Stellar Sonic Solutions, 6.5/10
Frustrated, 6/10 | Links: |
Stellar Sonic Solutions (Trance, 1995) rivela il trio texano
di Ronna Era al basso, Jason Morales alla chitarra e
Scott Marcus alla batteria (ex Glass Eye).
Con un powerpop succinto e grintoso che fa leva sulle armonie vocali dei due
cantanti e che raramente si appoggia a melodie o riff di rilievo
(l'epica Supercool, con un tocco di Magical Mystery Tour),
riescono tutt'al piu' a rifare il verso agli
X (le armonie vocali al tempo stesso rabbiose e lamentose di Era e Morales in
Rockcetera, piu` cadenzata marziale e Stooges Soul Searcher,
stanca e
decadente, come in trance Main Drain, trafitta da svenevoli glissando
hendrixiani)
e alle Bangles (quando Era intona i girotondo spigliati di Runaround,
il singolo, e Burnt Out).
This Town accoppia un riff bruciante a un ritornello bisbigliato da Era in
un registro da bambina alla Belly. Tracce di punkrock demenziale, come se i
Germs venissero incrociati con i Gong, affiorano in Warp, e nella
filastrocca psicotica di un minuto su strimpellio acustico di Stickersong.
La buona propulsione strumentale viene alla luce soltanto nello strumentale Kliffordave, aperto dal basso ruspante di Era e dilaniato dalle sciabolate "hendrixiane" di Morales dentro la tempesta di colpi di Marcus. La stessa carica elettrica detona Happy Diss, con il rosario sonnambulo dei cantanti sommerso in un barrage chitarristico a meta` strada fra gli shoegazer e i piu` isterici Don Caballero. Fido e` un rock and roll tutto di corsa con ancora la chitarra a tutto volume. Lo stile molto duro di Weeding Out, impetuoso, quasi rap, Helmet e grunge, fa venire in mente i Rage Against The Machine. Nello strumentale Princeton Reverb Song brilla il finale psichedelico, di accordi sparuti e stentati, di fuzz sottotono. A dominare Frustrated (Trance Syndicate, 1997) sono invece i brani strumentali: Canada comincia come una piece elettro-etnica dei Trance Mission e finisce in una nebulosa di feedback a due passi dai Seefeel; Local 506 si riprende con una raffica di riff micidiali e cadenze pesanti nello stile dei Don Caballero; e Sayonara si consuma in due minuti di convulsioni hardcore. Passano in secondo piano quelli che erano i punti forti sul disco precedente, i brevi quadretti punk-pop di Era (qui 100 Degrees e Burden), le armonie vocali alla X (P. Rock), i fulminei rock and roll (la title-track e Doo Doo) e la loro forma di grunge dissonante (Two Words). |
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