- Dalla pagina su Loscil di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

Scott Morgan, residente a Vancouver, era un discepolo di Before And After Science di Brian Eno. Armato di un arsenale di strumenti elettronici, Morgan (mascherato con il soprannome di Loscil), scriveva brevi vignette strumentali.
Triple Point (Kranky, 2001) campiona il primo album autoprodotto di Morgan, A New Demonstration Of Thermodynamic Tendencies, ispirato a concetti e formule termodinamiche. I vapori tecnologici di Hydrogen e Fuel Exergy, il ritmo industriale di Zero, gli inquietanti paesaggi sonori fantascientifici di Pressure, Discrete Entropy ed Enthaply riciclano vecchie idee con mezzi moderni. Richard Bone lo stava facendo da molti anni.
Le più lunghe Conductivity e Absolute catturano diversi aspetti del suono, ma non riescono a ottenere granchè.

Il tema "acquoso" di Submers (Kranky, 2002) ha aiutato Morgan a realizzare un lavoro molto più mirato e creativo. L'album è un tour de force stilistico che spazia dalla musica kosmische subliminale e quasi gotica di Mute e Triton alla techno tribale di Gymnate.
Argonaut volteggia con il sapore derviscio di Rainbow in Curved Air di Terry Riley, contrapposto a un solenne sottofondo di droni alla Music For Airports di Eno. La dura pulsazione elettronica di Le Plongeur si avvolge attorno a inquietanti droni di sottofondo. La qualità psichedelica di Resurgam e la qualità massicciamente tragica del requiem di Kursk preannunciano un artista che ha delle emozioni oltre che delle idee.

Scott Morgan usa strumenti reali su First Narrows (Kranky, 2004), ma l'elaborazione in studio è così intensa che la differenza è solo una questione di timbro. Lucy Dub presenta ancora alcuni schemi ripetitivi, che a volte ricordano le strutture ondulate di Terry Riley, sebbene in qualche modo indecise e informi. La chitarra canta la melodia di Ema. L'evoluzione organica e amebica di Mode è rovinata da ritmi sciatti. Certo, Brittle ha dei droni cosmici angelici e inquietanti; e gli strumenti compongono i dieci minuti di impressionismo new age di First Narrows (con una cadenza simile al dub e languidi chitarre) e l'intenso salmo di nove minuti di Cloister.
Ma, nel complesso, sembra un lavoro meno centrato rispetto a quelli precedenti, e i ritmi lo-fi alla lunga danno davvero fastidio.


(Tradotto da Giovanni Giustini)

Plume (Kranky, 2006) è congegnato secondo gli stessi principi (un suono sintetico sul quale improvvisano gli strumenti), ma con una mano più sofisticata (e forse da un’intelligenza più acuta). Le vignette (che richiedono piu’ tempo ad amalgamarsi) creano inquietanti robot musicali al confine tra caos e organizzazione. Motoc evoca le vignette di Before And After Science di Brian Eno e le fantasie ritmiche dei Neu!. Rorschach (otto minuti) irradia pathos sin dalle sgocciolanti note del primo minuto, anche prima che distorsioni aliene e soffici battiti comincino a popolare il suo ampio spazio vuoto. Questo secondo pezzo sembra il contrappeso statico alla dinamica prima traccia. Zephyr è quindi il compromesso fra i due, poichè il ritmo elettronico si infiltra nelle aggraziate dissonanze ma a malapena increspa il baluginante lago di toni. Bellows suona come uno studio sul contrasto: droni "sporchi" contro battiti sincopati.
Gli strumenti live sono tipicamente usati per immettere la presenza umana in un macchinario non umano. I glaciali venti elettronici di Steam assalgono una marea di note di piano in un’atmosfera in qualche modo più cupa ad un ritmo estenuante. In modo simile, un imprevedibile xilofono perfora l’atmosfera meccanicistica di Chinook, evocata da strutture oscillanti e battiti stabili. Il puzzle più appassionante dell’album è Charlie, la traccia più lunga con i suoi nove minuti, i cui strumenti sono mescolati in un roteante vortice che vibra, e poi proiettati in un buco nero di droni.
Paragonate a queste intense mini sinfonie, la rilassata Halcyon (otto minuti) e le risonanze acquatiche di Mistral sono quasi new age.
Avendo moderato e meglio integrato il beat, Morgan può ora navigare verso la geografia interna della psiche in maniere magistrali che solo Brian Eno al culmine della sua arte poteva concepire.


(Tradotto da Marco Fantin)

Endless Falls (Kranky, 2010) ha proseguito il programma di Plume di musica psychoambient evocativa, che mescola delicatamente strumenti da camera con il tema dell’acqua di Submers (anche se ambientato in un contesto di autunnale malinconia). Morgan ha fatto ciò con austerità quasi-classica e con gravità metafisica. La musica diventa un esercizio di manovre delicate, che ricordano di tanto in tanto i fragili acquerelli statici di Harold Budd (Shallow Water Blackout, Fern and Robin) e che occasionalmente si spingono sul più debole dei ritmi (in Dub for Cascadia, con un coro distante e un pesante fruscio, e in The Making of Grief Point, che combina un discorso narrato da Dan Bejar dei Destroyer con un ritmo spettrale e variazioni lugubri). Morgan è particolarmente abile a giocare con la psiche dell'ascoltatore. Endless Falls è un caso di minimalismo ripetitivo che muta dolcemente con il pathos di un adagio romantico: acqua che cade, un pattern ondulato di organo, il contrappunto di una melodia da fisarmonica, e tutto si conclude con un insieme di accordi che danzano con grazia.
La rilassante e riverberata pulsazione di Estuarine diventa una nevrosi sfibrante quando lo sfondo si riempie di suoni “glitch” sinistri viene pervaso da un ritmo industrial. Questi due pezzi riscattano l'album dal compiacimento e da deviazioni sbagliate.

L’ EP Strathcona Variations e l’album Sketches From New Brighton (2012) hanno proseguito sul programma di First Narrows.

Three Chords And A Cloud Of Dust (Easy Action, 2013) è una retrospettiva in tre dischi della carriera di Loscil, a cominciare dagli anni '60.


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