Helloween
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I tedeschi Helloween contribuirono a coniare un heavy-metal "nordico", distinto da quello anglosassone, accoppiando la frenetica ritmica thrash e le melodie maestose dell'opera. Erano uno dei gruppi rappresentati sulla compilation Death Metal (1984) che inauguro` il termine (in seguito il termine venne applicato a un genere diverso, ma discendente da Helloween e altri).

Il mini-album del 1985 (per la Noise) contiene in nuce gia` tutto il loro programma. In Starlight e Cry For Freedom i ritmi ribollenti, le cariche tumultuose, gli assoli febbricitanti, le atmosfere epiche del genere sono marchiate a fuoco dalle urla sgolate e tutto d'un fiato di Kai Hansen e dalle mitragliate tanto frenetiche quanto melodiche della chitarra di Michael Weikath. Quelle di Murderer sono in effetti filastrocche da cabaret, ma trasformate in assalti all'arma bianca. Anche nelle canzoni piu` convenzionali, e cioe` nel magniloquente fatalismo di Warrior e Victim Of Fate, l'esecuzione e` di grande effetto.

Questo metodo ottenne risultati superbi sul primo album, Walls Of Jericho (Noise, 1986), con Ride The Sky, Metal Invaders e il loro ritornello piu` famoso, Guardians, nonche' le due epopee da "Sturm und Drang" di Phantoms Of Death e How Many Tears. Fra cadenze "corazzate", "staccato" selvaggi, scudisciate chitarristiche e declamazioni invasate si faceva largo un romaticissimo Liederismo. Discendenti degli Amon Duul, di Wagner e, naturalmente, di Hitler, fondevano le piu` cupe premonizioni della cultura nibelungica in visioni di un medioevo prossimo venturo.

Il concept Keeper Of The Seven Keys, pubblicato in due parti nel 1987 e 1988, che avrebbe dovuto sublimare le ambizioni del leader, non riusci` in realta` a catturare la stessa energia, ma contiene nondimeno la marcetta "disco" di Future World e la mini-opera Halloween. Nel frattempo era subentrato il nuovo cantante Michael Kiske.

Pink Bubbles Go Ape (EMI, 1991) completo` la conversione al metal-pop con l'insipida Number One, e Chameleon (1993) raspo` il fondo del barile.

Il nuovo cantante Andi Deris e le chitarre di Michael Weikrath e Roland Grapow non sembrano essere per nulla obsoleti su Master Of The Rings (Castle Communications, 1994) e The Time Of The Oath (Victor, 1996). Il gruppo mitraglia We Burn, Steel Tormentor, A Million To One, The Time Of The Oath, prima di lanciarsi nell'epica Mission Motherland (9 minuti). Le ballad Forever And One e If I Knew tradiscono il desiderio di vendere anche al pubblico dell'AOR, ma gli Helloween sono condannati ad essere soprattutto un incubo.

In the meantime, a number of solo albums by members and former members of Helloween were released: Michael Kiske's Instant Clarity (1996) and Readiness To Sacrifice (1999), Andi Deris' Come In From The Rain (1997) and Done With Mirrors (1999), Roland Grapow's The Four Seasons of Life (1997) and Kaleidoscope (1999).

Helloween's Better Than Raw (1998), The Dark Ride (2000), and Rabbit Don't Come Easy (2002) failed to generate any interest.

Treasure Chest (2000) is an anthology.

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