Heaven's End (1987), 7/10
Fade Out (1988), 6.5/10 A Gilded Eternity (1990), 6.5/10 | Links: |
I Loop furono fra i primi a capire le potenzialita` del "feedback-pop"
inventato da Jesus And Mary Chain e a coniare
un linguaggio chitarristico ipnotico e allucinato, lo "shoegazing".
Di quella corrente i Loop furono i meno violenti e angosciosi, capaci persino di assimilare melodia, ritmo e arrangiamento in un contesto che prevedeva la distruzione di qualsiasi forma di ordine.
A mettersi in luce sugli
EP del 1987, 16 Dreams (Head) e Spinning, poi raccolti su
The World In Your Eyes, fu soprattutto
il leader, Robert Hampson.
L'idea di 16 Dreams, un trascinante riff di chitarra ripetuto
testardamente, da` luogo in Burning World a un estenuante "viaggio"
psichedelico, che sfocia in sibili e ronzii cosmici.
Il ballo a ritmo tribale di Head On conferisce un piglio satanico
all'operazione.
L'obiettivo di questi brani pulsanti non era l'angoscia ma la trance, e` in cio` stava la rivoluzione degli shoegazer rispetto ai Mary Chain. Il filone era quello di Sister Ray e delle jam minimaliste dei Can. In quelle lunghe sarabande improvvisate una semplice figura veniva ripetuta ossessivamente per generare uno stato di ipnosi, e quello diventava il luogo per violente variazioni distorte di chitarra che si sdipanavano a mo` di raga.
Il sound si e` completamente emancipato dai modelli originali su
Heaven's End (Head, 1987). In certi casi e` anzi ridotto al minimo
comun denominatore: un forte ronzio di chitarra.
Nel 1988 e` la volta degli EP Collision (Chapter 22), altra trenodia per cantilene e distorsioni, doppiata dal truce voodoobilly di Crawling Heart, e Black Sun, un'allucinazione piu` dimessa del solito, doppiata dai rumori free-form di Circle Grave. Sono il preludio all'album Fade Out (Chapter 22), sul quale si avverte un principio di insofferenza per il cliche` che loro stessi avevano inventato: il riff di This Is Where You End e` piu` complesso e nervoso (non che' frenetico) dei precedenti, quasi "hendrixiano", quello di Pulse e` una mastodontica amplificazione e riverberazione dei riff degli Stooges. I due EP vennero raccolti su Eternal (1989). Il singolo Arc-Lite del 1989, con il suo incedere funk, rimette in discussione tutto; tanto piu` che il suo retro, Sunburst, si rivela essere il loro massimo delirio cromatico, tutt'altro che monocorde e stentoreo come tradizione. A Gilded Eternity (Beggars Banquet, 1990) e` l'album piu` propriamente psichedelico della loro carriera, forse anche per rispondere alla domanda dei rave. Vapour ha una linea melodica di basso che ricorda i Pink Floyd di Unnagumma; e Be Here Now e` una jam "spaziale" di nove minuti. Il loro metodo viene contaminato da nuove idee, prese dalle atmosfere convulse del gotico britannico (Afterglow), oppure trasformando il minimalismo di un tempo in tribalismi piu` allucinati che ipnotici (From Centre To Wave). La maturita` si riconosce dalla sofisticata alchimia di accordi, percussioni, campionamenti e rumori di Blood e Shot With A Diamond, estranei a tutta la logica precedente dei Loop. Gli ultimi residui di Stooges si trovano in Breathe Into Me ma sono le eccezioni, non la regola. Il gruppo aveva imboccato una nuova direzione, ma non ebbe tempo di esplorarla piu` di tanto. I Loop non ebbero mai la forza di spingersi oltre una vaga intuizione di cosa si poteva fare con la chitarra rock, e non provarono mai a coniare un linguaggio davvero rivoluzionario. O e` mancato loro il coraggio o e` mancato loro il talento. O tutti e due. Ma la loro influenza sulle generazioni e` stata significativa. Le due anime del gruppo sono ben rappresentate dallo scisma: la sezione ritmica diede vita agli Hair And Skin Trading Co, mentre Hampson suono` per un po' con i Godflesh e poi formo` i Main. Hampson resurrected the Loop project for the EP Array 1 (2015), which mainly consists of the 17-minute Radial (a combination of relentless Neu-esque rhythm and heavily distorted shoegazing). |
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