Orb


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A Huge Ever Growing Pulsating Brain, 7/10 (EP)
Adventures Beyond The Ultraworld , 7/10
U.F.Orb , 8/10
Live '93 , 6/10
Pomme Fritz, 6/10 (EP)
Orbus Terrarum , 6/10
FFWD , 5/10
Orblivion , 6/10
Cydonia , 5/10
Bicycles & Tricycles (2004), 4/10
Okie Dokie (2005), 5/10
The Dream (2008), 5/10
Baghdad Batteries: Orbsessions Vol. III (2009), 4.5/10
Metallic Spheres (2010), 5/10
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Summary.
Orb, formed by disc-jockey Alex Paterson (who had worked for Paul Oakenfold's "chill-out rooms") with assistance from former KLF's mastermind Jimmy Cauty, codified the revolution that was underway. The music of the EP A Huge Ever Growing Pulsating Brain That Rules From The Centre Of The Ultraworld (1989), a cosmic mantra for water and synthesizer, and of the album Adventures Beyond The Ultraworld (1991) sounded like new-age music. The lengthy tracks of U.F. Orb (1992) were born at the crossroad between Brian Eno's impressionistic landscapes, the postmodernist ideology of stylistic recycling, the new technologies of sampling and the techno beat. They did not have an emotional impact, and they did unravel in a narrative way: they slowly morphed. Blue Room (a 40 minute-long single) featured guitarist Steve Hillage and bassist Jah Wobble, and was Paterson's tour de force of montage and mixing. Paterson had transformed the disc-jockey into a classical composer and transferred collage art to electronic dance music. Rather than fully endorsing the "ambient" style that he had contributed to create, Orb continued to experiment new forms of dance music: Orbus Terrarum (1995) and Orblivion (1997) rely on a subtle art of choreography to deliver an experience that is both unsettling and hypnotic.
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Alex Paterson e` uno dei musicisti fondamentali degli anni '90. Gli Orb hanno infatti coniato un nuovo genere musicale, un genere di dance music che nega la dance, un genere di musica elettronica che nega l'elettronica, un genere di musica rock che nega il rock and roll. La musica di Orb nasce all'incrocio fra i paesaggi impressionisti di Brian Eno, l'ideologia postmoderna del riciclaggio, le nuove tecniche di campionamento e la musica techno. Trasformando il disc jockey in un compositore di musica classica moderna, e trasportando l'arte del collage nell'ambito della musica elettronica. Paterson ha compiuto una delle operazioni piu` influenti della fin de siecle.

Jimmy Cauty, reduce dai dischi rivoluzionari dei KLF, diede vita con Alex Paterson (ex "roadie" dei Killing Joke, impiegato di Brian Eno e disc jockey) agli Orb.

Paterson era uno dei disc jockey assunti da Paul Oakenfold per la "chill-out room", dove chi voleva riposare fra un ballo e l'altro (o fra uno "sballo" e l'altro) poteva rilassarsi ascoltando musica elettronica lenta e soffusa. Paterson fu pertanto uno degli inventori della "ambient house". Nel 1988 gli vennero commissionati due brani (Tripping On Sunshine e Suck My Kiss) per altrettante compilation e lui li accreditò entrambi a Orb. L'anno dopo comparve un EP a suo nome intitolato Kiss. Poi venne invitato da Cauty a partecipare alle session di Chill Out e infine a mettersi con lui negli Orb. L'idea era quella di fare soltanto trance-dance, concentrandosi sulla specialità di Cauty, e senza lo humour di Drummond.

Il connubio diede un primo frutto con l'EP A Huge Ever Growing Pulsating Brain That Rules From The Centre Of The Ultraworld (Wau! Mr Modo, 1989), un mantra cosmico per acqua, vento e arpeggi di synth, non molto diverso dalla new age che andava per la maggiore in quel periodo; ma per i club di "acid house" rappresentava una novità rivoluzionaria.

A questo punto gli Orb erano Paterson e qualche amico (fra cui Steve Hillage e Kristian Weston). L'album Adventures Beyond The Ultraworld (Wau, 1991 - Big Life, 1992), uscì in pieno boom dell'"ambient house". I brani erano soltanto dieci, per circa due ore di musica.
Aperto da un'altra gemma del genere, Little Fluffy Clouds (con campionamento di Rickie Lee Jones che racconta storie della sua infanzia), il disco culminava nella celebrazione rituale di Earth (nastri di suoni naturali, recitazione biblica, atmosfera estatica) e nella messa gregoriana con concerto per violino e tribalismo africano di Into The Fourth Dimension, sempre su un tappeto ritmico house che è al tempo stesso soffice e frenetico.
Gli arrangiamenti smilzi, con i sequencer manipolati da amatore (perlomeno al confronto delle armonie wagneriane dei complessi tedeschi degli anni '70), finiscono per contribuire all'effetto ipnotico della musica. Un buon senso dello humour impediva a Paterson di prendersi troppo sul serio e di degenerare nelle suite pretenziose comuni a tanti epigoni dei KLF: l'anno venne completato dal reggae demenziale di Perpetual Dawn (Big Life).

Il successivo U.F. Orb (Island, 1992), pregno di sonorita` dub, fu il primo best-seller del techno ambientale.
La locomotiva della title-track era di fatto un battito dub accelerato, che poi veniva diviso e moltiplicato per creare anche un effetto "etnico".
L'album proponeva in realta` una musica più sperimentale. Fondendo tribalismo e musica cosmica, ovvero fondendo i ritmi africani e quelli dei sequencer in Close Encounters, indulgendo in sonorità esotiche (poliritmi alla Talking Heads, voci femminili e flauti alla Hassell) in Majestic, sfruttando al massimo gli insegnamenti ritmici di Sherwood nella monumentale Towers Of Dub (la cui sferragliante ripetizione minimalista propulsa da un'armonica blues culmina in un forte battito in staccato dub), innestando tecniche minimaliste di ripetizione ossessiva di frasi elementari nei tredici minuti di O.o.b.e. (sequencer e flauti "etnici" in un groviglio di suoni atmosferici in lenta rotazione), Paterson prefezionò l'idioma "ambientale" e lo astrasse del tutto dalla cultura da cui proveniva.
Il vertice delle capacità di "montaggio" sonoro, di mixing, di campionamenti e di filtraggio di Paterson è comunque Blue Room, il brano di 17 minuti registrato con l'aiuto (fra gli altri) di Steve Hillage e Jah Wobble; una musica senza confini, intrisa di sibili siderali, di droni soffusi e lentissimi, cosparsa di piccole dissonanze acquatiche, molto piu` vicina alla musica new age che a quella da ballo. Anche quando il ritmo arriva (nella seconda meta`) sembra piu` un reggae che un techno. (Il brano stabili` il record di durata per un singolo nella sua versione di 40 minuti).
Anche se ogni brano e` introdotto (in maniera un po' fastidiosa) da campionamenti di voci e rumori "trovati", il risultato e` degno dei capolavori di Brian Eno, Harold Budd e Jon Hassell, la grande triade della musica ambientale.

I singoli Assassin (tribalismo, Kraftwerk e Tangerine Dream) e No Fun (altri quaranta minuti) alimentarono il mito. Paterson suonava intanto anche con i System 7 di Steve Hillage.

Il doppio dal vivo Live '93 (Island, 1994) sembra voler trasporre nel mondo dei rave l'usanza un tempo riservata al rock proletario, anche quello, peraltro, pensato per le grandi arene. Lo stile è ancor più psichedelico, ancor più prossimo a quello dei Pink Floyd che Paterson scimmiotta con la copertina. Plateau, lungo "viaggio" psichedelico con una nuvola di rumorini indecifrabili, che cicla attorno un un battito frenetico ma leggiadro, e Valley con la pesante cadenza dub in primo piano e i campionamenti raffinati in una materia gelatinosa, non distante dall'elettronica di Robert Rich, sono i manifesti del nuovo corso.

Il minialbum Pomme Fritz (1994), forse ispirato da Flying High di Irresistible Force, abbandona del tutto le discoteche da cui Paterson era partito. La title-track caracolla in un'ondeggiare minimalista dai toni gamelan, We're Pastie si ispira liberamente alla musica dadaista e alla musica concreta di mezzo secolo fa, Le velleita` avanguardistiche sono pero` castrate dalla svogliatezza del musicista, che qui pare piu` che altro sonnecchiare nella sua giungla di tastiere.

Con Orbus Terrarum (Island, 1995) lo scherzo è già diventato vecchio. La qualità surreale di Oxbow Lakes (accordi slegati del pianoforte ripetuti ciclicamente, crescendo incalzante delle percussioni, dissolvenza di sibili cosmici) è ciò che rimane dello stile classico. Montagne D'Or approfondisce la musica da ballo per rimbombi travolgenti di Valley. Slug Dub (riff d'organo rubato a Calypso Frelimo di Miles Davis) riparte da lì. La polverina di campionamenti di White River Junction non fa più notizia e Occidental scompare dentro quella nebbia di segni indecifrabili, lasciando presagire che il limite di questa rarefatta maniera è la totale disintegrazione del sound.

Paterson partecipa anche al supergruppo ambientale FFWD (Inter-Modo, 1994), con Robert Fripp, Thomas Fehlman (dei Palais Schaumburg) e il fido Weston, il cui primo album e` un divertimento di classe senza molte pretese nel campo della musica contemplativa elettroacustica.

Paterson e` al culmine della sua abilita` di miscelatore su Orblivion (Island, 1997). Un brano come Delta MK II e` di fatto un summa della sua carriera: campionamenti, poliritmi sintetici alla Brian Eno, sibili "cosmici" di tastiere elettroniche, scratch di hip hop, vertiginoso drum'n'bass. Tutti i brani si attengono a questo principio di collage scalmanato: Sono brani molto facili da comporre ed eseguire, dato uno studio di registrazione di quella qualita`. E piu` che mai Paterson sembra un discepolo scrupoloso di Brian Eno. Le vignette melodiche e le eccentricita` ritmiche di questi brani sono in tutto e per tutto la continuazione del programma di musica strumentale futurista di Before And After Science, semplicemente aggiornate ai moderni mezzi di produzione.
Nell'ambito di quella scuola il vero talento di Paterson non e` tanto quello di saper operare le macchine di mixing (Passing Of Time vorrebbe essere il tour de force del disco, ma e` soltanto un noioso flusso di banalita`), quanto il modo subdolo in cui sa collocare la melodia negli scenari sonori piu` ostili. Il carillon minimalista di Ubiquity si fa strada fra le bollicine comiche dei sintetizzatori e le sincopi telluriche delle rhythm-box. Quello di Molten Love e` mimetizzato in un tripudio di cadenze metallurgiche ed etniche. La buffa novelty di Tokygene e` costruita su un ritmo robotico e su campionamenti da cartone animato. In Asylum i ritornelli distorti delle tastiere stendono una ragnatela di elettronica sulle percussioni meccaniche.
Il singolo Toxygene e` invece un umile ritorno alle origini, al sound da discoteca chic.

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Cydonia (Island, 2001) simply continues the string of poorly inspired albums of the 1990s. After a long hiatus, Paterson returns with a mediocre, chill-out exercise that a few progressive touches in Terminus and Hamlet Of Kings can't fully redeem. Four mediocre songs (delivered by two guest vocalists who don't seem to be up to the task, unless the idea was to parody his own compositions, Once More and Plum Island being the least tedious) may open a new phase in Paterson's career, but the rest is self-indulgent recycling of old ideas. And not his best ones.

Voyage Into Paradise (Liquid Sound, 2001), a work at the border between dub and musique concrete, is credited to Dr Alex Paterson.

Bless You (Shanachie, 2002) collects assorted collaborations between Alex Paterson and other ambient musicians.

The saga of Orb continued with Bicycles & Tricycles (Cooking Vinyl, 2004), an album rather irrelevant in the scene of 2004, whether they try to repeat themselves or to update their sound to the new generations (downtempo, trip-hop, drum'n'bass). The Land Of Green Ginger, From a Distance, Abstractions, Tower Twenty Three are mildly interesting in the latter camp, whereas the rap experiment of Aftermath (a first for the Orb) sounds like a desperate move. The simpler and steadier Gee Strings and Hell's Kitchen turn out to be more fun.

Battersea Shield (Malicious Damage, 2005) is a collaboration with Meat Beat Manifesto.

Orb tried to update their sound on Okie Dokie (Kompakt, 2005), de facto a Fehlmann solo album, to minimal techno, hip-hop, dub, industrial music, and so forth, with mixed results.

Sticking instead to the classic sound of Orb, The Dream (Stereo Deluxe, 2008) is, mostly, a sign of graceful aging (especially the glossy production), but sample-based ambient dance-music is hardly relevant in 2008, as the single Vuja De indirectly implies.

Baghdad Batteries: Orbsessions Vol. III (Malicious Damage, 2009) was influenced by minimal techno.

Metallic Spheres (Columbia, 2010) contains two multi-part suites (the 28-minute Metallic and the 20-minute Spheres) that are de facto collaborations between Alex Paterson and Pink Floyd's guitarist David Gilmour. As it is often the case with collaborations, the sum is rarely equal to its parts. At one point they also remix Graham Nash's Chicago, with help from producer and bassist Youth of Killing Joke.

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