- Dalla pagina su Sven Vath di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Testo originale in italiano di Piero Scaruffi)

Il tedesco Sven Vath fece scalpore nelle discoteche di Francoforte come disc jockey fin dall'età di diciassette anni. Nel frattempo suonava negli Off, che ebbero un paio di hit e pubblicarono due album (nel 1988 e 1989), e poi nei Mosaic. Vath apri` un'era importante nella storia del techno tedesco quando apri` (fisicamente) il club "Omen". Tre anni dopo, per far fronte alla crescente domanda di dischi, formo` anche la propria etichetta, la Eye Q.

Vath invento` la "progressive-house" con la raccolta di brani ambientali Accident In Paradise (Eye Q, 1993), frutto della collaborazione con Ralf Hildenbeutel (di formazione classica, il quale ha a sua volta un proprio progetto, Earth Nation).
Ritual Of Life (un lungo crescendo tribale di sitar e tabla), Caravan Of Emotions (stasi spaziale, assenza totale di ritmo, elettronica stilizzata da thriller, lente figure che si ripetono all'infinito, un pulviscolo di rumori in sottofondo), L'Esperanza (suo massimo hit, un ritornello che si fa luce da una cadenza discreta e soffi eterei), Mellow Illusion (lunga suite di borboglii sintetici in un festival di drum-machine e sequencer), e Sleeping Juvenlion (canzona rinascimentale per soprano, flauto e clavicembalo con sottofondo di fornaci infernali) traducono (rispettivamente) la world-music tecnologica di Peter Gabriel, la musica cosmica di Klaus Schulze, la new age elettronica, il ballabile robotico dei Kraftwerk, e persino il madrigale rinascimentale, per la generazione dei rave.
Bisogna aspettare la title-track per ascoltare una sfrenata baraonda elettro- ritmica per discoteca. Vath sceglie di inquadrare gli splendori occulti del patrimonio musicale (rock e non) attraverso la lente deformante della musica da ballo, e finisce per mettere a fuoco il rapporto fra individuo e storia dalla prospettiva inusuale di disc-jockey. Il suo montaggio storico abbandona la sfera religioso-rituale di tanta musica da trance e abbraccia invece quella laico-mondana, coerentemente con il tema della scomparsa dell'introspezione che sottende tanto techno.

Vath continua a sperimentare la sua fusion di techno, trance e house su The Harlequin The Robot And The Ballet Dancer (Eye Q, 1994). L'album e` molto piu` ballereccio e ancor più esotico: Harlequin Plays Bells e` impostato su un frenetico battito gamelan delle percussioni etniche; Harlequin The Beauty And The Beast su un ancor piu` frenetico battito afro-brasiliano; The Birth of Robby su un samba-reggae che verso la fine acquista un accento dub. Le variazioni sono pero` minime e ciascun brano si protrae un po' troppo a lungo.
Finalmente, Robot prescinde dalle velleita` etniche e sfodera semplicemente un balletto meccanico di grande efficacia. Ballet - Romance raddoppia il ritmo e poi lo accelera di nuovo, accostandolo a sospiri sinfonici.
Il Vath ambientale si rifa` vedere in Harlequin's Meditation. Questa suite di tredici minuti si apre con bollicine di elettronica futurista alla Gong e sbuffi di flauto, e lascia trasparire poco alla volta una melodia angelica immersa in nuvole di suoni celestiali. Ballet Dancer e` il pezzo piu` sofisticato, una sonata classicheggiante per pianoforte e violini. Peccato che sia soltanto un'appendice e non il cuore del disco.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Touch Themes è un album remix del materiale di Harlequin.

Vath è attivo anche come Barbarella, con l'album The Art of Dance (Eye-Q, 1992).

Electro Acupuncture (Harthouse, 1995) pubblicato sotto il nome di Astral Pilot (lui stesso e Stevie B-Zet) è uno dei suoi album più creativi.

Fusion (Ultra, 1998) è un tentativo ancora più audace di trovare una via di mezzo tra trip-hop, musica classica, elettronica e dub. La musica raramente si alza come in una discoteca. La techno esistenziale di Scorpio's Movement, il futile funk di Fusion, la stasi psichedelica di Trippy Moonshine e il funk sovralimentato di Face It presentano un nuovo artista.
Fusion sarà remixato in Six In The Mix.

Mentre Fusion era un esperimento minimalista/ambient, Contact (Ultra, 2000) è il suo album da dj, con graffi e dissonanze elettroniche ovunque. La techno pulsante e le melodie contagiose di Vath (ben esemplificate da Your Sweat e Pathfinder) hanno perso da tempo ogni pretesa di arte. Un'estesa sequenza strumentale richiama colonne sonore di film, kosmische musik e musica new age (Ydolem, Privado).
Il singolo Dein Schweiss è la prima uscita di Vath che non è prodotta da Ralf Hildenbeutel, seguita da Pathfinder.

Fire (Virgin, 2002) è un altro album deludente.


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