- Dalla pagina su David Thomas Broughton di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

Il cantautore britannico David Thomas Broughton (Otley, 1981) ha debuttato con l'album scarsamente arrangiato The Complete Guide To Insufficiency (Plug Research, 2005) nella vena introversa di Nick Drake, con la differenza che le canzoni andavano avanti all'infinito, esplorando il subconscio con insistenza maniacale. L'album contiene solo cinque canzoni, della media di otto minuti ciascuna. Il semplice yodel di Ambiguity nasce da pochi minuti di scarabocchi semi-atonali con la chitarra. L'ipnotica ninna nanna tropicale Execution diventa un sommesso blues delle piantagioni, con una "frase" senza parole ripetuta più e più volte, finché non viene sepolta da un drone minaccioso. Una delicata melodia di chitarra introduce Unmarked Grave, e ci vuole un po' per comprendere che la canzone è in realtà un macabro lamento funebre, un disperato canto di morte proveniente dall'aldilà. Il fatto che continui a ripetersi all'infinito evoca un'inquietante sensazione di eternità e ci si rende conto che ci sono rintocchi di campane mescolati alle note della chitarra. Le code estese delle sue canzoni acquisiscono improvvisamente una qualità metafisica. Idem il lamento fluttuante e riverberato di Ever Rotating Sky, che sembra provenire da una distanza extraterrestre. In confronto, l'aria teatrale di Walking Over You, che potrebbe provenire da una canzone francese degli anni '60, suona decisamente allegra.

It's in There Somewhere (2007) è stato un tentativo di abbellire il sound con una produzione più intelligente, rendendo invece la musica un po' sgraziata.

David Thomas Broughton vs. 7 Hertz (Acuarela, 2007), una collaborazione con l'ensemble da camera 7 Hertz, contiene cinque lunghe canzoni (anche più lunghe del solito) nel suo stile intimo, confessionale e post-folk. La convulsione filosofica della mente di Broughton si riflette nei dieci minuti di Weight Of My Love, che inizia con il ritmo di una giga irlandese e una danza rinascimentale, per poi trasformarsi in una melodia marziale e tragica ed essere deragliata da un crescendo strumentale alquanto caotico. In effetti, il tour de force di 15 minuti No Great Shakes evoca la tensione esistenziale della musica di Tim Buckley (senza il virtuosismo canoro) ed è ancor più un lied da camera. Ancora più importante, affina la capacità di Broughton di architettare transizioni fluide all'interno della stessa canzone. In questo caso la canzone scivola in musica funebre esotica, canto gregoriano polifonico, contrappunto atonale da camera e persino jam free-jazz pur rimanendo un'unità organica, qualcosa che molti gruppi di prog-rock potrebbero invidiare. C'è di più all'opera oltre all'eccentrica musica folk. Infatti i 13 minuti di Fisted Hand terminano con una coda strumentale che ricorda il jazz latino. La lugubre nenia di 22 minuti River Outlet è l'unico pezzo che si rifà alla trascendenza sfumata di eternità di Insufficiency, una voce semplice incorporata nella danza in punta di piedi di una chitarra, con il ticchettio di un orologio in sottofondo fino a quando la coda cacofonica cancella tutto dalla faccia di questo mondo.

Outbreeding (2011) ha segnato una strana conversione all'orchestrazione convenzionale dei cantautori, con canzoni relativamente più brevi, alcune delle quali più melodiche del solito.

Dal 2020 vive a Tokyo e si occupa di musica soltato "part-time".


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