Napalm Death, led by the phenomenal trio
of raving lunatic Lee Dorrian, epileptic drummer Mick Harris and
kamikaze guitarist Justin Broadrick,
defined a new standard of ultrasonic rhythm and fragmented melodies on
Scum (1987) and raised it to a wall of desperate noise on their
milestone recording, From Enslavement To Obliteration (1988).
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L'hardcore (ovvero il punk-rock estremista) subi` una rivoluzione "da sinistra"
nella seconda meta` degli anni '80, quando in Gran Bretagna esplose il fenomeno
del "grindcore".
Nato sulle ceneri dell'hardcore politicizzato di Crass e Discharge, era un
genere di musica violenta, rapida, scomposta, caotica, fatta di
riff meccanici, di tempi ultrasonici, di melodie maciullate.
Birmingham divenne uno dei centri piu` importanti, grazie all'opera dei
Napalm Death. Per qualche anno i Napalm Death furono i portabandiera del
genere piu` barbaro della musica dei loro tempi.
Tutt'altro che incolti, i Napalm Death contavano in realta` almeno tre
personalita` di grande rilievo, che avrebbero dato carriere di grande prestigio:
Lee Dorrian, Mick Harris e Justin Broadrick. Dall'unione di questi tre
intellettuali ebbe origine un suono che era tutto fuorche' intellettuale.
Formati nel 1981 da Mick Harris alla batteria, Justin Broadrick alla chitarra
(a mezzo servizio con gli Head Of David) e Nick Bullen al canto,
s'imposero subito nel circuito anarchico dei Crass, ma impiegarono anni
a registrare il primo disco. A quel punto
al canto era subentrato Lee Dorrian, alla chitarra Bill Steer e Shane
Embury suonava il basso.
Scum (Earache, 1987) fu un po' il manifesto del grindcore tutto.
I Napalm Death definirono un nuovo standard di velocita`, decibel e brevita`,
che rilevo` quello del punk-rock (esattamente dieci anni dopo).
Le 28 canzoni di quel disco erano barricate di suoni estremi, all'insegna di un
pestare frenetico e confuso, di un gridare versi inintellegibili in toni
animaleschi, di un lasciare incompiute anche le frasi musicali piu` elementari,
di un ridurre tutto a esplosioni di rabbia (molti brani
durano pochi secondi, uno dura un secondo solo), come se fossero
alla ricerca di una sorta di auto-flagellazione sonora.
Instinct Of Survival, Scum, Siege Of Power sono voragini di suoni in rapido
collasso. Frammentatissimo, stordente, disorientante, questo aggregato casuale di "minimalismi"
cacofonici sposta di una tacca il baricentro della musica rock.
Il gruppo abbandono` un po' del proprio terrorismo sul successivo
From Enslavement To Obliteration (Earache, 1988), un album non tanto
piu` umano quanto piu` solenne, che prendeva lo spunto al tempo stesso da
Discharge (Display To Me) e Swans (Mentally
Murdered). Cio` non toglie che il sound di
It's A M.A.N.S. World, Lucid Fairytale, della title-track, di
Emotional Suffocation, Worlds Apart, Make Way, sia sempre tempestoso ed
epilettico da far male anche al punk piu` incallito; e che la loro regressione barbarica possa arrivare al
semplice "Dead!" urlato nella composizione omonima (durata: sei secondi).
Persino il canto da "yeti" di Dorrian, che per lo piu` e` un ringhio al limite
dell'udibile e che in Musclehead si riduce a un mero gargarismo, sembra aver trovato una
dimensione umana, di disperazione e solitudine invece che semplice mostruosita` (miglior prestazione in
Unchallenged Hate).
From Enslavement non e` meno bestiale del precedente, ma trova
un perverso equilibrio all'interno del loro squilibrio e
rimarra` forse il loro capolavoro.
L'EP Mentally Murdered, contenente
Missing Link e Rise Above,
costituisce di fatto il canto del cigno della prima fase.
La formazione venne rivoluzionata dalla partenza di Dorrian e Steer
(destinati rispettivamente a Cathedral e
Carcass). Al loro posto subentrarono
Barney Greenway (ex Benediction) al canto e due nuovi chitarristi: Mitch
Harris dei Righteous Pigs e Jesse Pintado dei Terrorizer.
La nuova formazione porto` con se` anche un cambiamento di stile: i
Napalm Death divennero un gruppo di speedmetal alla Slayer.
Harmony Corruption (Earache, 1990) diede infatti la sterzata
verso il death-metal. Al disco arrise cosi` il successo di massa,
sotto la bandiera di Vision
Conquest (scritta da Embury) e le altre gragnuole di riff.
Greenway non canta, ma si limita a latrare; Mick Harris e` distratto in fase di
composizione; gli altri si affidano alla routine. I Napalm Death avevano
gia` smesso di essere artisti e sono gia` diventati una pura istituzione.
L'EP Mass Appeal Madness (1991), in seguito raccolto con
Mentally Murdered su Death By Manipulation (Earache, 1991),
se non altro aveva la rozza passione del garage-rock, anche se continuava
a emulare i maestri d'Oltreoceano.
Il batterista Mick Harris, ormai stanco di grindcore infantile, inizio` a
collaborare al progetto Painkiller del musicista d'avanguardia John Zorn e
formo` gli Scorn
con i membri originali dei Napalm Death:
Broadrick (ora capo dei Godflesh) e Bullen.
La sua partenza riporto` in realta` il gruppo sulla retta via:
l'album Utopia Banished (1992) e` forse l'ultimo che si salva,
anche se mancano brani d'effetto o colpi di reno.
Anche
Mitch Harris vara un progetto parallelo, i Meathook Seed con Trevor
Perez (degli Obituary). L'album Embedded (Earache, 1993)
e` pero` mediocre. Non molto meglio
combineranno i Blood From The Soul di Embury, titolari di
To Spite The Gland That Breeds (Earache, 1993).
I Napalm Death, intanto, tenta di scrollarsi di dosso l'etichetta death-metal
con Fear Emptiness Despair (1994), finalmente un album coraggioso, in
cui i cinque membri si comportano come musicisti che suonano strumenti e non
come semplici casse di risonanze di un baccano mostruoso
(Ratching On The Dirt, Plague Rages).
Gli esperimenti non giovano a Diatribes (Earache, 1996), che nei momenti
migliori scodella numeri pasticciati come Greed Killing e nei peggiori
tenta semplicemente di stendere un ponte con il mainstream
(Just Rewards, Glimpse Into Genocide).
Inside The Torn Apart (Earache, 1997) continua la serie di dischi
sfocati e raffazzonati, che raramente (Breed To Breathe) ricordano i
fasti di un tempo.
Leaders Not Followers (Relapse, 2000) e` un album di cover.
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