An interesting variation on the psychedelic revival of the 1980s
came out of Scotland when
Jesus And Mary Chain coined
"feedback-pop". The idea was quite simple and certainly not new:
take the Velvet Underground's White Light White Heat and add
a catchy melody, or take
Phil Spector's "wall of sound" and add a layer of guitar noise.
Massive distortions, coupled with nihilistic ethos borrowed from the
Sex Pistols, bestowed on Psychocandy (1985) a funereal mood.
Its spectral, acid, abrasive lullabies lasted only one season, though.
The much lighter Darklands (1987) was a collection of melancholy
ballads, and Automatic (1989), while more cohesive, professional and
eclectic than anything they had done before, was basically dance-music, no
matter how skewed, and Honey's Dad (1992) was even laid-back.
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Gli scozzesi
Jesus And Mary Chain dei fratelli Jim (canto) e William (chitarra) Reid
vennero prepotentemente alla ribalta negli anni '80 con un sound
al tempo stesso melodico e rumoroso che riprendeva l'insegnamento della
Sister Ray dei Velvet Underground
con un pizzico di angoscia in piu` (e forse una perversione del "wall of
sound" di Phil Spector) e che avrebbe causato una rivoluzione
di portata mondiale. Fu con loro che nacque infatti il movimento degli
"shoegazer", forse il piu` importante in Gran Bretagna dopo il punk-rock.
Iniettando dosi massicce di distorsioni, i Jesus And Mary Chain divennero
i piu` acuti rinnovatori della canzone melodica. In seguito il gruppo ha
ripiegato su quello stesso pop che avevano contribuito a rendere obsoleto.
In un certo senso, i Mary Chain hanno pero` coronato in tal maniera la loro
missione, che era stata quella di ricondurre all'ovile pop anche l'eresia dei
Sex Pistols.
Il gruppo si era formato in Scozia e aveva esordito con
i singoli Upside Down (1984), Never
Understand (1985), You Trip Me Up (1985), Just Like Honey (1985).
Lo stile era sempre lo stesso:
accordi elementari, ritornelli orecchiabili e riff arcinoti venivano
stravolti dai feedback sguaiati della chitarra e immersi in atmosfere allucinate e lisergiche. La leggenda
venne alimentata da una serie di esibizioni dal vivo sotto l'effetto di alcool e stupefacenti e da altre
avventure scandalistiche.
Psychocandy (Reprise, 1985) e` un album funereo, che parte dai
primordi del punkrock (i due accordi due dei Ramones, la furia anarchica dei Sex Pistols, la desolazione
esistenziale dei Joy Division) per approdare a un nuovo paradigma di ribellione in musica. I brani sono
spartiti fra ballad spettrali di una tenerezza surreale, che ricordano le nenie cantate da Nico
(Just Like Honey, You Trip Me Up, Hardest Walk), voodoobilly tribali
imbevuti di scariche "acide" iper-abrasive ed epilettiche alla
Suicide (Livind End, Never
Understand, In A Hole), melodie salmodianti avvolte nella trance allucinogena dei Doors
(Taste The Floor), e stupri sfrenati di innocenti ritornelli bubblegum (My Little
Underground).
Con un forte senso della melodia (al limite del piu` compiaciuto glamrock) e
della cadenza (epica, apocalittica, marziale, spaziale) i fratelli Reid erigono devastanti inni generazionali.
Lugubre e sfibrante, il loro sound rappresenta l'esperienza estrema del gotico e della psichedelia. Per
effetto dei feedback lancinanti, la loro psichedelia e` la piu` nevrotica di sempre Il canto, tiepido e
sussurrato, fluttua senza peso nella filigrana arroventata di tanto delirium tremens.
Accoppiando l'iconografia nichilista dei Sex Pistols e l'estetica surrealista della
psichedelia, i Jesus sono pervenuti a una forma di revival in linea con l'umore dei tempi e al tempo stesso
emula del primitivismo altrettanto paranoico dei Velvet Underground. Fatale e nichilista, il loro
"feedback-pop" aggiorna il powerpop secondo i perversi rituali della musica industriale.
L'EP del 1986, Some Candy Talking, mostra i primi segni di stanchezza,
come se l'introversa emotivita` dei secondi Velvet Underground venisse accoppiata all'estroversa
rumorosita` dei primi.
Darklands (Blanco Y Negro, 1987) fu la pietra dello scandalo.
Rimossa del tutto la violenza allucinante degli esordi, il complesso retrocede
a una forma di ballad malinconica e un po' estatica
Alle distorsioni e alle cacofonie, questo album contrappone uno stile scarno
ed essenziale che ripercorre i sentieri della decadenza piu` morbida
(Darklands, Fall, Down On Me), incorrendo ogni
tanto in qualche cantilena da incubo (Nine Million Rainy Days)
e lasciando intuire un vivo
interesse per il ballabile (April Skies e soprattutto Happy When It Rains, uno dei loro
capolavori). William Reid si conferma campione delle piu` abusate progressioni di accordi del rock e Jim
Reid ripete all'infinito i ritornelli piu` semplici del pop.
Anticipato dal boogie alla T.Rex di Sidewalking, il terzo album,
Automatic (Blanco Y Negro, 1989) continua la progressione arrivando
a lambire i ritmi ballabili (Between Planets, Head On).
Le cadenze epiche e la violenza
abrasiva della prima opera sono piu` che mai asservite a un sound
languidamente e melodicamente decadente alla Lou Reed (Here
Comes Alice, Half Way To Crazy),
venato di incalzanti psychobilly a ritmo "ferroviario"
(Coast To Coast) e di
maestose cadenze "metallare" (Uv Ray, Gimme Hell),
ma capace
anche di indulgere in un jump blues dilaniato da nevrosi acute (Blues From A Gun) e di rifare il
verso ai complessini surf (Take It). Il fantasma dei Velvet Underground aleggia piu` che mai sul
castello degli orrori dei Mary Chain e Jim Reid canta ormai come un clone del Reed piu`
eroinomane.
I Jesus And Mary Chain hanno ormai abbandonato al suo destino il
"feedback-pop" che avevano inventato.
Nel 1990 l'ancor piu` debole Rollercoaster getto` un'ombra sul futuro
del complesso. L'album Honey's Dad (Blanco Y Negro, 1992) suona
decisamente "leggero", rilassato e quasi ironico rispetto al sound degli esordi.
L'album accentuo` la ballabilita` del
loro sound con un'abile miscela di T.Rex e
Stone Roses
(Reverence), soffocando quasi del tutto le
sortite psichedeliche in ballate atmosferiche (Teenage Lust), mimetizzando le ultime tracce di
Stooges in arrangiamenti accorti per il consumo di massa (Far Gone And Out, forse il capolavoro
del disco), occultando accuratamente i residui di punkrock nel ritmo frenetico di tamburello che va di
moda in discoteca, resuscitando sulle macerie del loro feedback persino le civilta` dei girl-group
(Almost Gold cita le Ronettes) e del bubblegum (Sugar Ray). Alla fine rimangono soltanto
le melodie e il disco lascia piu` che altro un'impressione di ripetitivita`.
Stoned & Dethroned (Blanco Y Negro, 1994) e` cosi` finalmente un
album di easy-listening.
Rinunciando a stipare suono nelle canzoni, il complesso
scopre il piacere di lasciarle spietatamente nude.
Il revival della semplicita`, con il basso e la chitarra acustica finalmente
co-protagonisti delle trame, giova a Sometimes Always ma in generale
serve a smascherare la pochezza compositiva dei leader.
Il 1995 porta soltanto il singolo Hate Rock And Roll, peraltro una
delle loro canzoni migliori degli ultimi tempi.
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