Pretty Girls Make Graves

The same verve permeates the first songs on their first full-length, The New Romance (Matador, 2003): the effervescent Something Bigger Something Brighter, sung in Zollo's most girlish register, the hard-rocking The Grandmother Wolf (burning riff and pounding drums), and All Medicated Geniuses (a fractured pseudo-ska number), Unfortunately, the fun lasts for just about 10 minutes. The rest of the album is dull and uninspired. This should have been an EP.

The band replaced guitarist Nathan Thelen with keyboardist Leona Marrs for Elan Vital (2006) and the sound benefited greatly. Marrs seem to play Brian Jones to Andrea Zollo's Mick Jagger, adding all sorts of instrumental subtlety to the vocalist's istrionics. In fact, their post-emo-core has mutated into a less angular but more conceptual form of progressive/aggressive sound a` la new wave. Piano (the anthemic Parade), accordion (Selling the Wind), synthesizer (Speakers Push the Air), etc. lend the songs a much broader appeal and deeper sense of purpose. Song structure is kept malleable (the convoluted dynamics of The Magic Hour) over a solid rhythmic foundation (the post-disco groove of Domino).

Pretty Girls Make Graves sono un quintetto di Seattle (Andrea Zollo, voce; Nathen Thelen e Jason Clark, chitarre; Nick DeWitt, batteria e l'ex Murder City Devils Derek Fudesco al basso) che riesumano il punk-pop naïf dei Fastbacks, come annunciato dai singoli Sad Girls Por Vida (2002) e By The Throat (2002) e dal mini-album Good Health (Lookout, 2002), in particoalare con la traccia Speakers Push The Air.

La stessa verve permea le prime canzoni del loro primo album, The New Romance (Matador, 2003): l'effervescente Something Bigger Something Brighter, cantata da Zollo nel suo registro più femminile, l'hard-rocking The Grandmother Wolf (riff incendiari e batteria pesante), e All Medicated Geniuses (un numero pseudo ska). Sfortunatamente, il divertimento dura appena dieci minuti. Il resto dell'album è smorto e poco ispirato. Un ep era sufficiente.

(Translation by/ Tradotto da Andrea Marengo)

Mentre la band rimpiazzava il chitarrista Nathan Thelen con la tastierista Leona Marrs, il sound della formazione ne beneficiava grandiosamente su Elan Vital (2006). Marrs aggiungengeva ogni sorta di ingegno strumentale all'istrionismo vocale della cantante suonando con lo stesso piglio di un Brian Jones o di un Andrea Zollo di Mick Jagger. Il loro post-emo-core era di fatto mutato in una forma meno spigolosa ma più concettuale di sound progressivo/aggressivo non troppo distante dalla new wave. Pianoforte (l'inno di Parade), fisarmonica (Selling The Wind), sintetizzatore (Speakers Push The Air) ecc... conferiscono alle canzoni un maggiore fascino e un più profondo senso di finalità. La struttura della canzone è resa malleabile (le energie contorte di The Magic Hour) su solide fondamenta ritmiche (il groove post-disco di Domino).