- Dalla pagina sui Primordial Undermind di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
I Primordial Undermind sono un progetto
lanciato nel 1993
da un cantautore e chitarrista di rock psichedelico, Eric Arn,
già
membro di Crystalized Movements e Outsideinside.
La band è itinerante, e segue gli spostamenti di Arn, da
Boston a
Los Angeles, da Stanford ad Austin.
L'album Yet More Wonders Of The
Invisible
World (September Gurls, 1995), specialmente con Temporal
Landscape,
introduce un ribollente garage-rock ispirato più dai
Thirteenth Floor Elevator e dai Seeds che dagli esempi più cerebrali
dell'acid-rock.
I singoli Aenestethic Reveletations (Dionysus) e Ache/
Walk Me
Home (Penultimate, 1996) testimoniano il talento del gruppo nel
confezionare melodie e riff.
Poggiando sui duetti di frasi chitarristiche di Arn
e Brian
Craft, You And Me And The Continuum (Camera Obscura, 1998) si
apre a un suono sconfinato. Il lento incedere dei nove minuti di
Device unisce
elementi dei Grateful Dead di Dark Star e i Pink Floyd di
Astronomy
Domine.
Turning Of The Worm emerge da un baccanale di
glissando
Hendrix-iani. La litania funerale Persistence of Trinity
termina in
un concerto di dissonanze. Ache, All Night Movie e
Aenesthetic
Revelations sono ballate sporche e impasticciate nella
tradizione di Television e
Dream Syndicate, sebbene
penalizzate da
una scarsa qualità di registrazione.
Comunque, la band ha saputo confezionare una significativa hit,
come la
terrificante Now I Wanna Take A Bath, un rock'n'roll à
la MC5.
Il bassista David Stankoski contribuisce con Scenic Horrors
un'orgia
anthemica e rumorosa nel segno dei Velvet Underground.
Dopo aver rimpiazzato l'intera sezione ritmica, e aver reclutato
il violinista
e tastierista Doug Pearson, Universe I've Got (Camera
Obscura, 1999) aumenta il volume degli amplificatori e suona più
liberameante che mai, dalle parti degli Hawkwind. La miglior resa sonora aiuta a esporre meglio il
concetto.
Il risultato è portato a casa specialmente grazie alla
galoppata raga
Hypomorphic Array e dalle chitarre spaziali dei nove minuti
di Manta.
Ancor più lunga è Weightless Nemesis, che nuota
in riff
epici diretti verso un tempo marziale, con echi dei momenti
più metafisici
di Neil Young, e la più lunga di tutte, Dervish, paga
tributo
alla tradizione mediorientale che ha ispirato tanta musica dei
Primoridal
Underground. Il suo crescendo stratosferico è puntellato da
un'architettura
barocca di gorghi e onde. D'altra parte, gli ipnotici patterns
chitarristici
del mantra sussurrato Bandhu si lasciano dietro un'atmosfera
quasi
gotica quando spariscono, per lasciar posto a un grappolo di
sintetizzatori.
E il punto più lento è raggiunto dal trip dilatato di
Jean
To Sloan, difficilmente considerabile una canzone.
Beings Of Game P-U (Camera Obscura, 2001), che presenta il nuovo chitarrista Carter (Mike Gunn, Charalambides), Travis Weller al violino e alle tastiere e il batterista Jared Barron, è il primo album texano di Arn. Lo stile è considerevolmente cambiato, e ora presenta similitudini con space rockers specializzati in free-from come i Bardo Pond. La specialità del quartetto sono ora le lunghe jam strumentali (sei su questo album). Il processo si apre con i 15 miniuti di Uva Urtana, imbevuta di lamenti indiani, droni interstellari e buchi neri ritmici, fino a scomparire nello spazio sconfinato. Glass/Spitt/Revelation abbandona la pura beatitudine per sprofondare un un boogie ipnotico puntellato da chitarre Hendrix-iane. Louse Dances For Laos tesse toni raga, frequenze cosmiche e deliranti distorsioni chitarristiche. Un po' di melodia fa capolino solo su Filament, un salmo trascendentale con rifrazioni di chitarra contro un arcobaleno distorto. Liquid Facets chiude l'album con un concerto di droni ambient e irreali echi, che lentamente sfumano uno spazio di suoni sparuti.
Thin Shells of Revolution (Emperor Jones, 2003) si apre con
un demenziale
strumentale pseudo-Satriani, Flaming Lizard Inauguration, in cui
la chitarra
spaziale di Eric Arn conferisce uno status epico. Il "trip" riprende
con Ten
Toes One Soul, che riprende lo stile classico dei Primordial
Undermind.
Il flauto di Otis Cleveland aggiunge un tocco dei Jethro Tull al
jamming
di Wwoo, che è anche più jazzato del solito. Ma
molte
delle tracce sembrano scarti di progetti precedenti, o idee appena
abbozzate.
Metà dell'album è riempita con delle cover, certamente
non un
buon segno (nonostante la martellante Kinky Sex dei Dead
Kennedys).
Il talento è sempre palpabile, ma non c'è abbastanza
"sostanza" perché si possa parlare di "album".
Loss of Affect (Strange Attractors, 2006) ha significato, innanzitutto, una perdita di ispirazione. Ogni pezzo inizia con una premessa intrigante ma non riesce a materializzare il concetto. L'album nel suo insieme suona come un continuo 'coitus interruptus', sia che si addentri in jam acid-rock o arazzi cosmici o cerebrali strutture prog-rock.
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