatto bene al gruppo, che su Amazing Disgrace (Geffen, 1996) abbandona le pose melense del brit-pop (concediamo loro ancora una Hate Song) a favore di una grinta piu` decorosa, quella di Daily Mutilation e di Grant Hart. Broken Record e soprattutto Ontario e Everybody Is A Fucking Liar sono canzoni un po' diverse, vuoi per passione vuoi per arrangiamento, che potrebbero aprire nuovi orizzonti.
Con il disco successivo i Posies compiono pero` una rapida retromarcia rispetto alla grinta e alla vivacita` del disco precedente, che aveva fatto sperare in una loro resurrezione. Quello di Success (Popllama, 1998) e` pop vergognosamente soffice e vellutato, per di piu` senza una sola melodia che valga la pena di ricordare. Somehow Everything e Start A Life sono talmente scontati che potevano stare su qualsiasi album prodotto da un dilettante del pop degli anni '60. You're The Beautiful One e` l'unica canzone "progressiva".
The Best of the Posies (Geffen) e` un'onesta antologia.
Jon Auer ora suona in due band di Seattle: i Lucky Me e i Jean Jacket Shotgun.
Kenneth Stringfellow suona nei Saltine e pubblica il suo primo album solista, This Sounds Like Goodbye (Hidden Agenda, 1998), una raccolta schizofrenica di esperimenti strumentali (Trans Potato) e pop lo-fi (Your Love Won't Be Denied, Too True).
I Posies si riformarono per due album dal vivo, In Case You Didn't Feel Like Plugging In (Casa, 2000) e Alive Before The Iceberg (Houston, 2000), mentre due antologie arrivarono sul mercato: il cofanetto di quattro CD At Least, At Last (Not Lame, 2000) e il CD Dream All Day: The Best of (Universal, 2000).
Il primo nuovo materiale dopo la reunion (in particolare Matinée e No Consolation) fu pubblicato nell'EP Nice Cheekbones And A Ph.D. (Houston Party, 2001).
Nel frattempo, John Auer pubblicò una raccolta di cover, 6 1/2 (Pattern, 2001).
Dopo aver cantato con la Orange Humble Band, Kenneth Stringfellow ha pubblicato il suo album solista Touched (Poptones, 2001), una raccolta di brani pop impreziositi da arrangiamenti sofisticati (Uniforms, This One's On You).
I due si riunirono per l'EP Private Sides (Arena Rock, 2003), che offre tre canzoni acustiche per ciascuno (in particolare l'orecchiabile When the Lights Go Up e Beautiful).
Soft Commands (Yep Roc, 2004) di Stringfellow lo trova in uno stato d'animo insolitamente pensoso e adulto, ed è il suo album solista più sofisticato finora.
Every Kind Of Light (Rykodisc, 2005) è stato il primo album di Ken Stringfellow e Jon Auer come Posies in sette anni. Sfortunatamente, sembra che abbiano conservato il materiale migliore per altri progetti e abbiano invece utilizzato gli avanzi per i Posies.
Jon Auer e Ken Stringfellow dei Posies hanno aiutato Alex Chilton nel terribile album di reunion dei Big Star, In Space (Rykodisc, 2005).
Songs from the Year of Our Demise (2006) è stato il primo album solista di Jon Auer, una raccolta di 15 elegie senili. Il pezzo forte è rappresentato dai sette minuti di You Used to Drive Me Around, una vecchia canzone apparsa originariamente sull'EP The Perfect Size (2000).
Gli Stringfellow formarono i Disciplines e realizzarono una versione hard-rock del power-pop dei Posies su Smoking Kills (2009) e Virgins Of Menace (Spark & Shine, 2011).
I Posies continuarono a mettersi in imbarazzo con album come Blood/Candy (Rykodisc, 2010).
Solid States (My Music Empire, 2016), pubblicato subito dopo la morte del batterista Darius Minwalla, contiene ancora per lo più riempitivi, ma alcune canzoni sono simpatici viaggi nel tempo: l'inno guidato dalle tastiere We R Power richiama l'era new-wave dei Cars; la sensuale ballata synth-pop The Definition rimanda all'era dei Soft Cell; e Unlikely Places si rifà al bubblegum-pop degli anni '60.
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