"Retro futurism" was pioneered by Saint Etienne. Bob Stanley and Pete Wiggs bridged Depeche Mode's synth-pop, the Sixties pop revival, sensual disco-like vocals (Sarah Cracknell) and almost neo-classical arrangements on the sophisticated production exploits of Foxbase Alpha (1991) and So Tough (1993). They were unique in crafting a celestial, effervescent and ghostly fusion of jazz, funk, lounge and house music. Tiger Bay (1994) achieved pure nirvana, pure ambience, pure style. At their best, it felt as if a Broadway star of the 1950s was backed by Giorgio Moroder on electronic keyboards and by an orchestra conducted by Ennio Morricone.
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I Saint Etienne sono stati uno dei gruppi piu` rappresentativi del rock
"elettronico" nato sulle ceneri del synth-pop.
Bob Stanley e Pete Wiggs si ispirarono genericamente ai Depeche Mode,
preferendo le tastiere elettroniche agli strumenti convenzionali,
ma eccelsero in arrangiamenti che non avevano precedenti.
Al tempo stesso i Saint Etienne vennero influenzati dal generale recupero
della melodia degli anni '60 in corso da parte del Brit-pop: di tutti quei
revisionisti britannici i Saint Etienne furono quelli che meglio seppero
"assimilare" il ritornello orecchiabile nel contesto del ballo post-disco
(spesso seguendo le intuizioni che erano state di Spector e della Motown
trent'anni prima).
Dopo un paio di singoli (una cover di Neil Young e
Kiss And Make Up), il duo recluto` la
cantante Sarah Cracknell e trovo` la formula giusta con
Nothing Can Stop Us (maggio 1991): musica ballabile psichedelica alla
Stone Roses, arrangiamenti certosinamente calcolati, un sottofondo
di elettronica atmosferica alla Pink Floyd.
L'album Foxbase Alpha (Warner Brothers, 1991) presenta
un ripescaggio indiscriminato del repertorio melodico degli anni '60,
ma in funzione di una rifondazione del synthpop su basi meno triviali.
Il soave funky-soul di Spring,
l'ipnotica e sudamericana Girl VII,
soprattutto l'elegante e trasognata People Get Real
sono canzoncine innocue nello stile di un easy-listening senza pretese.
Ma il manierismo trasforma il soffice tribalismo dello strumentale
Stoned To Say The Least in un'esercizio di magia.
Il registro puro e levigato di Cracknell e la chitarra subdola di Ian Catt
diventano elementi fondamentali in un delicato gioco ad incastro.
I brani si allungano, assorbono le
influenze piu` disparate, si colorano con i timbri piu` svariati, si pavoneggiano sempre piu` eccentrici. Il
ritornello piu` memorabile, e al tempo stesso piu` sfuggente, quello di London Belongs To Me, e`
sommerso in un arrangiamento classicheggiante (clavicembalo, flauto) e in folate di echi elettronici. La
qualita` impressionista di questo metodo risalta in Like The Swallow, che evoca il volo della
rondine tramite tintinni di chincaglieria e un crescendo di vortici sinfonici.
Questa musica ballabile in chiave minore, che rilassa invece che eccitare,
che non provoca brividi ma visioni, dimostra
l'assioma che in arte il soggetto non ha alcuna importanza.
I Saint Etienne dispiegano la loro immane cultura musicale nei brani piu`
innocenti.
Madonna ispira il rhythm and blues di Join Our Club (aprile 1992);
Dusty Springfield affiora da
Avenue (novembre 1992), nella quale la cantante miagola in lontananza,
avvolta in un'eco, alla tenera melodia scandita dal piano, mentre si susseguono eventi sonori accattivanti
(forse il loro capolavoro). Petula Clark e` il modello di
You're In A Bad Way (febbraio 1993), una filastrocca
gioviale cantata saltellando sulle note con il contrappunto di un organo dal timbro "Sixties".
So Tough (WB, 1993) e` ancor piu` raffinato. A svettare sono l'atmosfera
lievemente jazzata di Mario's Cafe,
la mesta sonata per pianoforte a ritmo marziale di Hobart Paving,
e lo strumentale Railway Jam, nel cui intrico di techno, funk e
musica industriale si nasconde un altro esperimento sul ritmo.
Calico cerca effetti subliminali, librando la recitazione e i
gorgheggi di Cracknell su un corposo ritmo house e intrecciandolo a un triste
tema elettronico.
Impallidiscono al confronto i brani da ballo piu` corrivi,
Leafhound, Conchita Martinez e Junk
The Morgue (apice della sensualita` di Cracknell).
You're In A Bad Way mostra ancora tracce di Motown.
I brani di questo album non sono canzoni, sono fantasie melodico-ballabili,
ancorate a un tema melodico superbamente mimetizzato in un paesaggio
elettronico.
L'effetto e` tanto dimesso quanto coinvolgente, tanto "povero" quanto emotivo.
L'album segna un punto d'arrivo soprattutto per la cantante.
Cracknell definisce un nuovo standard per le cantanti "d'atmosfera",
quelle che canticchiano/bisbigliano badando piu` agli effetti canori che al canto vero e proprio.
Il nuovo singolo Who Do You Think You Are e` un altro dei loro vertici.
I Was Born On Christmas Day festeggia il Natale del 1993.
Quelle di Tiger Bay (Warner Brothers, 1994) sono ormai soltanto
astrazioni di canzoni,
a meta` strada fra un kitsch effervescente e un dance-pop concettoso.
Accanto a motivetti memorabili come Hug My Soul e
a treni di vetusta discomusic come Urban Clearway e Pale Movie,
si sdipanano esperimenti di elettronica alla Kraftwerk
(Like A Motorway) e dub (lo strumentale Cool Kids Of Death).
L'insieme e` lussuosamente chic, come se una star di Broadway degli anni '50
venisse accompagnata alle tastiere elettroniche da Giorgio Moroder e da
un'orchestra diretta da Ennio Morricone.
Il singolo del 1995, He's On The Phone, e l'antologia
Too Young To Die chiusero di fatto la stagione classica del gruppo.
Anymore e Lipslide (Instinct, 1996)
aprirono la carriera solista di Cracknell all'insegna del vetusto
disco-soul (Desert Baby, Anymore, If You Leave Me) e
della ballad malinconica (4 Months 2 Weeks, Home, Goldie).
Ma forse i momenti piu` suggestivi sono la
bossanova di Oh Boy the Feeling When You Held My Hand e il pop naif
anni '60 di Ready or Not e soprattutto Can't Stop Now, apice
del suo programma "retro".
Il trio torno` sulle scene soltanto quattro anni dopo, con
Good Humour (SubPop, 1998), un disco distratto e derivativo,
un disco di pop dozzinale,
per quanto realizzato da due smaliziati arrangiatori e da una smaliziata
chanteuse.
Woodcabin adotta le pose del trip-hop piu` atmosferico, molto swing e
molto soul, con un robusto basso dub. In quei dintorni alitano anche il flauto
jazz di Goodnight Jack (coadiuvato da violini e clavicembalo) e
il solfeggio soul di Postman, memori
di Burt Bacharach e delle colonne sonore degli anni '60.
I brani da classifica sono Sylvie, nello stile del lezioso synth-pop dei
Depeche Mode, e Bad Photographer, una variazione sulla I Hear A
Symphony delle Supremes.
Gli arrangiamenti fanno soprattutto pensare al
funky-soul orchestrale che prese piede a Philadelphia durante gli anni '70
(Split Screen e
Erica America sono praticamente un tributo a quel genere).
Le melodie scorrono leggere e vellutate, ma anche
prevedibili e senza nerbo. Il duo di compositori si diverte
semplicemente ad allestire "scenari" sonori di superba fattura.
Circola anche un disco bonus, Fairfax (SubPop, 1998), contenente undici
tracce, fra cui quelle dell'EP Bad Photographer (Creation, 1997)
e quattro inedite.
L'arsenale di tastiere elettroniche e` impressionante sull'EP
Places To Visit (SubPop, 1999). Cracknell, nel suo registro alla Diana
Ross, canticchia Ivyhouse su un carillon innocente e 52 Pilot su
un ritmo soffice, We're In The City su una forte cadenza techno
Il problema e` che questa musica e` ormai tutta forma, poca sostanza.
La cantante e` a dir poco sprecata.
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The soundtrack
The Misadventures Of Saint Etienne (L'Appareil-Photo, 2000)
turns to a sophisticated form of easy listening, partly evocative
piano sonatas and partly sensual vocal arias.
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(Translation by/ Tradotto da xxx) Se sei interessato a tradurre questo testo, contattami
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As arranged by To Rococo Rot,
Saint Etienne's Sound Of Water (Mantra, 2000)
coins a bizarre compromise between Brian Eno's
impressionistic electronica, Abba's frivolous disco-music and
Everything But The Girl's elegant soul-pop,
particularly in the
nine-minute multi-part single How We Used To Live.
Their retro`, synthetic, dance music has mutated into a bizarre kind of
progressive-rock, equal parts Daryl & Hall and Fleetwood Mac,
but with a sweet, mellow, harmonious feeling.
Nods to Belle And Sebastian via synth-pop
explain the mellow, dreamy beauty of lullabyes like
Late Morning (Enya-infected chanting,
piano tinkling, orchestral colorings),
Aspects Of Lambert (clouds of electronics and whispers, minimalistic
patterns),
and Sycamore (ethereal humming and choir, solemn harpsichord and piano).
Far less successful when the beat pounds harder and when Cracknell croons like a
disco queen (Don't Back Down), the band nonetheless scores with the
driving, raga-accented soul ballad Boy Is Crying.
The single Heart Failed (SubPop, 2000) contains three numbers of the same
soft/ethereal kind, including the title-track and the Eastern/robotic
Bar Conscience.
Sarah Cracknell's Kelly's Locker (Instinct, 2000) is an album of remixes.
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(Translation by/ Tradotto da Walter Consonni)
La colonna sonora The Misadventures Of Saint Etienne
(L'Appareil-Photo, 2000) svolta verso una forma di easy listening
sofisticato, costituito in parte da evocative sonate per piano ed in
parte da sensuali arie vocali.
Arrangiato dai To Rococo Rot, Sound
Of Water (Mantra, 2000) dei Saint Etienne vara un bizzarro
compromesso tra l'elettronica impressionista di Brian Eno, la frivola
disco-music degli Abba e l'elegante soul-pop degli Everything But The Girl, in modo
particolare nei nove minuti del singolo diviso in più parti
How We Used To Live. La loro musica dance retro` e sintetica si
è trasformata in un eccentrica specie di progressive-rock, in
parti uguali Daryl & Hall e Fleetwood Mac, ma con un feeling dolce,
rilassato ed armonioso. Accenni ai Belle
And Sebastian a mezzo del synth-pop spiegano la calda e sognante
bellezza di cantilene come Late Morning (canto contaminato da Enya, tintinnio di pianoforte, colorazioni
orchestrali), Aspects Of Lambert (macule elettroniche e bisbigli,
figure minimaliste) e Sycamore (mormorio etereo e coro,
clavicembalo solenne e pianoforte). La riuscita è inferiore
quando il ritmo martella più duramente e quando Cracknell
canticchia come una regina della dance (Don't Back Down);
tuttavia la band colpisce nel segno con la sferzante Boy Is
Crying, una ballata soul con accenni raga.
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Interlude (Subpop, 2001) is a collection of rarities,
with an emphasis on their lounge/dance side. No doubt Saint Etienne can make
this music classier than anyone else, but these slow-motion, slowly developing,
slow everything, songs are smothered in tacky, viscous, trip-hoppish
atmospheres that require quite a dose of patience.
The band wastes its talent in
the sunny and almost zen aria of Roseneck,
in the warping industrial beat of Northwestern.
Two ditties winking back at Petula Clark
(Red Setter, Shoot Out The Lights)
and
a mellow, Diana Ross-grade, soul-jazz ballad like Thank You
showcase the worst excesses of their retro sound.
Impeccable arrangements cannot always redeem bad ideas.
Thankfully, the album also includes three new tracks that are worthy of their
major repertory:
the pastoral folk of Queen Of Polythene,
the postmodern kitsch music of Mountain Rain,
the sensual/celestial shuffle of Le Ballade de Saint Etienne.
The mini-album Asleep At The Wheels Of Steel,
collects a few instrumental pieces.
Finisterre (Mantra, 2002) returns to the classic Saint Etienne sound:
eccentric dance-pop. The new classics are Action, New Thing,
B92.
The concept album
Tales from Turnpike House (Sanctuary, 2005 - Savoy Jazz, 2006), a Kinks-ian saga of ordinary people, joins Sound Of Water as the only two albums since Tiger Bay that deserved to be released.
It is quite typical of Brit-pop in the middle of the 2000s: a sound that is
impeccably produced, although it offers absolutely nothing new. Pure form,
pure sensory experience. This album could be traded with the contemporary album
by Supergrass or Super Furry Animals: one can replace the other at will.
Stars Above Us,
Side Streets,
and Lightning Strikes Twice are the highlights of this genre of the irrelevant.
The difference with other dinosaurs of Brit-pop is that Saint Etienne always
had class and charm. Furthermore, the doleful Sun In My Morning
and especially Milk Bottle Symphony are more than catchy hooks wrapped
in fancy arrangements: they are fancy arrangements that feel like catchy
hooks, and that is an art in itself.
Basically an autobiographic concept, Words & Music (2012) distills their
existential sheen into a set of songs that are the exact opposite of "grand".
They explore nostalgia from a warm, intimate vantage point, whether
propulsive Tonight or tender Over the Border.
The music matters a lot less than the atmosphere, painstakingly evoked by
romantic arrangements, youthful vocals and breezy rhythms.
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(Translation by/ Tradotto da xxx) Se sei interessato a tradurre questo testo, contattami
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