- Dalla pagina su Magic Lantern e Sun Araw di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Matteo Gentile)

Il chitarrista di Los Angeles Cameron Stallones ha lanciato il progetto psichedelico Sun Araw con l'EP amatoriale Boat Trip (2008), contenente due viaggioni di nove minuti: In The Trees, con una pulsazione lenta e voci distorte che intersecano il ritmo ripetitivo, e Canopy, una sorta di danza "Hare Krishna" al rallentatore punteggiata da grossolane distorsioni di chitarra. Il salto di qualità di Sun Araw è arrivato con l'EP Beach Head (Not Not Fun Records, 2008), diviso in quattro jam indolenti: Thoughts Are Bells, che giustappone campane e droni spettrali fino a quando un sitar accenna una melodia, che viene poi raccolta da tutti gli altri strumenti e si mesce a un suono di uccelli per trasformarsi infine in vivace danza popolare; Horse Steppin, un organismo poliedrico con una languida chitarra non intonata, percussioni funebri, una litania distorta e ubriaca e una melodia di tastiera rumorosa e intermittente; Beams, in cui l'inizio più geometrico (accordi marziali di chitarra ripetuti ossessivamente) conduce ad una conclusione più caotica (solo gesti chitarristici liberamente fluttuanti); Bridal Filly, una nebulosa sfocatura a lenta crescita di voce e rumori che va a comporre un terrificante OM cosmico inghiottito poi da un'improvvisazione blues per chitarra.

Poi è stato il turno di The Phynx (Not Not Fun Records, 2008), un altro EP di quattro tracce contenente due jam di 16 minuti: la quasi cinematografica Fog Weels, armonie vocali spettrali-trascendentali che aprono una lugubre cerimonia di danza della morte e che infine svaniscono in un vento di dissonanza demoniaca, e The Phynx, in cui un'estatica invocazione prolungata simile ad un monastero corale porta a un folle assolo di chitarra manipolato fino a diventare puro rumore; la più breve Hive Burner, con la sua aggressiva cacofonia, potrebbe forse rappresentare il picco emotivo di tutti questi EP iniziali.


(Tradotto da Alessio)

L'EP Heavy Deeds (Not Not Fun Records,2009), con la jam soul-psichedelica multistrato di 12 minuti All Night Long, i 19 minuti di Hey Mandala sull’LP split(2009) e l'EP Off Duty (2010), contenente gli undici minuti dub e drone di Deep Temple completarono il processo di maturazione. Il primo album sulla lunga distanza dei Sun Araw, l'intenso On Patrol (Not Not Fun Records, 2010), esce a tempo con Platoon dei Magic Lantern. La strategia dei Sun Araw è ancora quella di invocare lo stesso tema musicale all'infinito. Per cui Ma Holo è appena un po' più di una semplice ripetizione di un beat di batteria e di un mormorio sciamanico; e Deep Cover ricicla una melodia cinese e ancora un paludoso ritmo che lentamente s'innalza verso un corale inno pow-wow. L'imponente e minaccioso drone di Conga Mind è leggermente graffiato da percussioni e suoni naturali per otto minuti che sembrano una (terrificante) eternità, che probabilmente era l’esatto scopo. Comunque, Beat Cop vanta un ritmo quasi funk, gorgoglii elettronici e un'invocazione simile a Gloria. I 19 minuti free-form di Holodeck Blues si fondono intorno al lento drone ondeggiante dell'organo finchè, finalmente, le chitarre esplodono in un torreggiante mantra interplanetario.


(Tradotto da Stefano Iardella)

Sun Araw continuava a evolversi.
Ancient Romans (Sun Ark Records, 2011) era, in definitiva, un parco giochi postmoderno. Stallones prese il kitsch come punto di partenza e dissolse il suo codice in un anti-codice anarchico di distacco ed estraniamento. I pattern di tastiera di Lucretius sembrano prendere in giro la musica new age e ambient. Crown Shell ha una melodia di synth che sembra rubata da un beach movie degli anni '60, anche se il vero punto forte è il cadavere in decomposizione del suo ritmo caraibico. Allo stesso modo, Crete sembra una parodia o decostruzione di banali mescolamenti di chitarra lounge funk-soul, una parodia che reinventa lentamente lo stile come un complesso motivo geometrico astratto. I 15 minuti di Impluvium giocano anche con techno poliritmica e musica influenzata dal dub. At Delphi (un picco artistico, al limite della musique concrete) getta la musica popolare in un frappè finché non rimane solo un vortice di vibrazioni, che pulsa musica cosmica per la reazione termonucleare nel cuore di una stella; e la più breve Trireme fa il passo finale, e approfondisce la manipolazione del nastro. Fit for Caesar sembra collegare diversi mondi, a partire da un ronzio pieno di suspense che evoca una meditazione filosofica e poi attirando una tromba jazz per una jam libera e sciolta che si trasforma in una danza africana che induce la trance.
Questi (lunghi) pezzi coprivano l'intera gamma di tecniche progressive (ripetizione minimalista, droni ambient, vibrazioni dub, poliritmi, linee funk chill-out, jamming acido in forma libera) che Stallones aveva utilizzato nelle registrazioni precedenti, ma in un modo più casuale e con una vena meno austera.
Molto più vivace di On Patrol, questa raccolta vanta abbastanza varietà e immaginazione per trasformare Sun Araw in uno dei principali innovatori dell'acid-rock.

Frkwys vol. 9 (RVNG, 2012) è stato il risultato di una jam reggae di Sun Araw, M Geddes Gendras e i Congos.

Inner Treaty (Sun Araw, 2012) ha continuato a perfezionare la demenziale musica dub elettronica psichedelica di Stallones, ma il tono generale è tornato alla pigra e calma follia di On Patrol, con il valzer tropicale ubriaco e distanziato Out of Town, il jamming liquefatto Hendrix-iano di And I, e la multi-sincopata Like Wine, alla Eric Clapton. Stallones ha anche scritto un remix surf-industrial di The Summum di Pharoah Sanders.

Icon Give Thank (2012) è stata una collaborazione tra Sun Araw, il tastierista di Los Angeles M Geddes Gengras e il gruppo giamaicano dei Congos.


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