- Dalla pagina su Dorine Muraille di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Il compositore francese Julien Locquet ha debuttato a 23 anni con -1 (Artefact, 2001), con il soprannome di :Gel, un'opera di sottile e sublime melodia post-ambient. Cambiando nome in Dorine Muraille, ha continuato la sua esplorazione di melodie gentili e sognanti su Mani (Fat Cat, 2002), una collaborazione con la poetessa francese Chloe Delaume. Le sue composizioni sono scolpite mediante strumenti acustici elaborati al computer, ma il risultato non è rumoroso o futuristico. Irradia, al contrario, un sentimento infantile e nostalgico. Il frammentario Le Supplice De La Baignoire sembra decostruire un salmo clericale. Dopees disintegra lentamente una filastrocca per bambini. Se Flinguer rende liquida la fanfara di una band di strada, a tal punto da trasformarla in un lago di pulsanti suoni alieni. Bbraallen sposa un carillon psichedelico deformato e un canto da ubriachi. Madrague Retour fonde archi e chitarra neoclassici, elettronica acquatica, tiritera infantile. Un'ondata di dissonanza più aspra attacca la ninna nanna di Perdre, come un alieno in una galassia lontana che ascolta una confusa trasmissione radiofonica umana. L'elegia bucolica di Techniques Du Lexo sprofonda nelle sabbie mobili degli accordi sparsi. Gli effetti acquatici di 50actionexess oscurano quella che potrebbe essere una jam acid-rock. La Regle è forse lo zenit (o nadir) subliminale dell'album, un rumore che rimanda a un universo primitivo. Il tema acquatico ritorna (un po' più paludoso) pezzo conclusivo, Alexia. Il repertorio è praticamente infinito.
Julien Loquet è misteriosamente scomparso dopo questo promettente album.
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