Cantautore di San Francisco che fa leva su una voce vellutata, un ibrido di Robert
Plant, Stevie Wonder e Ray Charles, e conosce a memoria la storia del rock degli
anni Settanta, Sovory ha dalla sua talento e originalita`.
Pochi sanno scrivere una ballad grunge come May Not Be,
un'elegia acustica in falsetto come Sky
Meno ancora le sanno cantare.
Negli arrangiamenti di Sovory (Polydor, 1996)
si riconosce l'influenza del primo Peter Gabriel
(il minaccioso funky tecnologico in Soul, l'imponente soul orchestrale di
You Sleep, la disco-music jazzata di Can't Let Me Go).
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