L'Acephale

Oregon-based L'Acephale, the project of a vocalist and guitarist who calls himself Set Sothis Nox La, debuted with the eclectic if unfocused Mord Und Totsclag (Aurora Borealis, 2005): black metal, noise and post-rock (all mixed up in the 21-minute Against A Weeping Sea Of Sleep), apocalyptic folk (Psalm of Misery) and gothic ambient music (the 16-minute Euntes Ibant Et Flebant).

L'Acephale became an ensemble on Stahlhartes Gehause (Aurora Borealis, 2009): piano, drums, guitar, percussion, violin and sampler. The album contains just four lengthy pieces, each one a cryptic collage of wildly different styles. The 18-minute Stahlhartes Gehause begins with a field recording of Tibetan women singing a popular song. Then militaristic drumming and tragic choirs (a` la Death In June) lay the groundwork for a furious black-metal eruption. This segues into a solemn and melancholy hymn sung in German and soberly accompanied by violin and guitar. The black-metal fury returns with uncontrolled blasts of epileptic drumming and manically repetitive guitar riffs. The last few minutes are again devoted to a field recording to popular music, this time a female lament.
The 12-minute Psalm Of Misery opens with a few seconds of an operatic choir and then a tragic wall of sound of guitar and drums. This time the protagonist is the guttural vocalist, who intones a relatively melodic tune over that lulling noise. Halfway into the song, the noise dies away and is replaced by a neoclassical duet of (acoustic) guitar and violin with German vocals. This is ripped apart by a incendiary shoegaze-grade guitar, leading to a mournful vocal theme and to sounds of people crying.
The first ten minutes of Perdition contain the most sustained black-metal maelstrom of the album. That frenzy is interrupted by an electroacoustic coda for piano, guitar and electronic buzz. (The last ten minutes are silent).
The 16-minute The Book Of Lies - Seventh Gate returns to the blend of operatic samples, black metal and electronic effects, leading to a sinister sequence of satanic sounds and voices and, after a last burst of black metal with theatrical vocals, to a coda of psychedelic chaos. This last piece represents the apex of the group's dissonant alter-ego.

Malefeasance (Aurora Borealis, 2009), a solo album, is the non-rock complement to Stahlhartes Gehause. The ten-minute Vainamoinen Nacht is a purely electronic piece that has an abstract drone slowly unfold a multitude of voices and that ends with the voices having eliminated the electronics. The nine-minute Hitori Bon Odori is another exercise in purely studio manipulation of sounds (both live instruments and field recordings of voices). The 18-minuteFrom A Miserable Abode is pure horror architected out of found sounds, screams and distorted guitars; the flow of nasty noises coalesces into a hornpipe-like lament, one of the many cryptic metaphors that surface in L'Acephale's albums. The 23-minute Nothing Is True, Everything Is Permitted has 12 minutes of slowly mutating electronic drone and then a delicate tapestry of acoustic guitar. The album also includes a 14-minute remix of Current 93's Sleep Has His House (2000). dabbles in the same mix of operatic music and black metal, but the center of mass is definitely tilted towards the latter.

Nothing Is True, Everything Is Permitted (Radical Matters, 2009) was also released in a 93-minute version.

Se sei interessato a tradurre questo testo, contattami Hail è nato dalla mente di Carl Annala, che ha coinvolto il batterista dei Crash Worship Markus Wolff e il chitarrista Set Sothis Nox La. I loro lavori dal 1998 al 1999 sono stati raccolti successivamente in Crimson Madrigal (2009) e Seeds (2009).

L’Acephale, band dell’Oregon, è ul progetto di una cantante e chitarrista che si fa chiamare Set Sothis Nox La, e che ha debuttato con l’eclettico anche se un po’ dispersivo Mord und Totschlag (Aurora Borealis, 2005): black metal, noise e post-rock (il tutto mixato nei 21 minuti di Against A Weeping Sea Of Sleep), folk apocalittico (Psalm of Misery) e ambient gotico (i 16 minuti di Euntes Ibant Et Flebant).

L’Acephale è diventato un ensemble con Stahlhartes Gehause (Aurora Borealis, 2009): piano, percussioni, chitarre, violino e campionatore. L’album contiene quattro lunghi brani, ognuno dei quali è un collage criptico di stili molto differenti. Stahlhartes Gehause, di 18 minuti, inizia con una registrazione dal vivo di un canto popolare intonato da donne tibetane. Poi percussioni militaresche e cori tragici (in stile Death in June) aprono le porte ad una furiosa eruzione di black metal. Di qui si avvia un inno solenne e melanconico cantato in tedesco e accompagnato con sobrietà da violino e chitarra. La furia di black metal riappare con incontrollate esplosioni epilettiche alla batteria e riff di chitarra ripetuti maniacalmente. Gli ultimi pochi minuti. Nel finale ritorna una registrazione di un canto popolare, un lamento di donna.

I 12 minuti di Psalm of Misery si aprono con un breve accenno di coro operistico seguito da un muro tragico di chitarre e batterie. Questa volta protagonista è la voce gutturale del cantante, che intona una canzone melodica su una base lisergica. A metà del brano, il noise si stempera in un duetto neoclassico di chitarra acustica e violino con voci tedesche. Il tutto è distrutto da una chitarra incendiaria in stile shoegazing, che apre ad un tema vocale dolorante e al suono di un pianto collettivo. I primi dieci minuti di Perdition contengono la più robusta tempesta di black metal di tutto l’album. Questa frenesia si interrompe con una coda elettroacustica per piano, chitarra e un brusio di tipo elettronico (gli ultimi dieci minuti sono puro silenzio). i 16 minuti di The Book Of Lies – Seventh Gate ritornano ad una miscela di campionature elettroniche, black metal ed effetti elettronici, che portano ad una sinistra sequenza di suoni satanici e voci, e dopo un’ultima eruzione di black metal con voci teatrali, ad una coda di caos psichedelico. L’ultimo brano rappresenta l’apice della dissonanza interiore del gruppo.

Malefeasance (Aurora Borealis, 2009), un album per solista, è il complemento non-rock a Stahlhartes Gehause. I dieci minuti di Vainamoinen Nacht sono pura elettronica con un drone astratto che si dipana lentamente attorno ad un moltitudine di voci e che finisce con le voci che soppiantano la base elettronica. Hitori Bon Odori, di 9 minuti, è un altro esercizio di pura manipolazione sonora (con strumenti live e registrazioni in presa diretta di voci). I 18 minuti di From A Miserable Adobe è puro orrore costruito di suoni trovati, urla e chitarre distorte; il flusso di suoni sgraziati sfocia in un lamento di corno, una delle molte metafore criptiche che emergono nell’album. I 23 minuti di Nothing Is True, Everything Is Permitted cominciano con un drone elettronico in lenta mutazione seguito da un tappeto delicato di chitarre acustiche. L’album include anche un remix di 14 minuti di Sleep Has His House dei Current 93 (2000), ricorrendo allo stesso mix di musica operistica e black metal, ma il centro di gravità è chiaramente spostato sulla seconda.

Nothing Is True, Everything Is Permitted (Radical Matters, 2009) è anche prodotto in una versione di 93 minuti.

Se sei interessato a tradurre questo testo, contattami