- Dalla pagina sui Datura di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

I neozelandesi Datura (da non confondersi con l'omonima band italiana di musica Techno) erano una band stoner guidata dal bassista e cantante Craig Williamson che pubblicò l'album altamente derivativo Allisone (Cranium, 1998), che suonava molto simile ai Nebula, e il più originale Visions for the Celestial (1999), il cui pezzo migliore eranno tuttavia i 15 minuti di Mantra, una dilatata suite psichedelica.

Lamp Of The Universe (il progetto solista del bassista Craig Williamson) era dedicato a raga shoegaze cantati con sfumature di sitar, che potevano raggiungere un grado di complessità degno dell'avanguardia, come una versione lo-fi di Peter-Michael Hamel o una versione più disinvolta di Donovan, durante la sua fase indiana.
Dopo il transitorio The Cosmic Union (Cranium, 2001), una raccolta di lunghe, ipnotiche canzoni blues, in particolare l'elegia cosmica di nove minuti Lotus of a Thousand Petals, la distorta e violenta In The Mystic Light (hard rock per sitar), e la straziante Freedom In Your Mind, ha trovato la propria dimensione su Echo In Light (Cranium, 2001), contenente l'harekrishna raga-rock per chitarra e canto Freedom To Godlies, i dieci minuti di slumber-jam jazz-psichedelia per chitarra, organo e batteria Our Celestial Flow, l'inno di sitar e chitarra di otto minuti Pyramids of Sam e l'onirico strumentale Jimi Hendrix-iano da 17 minuti di Dream Sequence, lo zenit "acido" dell'album.

Heru (Barl Fire, 2005), di Lamp of the Universe, ambizioso ma imperfetto, è una sinfonia da camera in sette movimenti per sitar, tabla, sintetizzatore e chitarra (la stessa strumentazione che aveva usato negli album precedenti ma qui meglio integrata). Il primo movimento è un canto languido e ripetitivo. Il secondo abbina il ritmo marziale delle tabla con linee di synth vorticose, evocando visioni di monaci che ascendono al cielo, un'altra esperienza monotona. Il terzo (e migliore) movimento ha un sitar più dinamico e un'atmosfera più densa di sitar e synth, a un ritmo quasi blues, con voci che rimbalzano avanti e indietro nello spazio acustico come invocazioni sciamaniche. Il quarto movimento è un intermezzo strumentale di musica ambient-cosmica. Il noioso quinto movimento abbozza una melodia new age su percussioni rock. Il sesto movimento è un altro duetto ripetitivo canto-synth con una maestosa batteria. Il settimo movimento suona come una jam blues-rock vintage.

Earth Spirit & Sky (Cranium, 2005) era un lavoro ridondante, con i dodici minuti di Existence. Le quattro lunghe jam dell'altrettanto indulgente From The Mystic Rays Of Astrological Light (Astral Projection, 2006), hanno provato strade diverse ma i momenti migliori sono rimasti legati a quell'idea originale. Succede ben poco in Sun Ritual (17:13) fino agli effetti acquatici e al canto subliminale della parte finale. Gateway To The Path Of Nirvana (17:22) è una sonnolenta jam elettronica con batteria. I suoni elettronici sono più cinematografici nel pezzo forte dell'album, Vortex Of Light (10:44), così che la sua dilatata invocazione di "om" finisce per suonare come il grido di un dannato all'inferno (probabilmente l'opposto di quela che era l'intenzione). Anandamaya (8:35), un altro pezzo con batteria, sembra ugualmente oscuro e minaccioso.

Continuando e perfezionando il concetto della prima metà dell'album precedente, Arc Of Ascent (Astral Projection, 2007), la più statica e pura delle sue registrazioni, conteneva due lunghe improvvisazioni ronzanti: i 36 minuti di Sumerian Acid God, che iniziano con un minaccioso drone cosmico intersecato da toni lenti e stonati di sitar, distanziati nel tempo come campane di meditazione in un tempio, a cui un caos di percussioni metalliche ed elettronica sottile aggiungono un senso di imminente apocalisse; e i 22 minuti di Levitation Orchestra, un dolce scivolamento di tastiere fluttuanti e svolazzanti e droni di sitar.

Lamp of the Universe ha sperimentato con freak-folk e ritmo rock su Acid Mantra (Astral Projection, 2009), che contiene l'intricata e distorta jam di chitarra Astral Planes Of Knowing e gli undici minuti del melodramma mellotron blues senza parole Universe Within.

Craig Williamson si è poi dedicato a un nuovo progetto, Arc of Ascent, documentato su Circle Of The Sun (Krauted Mind, 2010), The Higher Key (Clostridium, 2012) e Realms Of The Metaphysical (Astral Projection, 2017).

Dopo una pausa di quattro anni, il progetto Lamp Of The Universe ha proseguito con Transcendence (2013), in particolare Transcendence, The Inner Light of Revelation (2015), Hidden Knowledge (2016), contenente Netherworld, Align in the Fourth Dimension (2019), Dead Shrine (2020), The Akashic Field (2022), The Akashic Field (2023), album sempre meno rilevanti.


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