- Dalla pagina sui Poster Children di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

In Breve:
I Poster Children di Rick Valentin iniziarono con l'intelligente noise-rock di Tool Of Man (1992), con la partecipazione del batterista John Herndon, ma si convertirono a uno stile più accessibile con Junior Citizen (1995). Successivamente perfezionarono una versione più accessibile del movimento intellettuale post-rock.


(Testo originale in italiano di Piero Scaruffi)

Bio:
Formati nel 1987 all'Università dell'Illinois, nei pressi di Champaign, da Rick Valentin (chitarra) e Rose Marshack (basso), i Poster Children suonavano un noise-rock intellettuale, ostico e un po' pretenzioso. Il sound della cassetta Toreador Squat (autoprodotta nel 1988) è un incrocio fra il punkpop dei Buzzcocks e la neo-psichedelia dei Dinosaur Jr. Quelle registrazioni e altre sessioni dell'anno dopo costituiscono l'album di debutto ufficiale, Flower Power (Limited Potential, 1990 - Frontier, 1991). Il disco risulta raffazzonato e non riesce ancora a coniare un idioma personale.

Per Daisy Chain Reaction (Twin Tone, 1991 - Sire, 1992) il trio venne aumentato dal chitarrista Jeff Dimpsey degli Hum. Il sound è ancora immaturo, ma Valentin ha modo di sfoderare il suo registro maniacale e, messo ordine nel disordine, canzoni come If You See Kay assomigliano adesso al formato dei Pixies. Space Gun e Chain Reaction si avventurano nella psichedelia.

Con Tool Of Man (Sire, 1992), registrato dal trio di Valentin, Marshack e il nuovo batterista John Herndon, ha inizio la fase maggiore, caratterizzata da una maggiore pulizia armonica e da frequenti ammiccamenti al rock alternativo à la mode (Dinosaur Jr, Sonic Youth, Pavement, e così via).
Il principale riferimento è, comunque, quello dei fIREHOSE, a partire dall'irruente Dynamite Chair. L'ambizione del gruppo è quella di Clock Street e Outside In, di cesellare canzoni melodiche senza rinunciare a quello stile di strumenti molto indaffarati (ma anche piuttosto inconclusivi). L'armonia più originale alla fine è quella un po' orientaleggiante di Tommyhaus. Il manifesto arrabbiato di Blatant Dis è emblematico del loro rock comunista, che tenta di trasformare in musica l'enfasi e la dialettica di un comizio politico.
Il resto del disco trabocca di armonie astruse (Redline, Three Bullets, In My Way) che però non coagulano in un idioma personale. Jim Valentin si è aggiunto alla seconda chitarra e il doppio attacco rende il sound molto più robusto.

L'EP Just Like You (Twin Tone, 1994), riedito come Not Like You (Sire, 1995) e forte di Sick Of It All e dell'ottima Voight, e l'album Junior Citizen (Twin Tone, 1995), registrati simultaneamente, hanno le carte in regola per farli accettare da un pubblico più ampio in virtù di una camaleontica varietà di stili: su Get A Life (uno dei loro apici) sono un complesso di hardrock suonato a tutto volume, ma quella della title-track è invece un'incalzante discomusic, sia pure didascalica secondo tecnica "brechtiana"; e lo spirito di King For A Day è quello comico del vaudeville. A forza di provarci, il gruppo imbrocca l'anthem che cercava da anni, Revolution Year Zero, aperto da un urlo di pellerossa e condotto come un frenetico pow-wow. I brani sperimentali sono meglio focalizzati che in passato, anche se scimmiottano generi altrui, dalle sonorità oniriche degli shoegazer (Hès My Star) alle atmosfere "dilatate" dell'acidrock (Drug I Need). Howie Kantoff è diventato il batterista permanente e ha dato una nuova impronta ritmica al gruppo.

Il vecchio batterista, Bob Rising, pubblica intanto il primo disco solista, Bob O'Clock (Throwrug, 1997), originariamente registrato nel 1993., un'opera nel segno del Syd Barrett più bislacco.


(Tradotto e integrato da Stefano Iardella)

Il suono più pop, e molto più vivace, di International: RTFM (Sire, 1997) cerca nei formati radiofonici detriti e avanzi che possono essere incollati insieme per produrre ibridi familiari anche se insoliti. Black Dog inizia con un'esplosione di voce e chitarra in stile Nirvana dopo una tranquilla riflessione. OFor1 strimpella come una ninna nanna folk, cullato da un tema d'organo da surf, fino a librarsi in un inno corale di chitarra. Un boogie beffardo derivato dagli Stooges (con un ritornello rubato da Non Aligned Pact dei Pere Ubu) fa esplodere Attack.
Music Of America annega un "ramalama" punk-rock in arpeggi di chitarra e percussioni circensi (e la coda ricorda l'esuberante American Band dei Fleshtones). Un ritmo disco spinge la novelty 21st Century, che mescola B52 e Blondie. Alla fine ci si trova di fronte a una breve storia della new wave e del punk-rock, i generi trainanti degli anni '80.
Ogni canzone è, tecnicamente parlando, un disastro: riff potenti che si sovrappongono a lamenti di theremin, tempi che aumentano e decadono, esplosioni di chitarra sparse, batteria nevrotica, voci beffarde seppur robotiche. L'ambient/funk/dub/boogie/raga di Afterglow è tanto intrigante quanto inconcludente. È la loro forza e il loro punto debole. Le canzoni che scattano sono piccoli capolavori, le canzoni che non scattano (generalmente quelle lente, con l'eccezione del canto Happens Everyday) sono una noia insopportabile.

Non sorprende che i membri dei Poster Children siano attivi anche come Salaryman, una band maggiormente sperimentale, con cui pubblicheranno tre album: Salaryman (1997), Karoshi (1999) e The Electric Forest (2006).

New World Record (SpinArt, 1999) enfatizza il martellante elemento percussivo (l'orecchiabile Accident Waiting to Happen, Mr. Goodnight) e le pesanti linee di basso (6x6) emerse nell'album precedente, ma si rifanno anche alle loro origini punk (Chemicals, Time to Kill). Con l'eccezione della ballata Deadman e del brano atmosferico carico di campioni Planet Earth, l'album è uno dei più crudi e frenetici della loro carriera.

DDD (SpinArt, 2000) potrebbe essere l'album più complesso dei Poster Children, un vero e proprio riassunto delle tecniche non commerciali del rock alternativo, e l'orecchiabile This Town Needs A Fire potrebbe essere il suo motto e manifesto. Come al solito, l'aspetto percussivo è dominante (The Old School And the New, Elf), ma lo stile della band ora spazia dal noise-rock (Time Share) al pop psichedelico (Strange Attractors) e al power-pop (Rock and Roll). Daisy Changed è una versione reggae di Chain Reaction mentre Judge Freeball e Peck N' Paw sono brani strumentali eccentrici che ricordano il già citato side-project dei Salaryman.

Il problema è che ogni album sembra "ricordare" troppo bene il precedente, e si limita ad aggiungere qualche tocco discreto a una formula ormai collaudata.
No More Songs About Sleep and Fire (Hidden Agenda, 2004) è sostanzialmente la definizione di musica di sottofondo, i cui singoli brani sono trascurabili rispetto all'insieme. E quindi Jane e The Leader sono tra i pochi che si distinguono. Il resto manca di identità, se non di passione.

L'EP On The Offensive (Hidden Agenda, 2004) raccoglie cover.

Nel 2012 Rick Valentin dà vita al progetto solista denominato TDM (Thoughts Detection Machines) che esordisce con gli EP An Introduction to (2012) e Forget (2013).


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