Whale

The more varied All Disco Dance Must End In Broken Bones (Virgin, 1998), recorded by a quintet, does not dwell on trip hop. Crying At Airports is the sole specimen, albeit a highly sophisticated one: languid, jazzy keyboard reverbs, intricate rhythm, loud dub bass, electronic noises and a multitude of secondary threads, while Berg's childish whisper mutates into a bullish rap.
What the songs have in common is not style, but technique: their (often trivial) melody is enhanced by a daring sequence of metamorphoses. In a few seconds of Deliver The Juice one witnesses wild scratching, electronic dissonances, flute, orchestra, heavy-metal guitar... while Berg sings her nursery rhyme.
The band runs the gamut from the gentle lullaby Roadkill (that echoes U2's With Or Without You and Velvet Underground's I'll Be Your Mirror over a hypnotic piano and drums beat and spy-thriller twang) to the frantic hip-hop and sharp funk of Four Big Speakers . But the excessive weight of soporiphic ballads sinks the album before it can reach the Velvet Underground-ian peak of 2 Cord Song (with a "oh-la-la" chorus that recalls Kevin Ayers' surreal fantasies).

Whale è un trio svedese guidato dalla cantante Cia Berg. Hanno debuttato con il singolo Pay For Me . L'album We Care (Virgin, 1995) fece risonanza principalmente grazie ai testi palesemente a sfondo sessuale ( I'll Do Ya , Young Dumb And Full Of Cum , la fantasia lesbo Eurodog ), ma la musica non era meno schietta e originale, un'artistica miscela di sensuali invocazioni, ritmi hip hop, chitarre heavy metal, melodie folk cantabili e ritmi rock and roll intrisi di atmosfere cupe. Hobo Humpin 'Slobo Babe è diventata presto una club hit . Il più vario All Disco Dance Must End In Broken Bones (Virgin, 1998), registrato da un quintetto, non si sofferma sul trip hop. Crying At Airports ne è l'unico esemplare, anche se molto sofisticato: languidi e jazzistici riverberi tastieristici, ritmo intricato, impervio basso dub, rumori elettronici e una moltitudine di altri fili secondari, mentre il sussurro infantile di Berg si trasforma in un rap sicuro di sé. Ciò che le canzoni hanno in comune non è tanto lo stile, ma la tecnica: la loro melodia (spesso banale) è arricchita da un'audace sequenza di metamorfosi. In pochi secondi di Deliver The Juice si alternano affondi selvaggi, dissonanze elettroniche, flauto, orchestra, chitarra heavy metal... il tutto mentre Berg canta la sua filastrocca. La band si snoda dalla delicata ninna nanna Roadkill (che riecheggia With Or Without You degli U2 e I'll Be Your Mirror dei The Velvet Underground sopra ad un ipnotico ritmo di pianoforte e batteria e vibrazioni da thriller di spionaggio) al frenetico hip hop e al funk tagliente di Four Big Speakers . Ma il peso eccessivo di ballads soporifere affonda l'album prima che possa raggiungere il picco alla Velvet Underground di 2 Cord Song (con il ritornello "oh-la-la" che ricorda le surreali fantasie di Kevin Ayers).