- Dalla pagina sui Dodheimsgard di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

Il gruppo metal norvegese dei Dodheimsgard (noto anche come DHG), guidato dal cantante Bjorn "Aldrahn" Gjerde e con il batterista Yusaf "Vicotnik" Parvez, ha debuttato con un'imitazione poco ispirata del black metal dei Darkthrone, Kronet Til Konge (1995).

Nel frattempo, Vicotnik passò decisamente alla chitarra quando formò il power-trio Ved Buens Ende, con il batterista Carl-Michael "Czral" Eide e il bassista Skoll, che unirono black metal e post-rock nel loro unico album pubblicato, Written in Waters (1995).

Aggiungendo un secondo chitarrista, Dodheimsgard registrò il meno derivativo Monumental Possession (1996), chiuso da collage audio satanici.

Dopo l'EP Satanic Art (1998), Dodheimsgard si convertì improvvisamente al metal industriale su 666 International (1999), prodotto da Bjorn Boge, con composizioni lunghe e contorte come Shiva-Interfere, Regno Potiri e Sonar Bliss, senza perdere la ferocia del black metal, come una versione più punk dei Nine Inch Nails (specialmente in Sonar Bliss), con Nivek Ogre degli Skinny Puppy alla voce (il registro di Aldrahn è praticamente identico a quello di Ogre).

Czral formò i Virus con Vicotnik (e altri) che diedero alla missione post-metal di Ved Buens Ende una svolta ancora più surreale su Carheart (2003).

Dopo una pausa di otto anni Vicotnik, l'unico membro originale rimasto dei Dodheimsgard, ha abbreviato il nome della band in DHG per Supervillain Outcast (2007), un album confuso con più elettronica e Vicotnik alla voce, flirtando con il synth-pop (All Is Not Self) ma anche con tre interludi a cappella. Tuttavia, Vendetta Assassin e soprattutto The Vile Delinquents mostravano i geni del black metal.

Virus continuò senza Vicotnik (e con Czral alla chitarra) su The Black Flux (2008), The Agent That Shapes the Desert (2011) e Memento Collider (2016).

Dopo un'altra lunga pausa, Vicotnik ha messo insieme una nuova formazione dei DHG (con Aldrahn di nuovo alla voce) per A Umbra Omega (2015), che consiste di cinque lunghe suite labirintiche che si potrebbero definire prog-rock, se non presentassero sezioni di metal estremo, persino con incursioni di sassofono e tastiere: Aphelion Void (15:14), God Protocol Axiom (13:13), The Unlocking (11:21), Architect of Darkness (11:59) e Blue Moon Duel (14:20).


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