- Dalla pagina su Mark Fell di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Lo scultore sonoro inglese Mark Fell ha debuttato con gli esperimenti ritmici digitali di Ten Types of Elsewhere (Line, 2004), concepiti principalmente per installazioni sonore.
Il duo SND constava di Mat Steel e Mark Fell. Hanno imparato a usare strumenti digitali con gli effetti ritmici stridenti di Makesnd Cassette (1998), del chirurgico Stdio (2000) e poi li hanno applicati su Tenderlove (Mille Plateaux, 2002), un fantasmagorico montaggio di minimal techno, hip hop, glitch e dub.
Il triplo LP 4,5,6 (2008) era un compendio di ciò che il duo aveva imparato durante una pausa di sei anni.
Atavism (2009) degli SND è un lavoro austero e scheletrico che limita la "musica" a pattern a fuoco rapido di secchi staccati metallici digitali, poco più che scariche di beat.
Il trucco sta nel farli crescere ed evolvere come materia organica; e spesso crescono fino a esibire una qualità quasi melodica che certamente non era nelle premesse.
La sincope iniziale di 08:22:61 sembra casuale, ma presto inizia ad apparire una logica e l'orecchio dell'ascoltatore evoca una samba, una colonna sonora di un film anni '60, un danza dubstep...
Se 04:29:70 suona come un bombardamento di puro clangore industriale e i timbri di 03:32:44 facendo riferimento a Morton Subotnick, le sfere di marmo rimbalzanti di 07:09:73 rivelano affinità con il graduale processo di composizione minimalista di Steve Reich. Il martellamento brutale 04:29:59 immette finalmente un elemento in più: alcuni droni ritagliati che forniscono il contrappunto al ritmo irregolare. D'altra parte, gli spari frenetici di 09:05:03 non interessano allo sviluppo ma semplicemente alla coreografia e, in un certo senso, traspongono a ritmo la graffiante improvvisazione di un DJ al giradischi.
Gli album solisti di Mark Fell UL8 (Edizioni Mego, 2010) e Multistability (Raster-Noton, 2010) sono stati esperimenti complementari. Il primo si abbandonava al rumore astratto in forma libera, il secondo esplorava il modo in cui l'ordine emerge dal caos.
Multistability è un'altra ingegnosa applicazione della sua tecnica puntinistica com'era stato Atavism degli SND. Per quanto ingegnoso, questo è troppo frammentato per produrre lo stesso tipo di magia. La tavolozza potrebbe essere più ampia, ma rimane una tavolozza composta da pezzi tutti troppo corti. Le eccezioni sono quelli più lunghi, come Multistability 3, in cui Fell produce lo stesso effetto "metabolico" delle opere contemporanee degli SND. Multistability 6-A, ancora una volta, sembra la trasposizione ritmica del selvaggio scratch del giradischi. Quasi una melodia emerge da Multistability 2-AA, e Multistability 10-A bilancia la pulsazione irregolare con toni proto-melodici. Due modelli di pulsazione competono in Multistabilità 1-B. Multistability 6-B ha la qualità svolazzante di Rainbow in C di Terry Riley. Il ribollente Multistability 9 raccoglie molta "instabilità" per creare il concerto più inquietante, ma anche intenso, dell'album.
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