Dalla pagina di Piero Scaruffi
(Translation by/ Tradotto da Walter Consonni)

Alec Empire e` nato a Berlino ovest nel 1972. A dieci anni era gia` un eroe di strada della breakdance. Empire mise assieme una punk band denominata Die Kinder, poi si dedico` all'ascolto della musica classica ed infine comincio` a sperimentare con chitarra e strumenti elettronici, per non parlare delle droghe. Dopo la riunificazione della Germania, il tipico teenage ribelle (ed anarchico) trovo` conforto nei raves dell'area underground di Berlino est, molto lontana dall'area rave commerciale tipica della Germania ovest. Empire suono` dal vivo la prima volta al "Tekknozid" nell'aprile 1991.

Gli Atari Teenage Riot cominciarono la loro avventura nel 1992 quando Carl Crack (MC, proveniente dallo Swaziland), Alec Empire (programmazione elettronica, urla, percussioni e basso) and Hanin Elias (voce, di origini Siriane), presero la decisione di ribellarsi allo stato in cui versava la scena techno e di varare un ibrido creativo di musica industriale, metal ed electronica, che loro definirono (citazione) "digital hardcore".

I loro singoli ed EPs erano cos privi di compromessi ed ultra-aggressivi come lo erano i loro manifesti programmatici: Hetzjagd AufNazis (Hunt Down The Nazis, 1992), Not Your Business (Phonogram, 1993), che include due classici degli inizi come Atari Teenage Riot e Raverbashing, Kids R United (Phonogram, 1993), con gli inni nichilisti Kids Are United e Deutschland(has gotta die!), i singoli Raverbashing (DHR, 1994) e Speed/ Midijunkies (DHR, 1995) furono per lo pi— boicottati dalle case discografiche, dai negozi, dalle stazioni radio.

Per quelli che si erano persi i singoli, i testi delle canzoni del loro primo album, Delete Yourself (DHR, 1995), sembravano uscire direttamente dal punk-rock inglese del 1977. Il suono dell'album, un mix caotico e rumoroso di campionamenti chitarristici, breakbeats distorti, 909, manga samples ed urla, e le sue connotazioni politiche (con l'intento dichiarato di "non riformare il sistema, distruggere il sistema") ha di fatto reinventato la missione della dance music nella scia del trionfo dei valori capitalistici di tipo occidentale. Start The Riot e la title-track, accompagnate da una generosa selezione dei singoli precedenti, hanno atterrito le discoteche e le stazioni radio nei dintorni della Germania.

La carriera solista di Empire, nel frattempo, era molto piu` prolifica. I primi singoli, come l'anthemico SuEcide, che saranno poi raccolti su Limited Editions 1990-94 (Mille Plateaux, 1994), mostrano un artista techno ancora alla ricerca di una missione, ma Generation Star Wars (Mille Plateaux, 1994), il primo vero album, presenta un giovane arrabbiato del techno e dell'hip hop, intento a deconstruire i generei attravero un uso maniacale dei breakbeat distorti.

Il glaciale Low On Ice (Mille Plateaux, 1995), che comprende il singolo 22:24, era piu` nel segno di Brian Eno, e Les Etoiles Des Filles Mortes (Mille Plateaux, 1996), forse il suo capolavoro, dimostrava l'influenza del compositore elettronico Karlheinz Stockhausen e sterzata verso una musica ambientale gotica.

Ma Empire cambio` nuovamente corso con Hypermodern Jazz 2000.5 (Mille Plateaux, 1996), e la sua lenta musica ballabile che impiega battiti appena fuori tempo per disorientare l'ascoltatore (Walk The Apocalypse, God Told Me How To Kiss).

Quello era circa lo stesso lasso di tempo in cui Alec Empire pubblicava il suo album solista The Destroyer (DHR, 1996), che ricicla anche materiale degli EP The Destroyer (Riot Beats, 1994), The Destroyer Pt 2 (Riot Beats, 1994) e Death (DHR, 1994), una pietra miliare per la musica jungle estrema conosciuta come "drill and bass". Empire ha semplicemente applicato l'etica degli ATR alla sua creativa arte individuale. In parte per la ritmica creativa ed in parte per l'ego politicamente impegnato, l'album creo` un culto della personalita`, una sorta di giovane arrabbiato della techno. We All Die e The Peak fanno a pezzi la carne tenera della musica dance con l'odio scioccante e cieco di un terrorista. Lo stile chitarristico di Empire, ispirato a thrash-metal ed aggro, si accoppia maliziosamente con la solennita` elettronica dei brani.

Poi gli ATR hanno realizzato l'EP con Sick To Death (DHR, 1997), un lavoro minore, ad il loro secondo album, The Future of War (DHR, 1997). Non molto era cambiato, ed il disco era ancora dominato dagli inni killer (Get Up While You Can, Fuck All! e soprattutto Destroy 2000 Years Of Culture) e dai riffs hardcore (Heatwave). Se il risultato ha meno impatto rispetto al debut-album, e` solo perche' il lavoro precedente includeva anche cosi` tanti dei primi singoli.

Il meglio del loro repertorio e` stato poi raccolto su Burn, Berlin, Burn (Grand Royal, 1997), che ha presentato la carriera criminale della band ad un pubblico piu` vasto.

Nel giugno del 1997 gli ATR hanno acquisito il loro quarto membro, Nic Endo, una giovane Nippo-Americana specialista in rumorismo. E' lei una delle ragioni per cui 60 Seconds Wipeout (DHR, 1999) prova a suonare ancora piu` duro dei suoi predecessori. Ma i brani non impressionano per freschezza e potenza. Empire ed il suo seguito sono fermi agli schemi di Western Decay (l'inno) e Revolution Action (il riff). I contributi dell'ospite diluiscono invece di condensare l'energia musicale. Gli estesi missaggi mostrano la maestria acquisita da Empire nel lavoro di produzione, ma sono molto lontani dal furore degli inizi.

The Geist of Alec Empire (Geist, 1997) e` un'antologia in 3 CD che raccoglie materiale dai cinque album per la Mille Plateaux.

Alec Empire e Kevin Martin dei Techno Animal hanno composto insieme The Curse of the Golden Vampire (DHR, 1998), un saggio da incubo di free-jazz electronica.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Miss Black America (DHR, 1999) di Alec Empire non mostra la violenza degli Atari Teenage Riot o di The Destroyer. Empire è impegnato a reinventare se stesso come un genio dell'elettronica, con risultati contrastanti. L'album riporta Empire alla sua via di mezzo, le variazioni più lente e atmosferiche della musica degli Atari. Sfortunatamente, le poche buone idee dell'album non sono state completamente realizzate, forse perché l'album è stato registrato troppo presto (o troppo velocemente).

Nel suo primo assolo, In Flames (DHR, 2000), la cantante Hanin Elias imposta i testi della giovane donna arrabbiata di Girl Serial Killer e In Flames su un paesaggio sonoro futuristico, suonando come una Bjork che si è unita a un movimento di guerriglia.

Rage (DHR, 2001) è un singolo registrato dahli Atari Teenage Riot con Tom Morello (dei Rage Against The Machine) alla chitarra.

Nel 2001 Carl Crack è stato trovato morto a Berlino nel suo appartamento (abuso di alcool e farmaci), aveva da poco compiuto 30 anni.

Intelligence And Sacrifice (Santeria, 2002) di Alec Empire è un doppio album che si divide in una prima metà di musica techno-hardcore densa, intensa, rabbiosa, disperata, violenta, che ricorda i Nine Inch Nails (Path of Destruction, New World Order, Killing Machine, Addicted To You) e una seconda metà di paesaggi sonori sperimentali (con più di un accenno all'acid-rock e al free-jazz).

Redefine the Enemy (Digital Hardcore, 2003) raccoglie rarità.

L'album solista di Hanin Elias No Games No Fun (Fatal Rec, 2003) è un disco-punk vecchio stile che confina con il synth-pop.

Live CBGB's NYC 1998 (DHR, 2003) documenta una performance con i Merzbow.

Futurist (DHR, 2005) di Alec Empire si rifà all'era dell'aggro e del metal industriale (Nine Inch Nails, Ministry) ma con poca immaginazione.

The Golden Foretaste of Heaven (Eat Your Heart Out, 2008) di Empire si rifà al synth-pop, come se ogni suo nuovo album solista fosse inteso come un tributo a un genere diverso della sua giovinezza.

Dopo una pausa di undici anni (a causa della morte di Carl Crack nel 2001), con Is This Hyperreal (2011) gli Atari Teenage Riot hanno provato ad aggiornare il proprio agit-prop digitale al 21° secolo con invettive come Activate, ma le cose sono andate decisamente meglio quando hanno provato nuove forme di sound art come in Digital Decay e soprattutto in Collapse of History (ritornello pop e musica concreta).


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