- Dalla pagina sui Sic Alps di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto da Stefano Iardella)

I Sic Alps, formati a San Francisco nel 2004 dal chitarrista Mike Donovan e dal batterista Matthew Hartman, hanno trascorso quattro anni pubblicando soltanto singoli ed EP lo-fi, successivamente raccolti in A Long Way Around To A Shortcut (Animal Disguise , 2008 - Drag City, 2010) ad eccezione del loro primo singolo Semi Streets (2004), una sorta di danza acida pow-wow.
Il lato B di quel singolo contiene la ballata distorta Brill Building e due pezzi di concrete musique (Social Strats e And What Came Next). La chitarra è stata scordata di proposito in stile garage.
L'EP Teenage Alps (2006) si abbandonava alla grandinata di distorsioni di When You Tell It, alla melodia incompiuta di Texas, nel nuovo vortice noise C'mon Pup e nel collage senza senso di Untitled.
L'EP The Soft Tour In Rough Form (2006) conteneva un'altra litania avvolta da effetti sonori (Arthur Machen), un canto sonnolento (Making Plans), la percussiva Speeds e la ninna nanna lisergica Microcastle.
Il singolo Strawberry Guillotine (2007), un lamento pre-shoegaze sulla distorsione selvaggia della chitarra, era accompagnato dal rumore stridente di RATROQ e dalla canzoncina marziale The Drake.
L'EP più "musicale" Description Of The Harbour (2007) contiene un'oscura cover di Description of the Harbour degli Strapping Fieldhands e il cabaret Love Is Strange.
Alcune canzoni evocano (in particolare Who Has Time to Protest?) i canti di strada guidati dal tamburello di David Peel. La "band" eccelle nell'imitare il garage-rock allegro e sciatto degli anni '60, come in A Story Over There e soprattutto in Message From the Law, collocandosi a metà strada tra Velvet Underground e gli Animals.
Nonostante l'approccio amatoriale, sono maestri nel combinare archetipi del rock classico, come il riff alla Rolling Stones e l'inflessione alla Lou Reed di Bells.

Un filone ancora più creativo di demenza psichedelica è emerso in Pleasures And Treasures (Animal Disguise, 2006), con Bianca Sparta delle Erase Errata e contenente il loro primo singolo Semi-Streets. Il canto distanziato e rumoroso Battle Of Breton Woods, il jingle grottescamente deformato Down Comes The Perm, il cacofonico blues I Know Where Madness Goes di Syd Barrett è un antipasto per l'inno gloriosamente incoerente I Am Grass, degno dei classici degli anni '60, e per il baccanale finale di Stories.
La vignetta cosmica E.R.Q., che ricorda i primi Pink Floyd, e Surgeon And The Slave, che è la melodia più lineare dell'album, rivelanmo un lato più friendly.
Gli attacchi rumorosi dei primi singoli vengono rievocati nella marcia industriale di Caro e nel miasma putrido di Morning Waltz.

U.S. EZ (Siltbreeze, 2008) è un album molto più convenzionale rispetto ai singoli, agli EP e al primo album. Sia la produzione sia la performance sono quasi professionali. La sensazione di sporco analogico è quasi scomparsa. Sfortunatamente, anche l’esuberanza creativa è stata fortemente domata. Canzoni come Massive Place e Bathman hanno perso il mordente folle che ha reso grande il duo. Per la prima volta una delle loro registrazioni contiene canzoni (lente) che sono semplicemente noiose (inclusa la più lunga di tutte, Everywhere There). Sing Song Waitress si rifà agli Everly Brothers degli anni '50 invece che al punk degli anni '60. Gli interludi rumorosi Put The Puss To Bed e N##JJ suonano semplicemente inetti, come suonavano i Beatles quando cercavano di essere sperimentali.
Non sorprende che la melodica Gelly Roll Gum Drop evochi proprio l'epoca delle sciocche canzoncine del Merseybeat. Co/Ca (For P.A.), Bric Jaz (Reprise) e Quai Des Orf‚vres sembravano pronti a unirsi ai ranghi del pop lo-fi alla Guided By Voices (non è un complimento).

Il singolo L Mansion (Slumberland, 2009) sembra aprire una fase più radio-friendly.

Dopo il declino verticale di U.S. EZ, il duo ha realizzato un'ambiziosa raccolta, Napa Aslyum (Drag City, 2010), racchiudendo 22 canzoni in soli 47 minuti. L'album è ancora disseminato di noiose litanie come Jolly, ma un po' di follia Syd Barrett-iana viene recuperata con Eat Happy e Do You Want To Give $$?, mentre il blues a combustione lenta Ranger e l'elegia distorta Occult Display gettano le basi per il garage-rock virulento, meschino e frastagliato di The First White Man To Touch California.
Il tentativo di sembrare più accessibili è ancora visibile, ma almeno le canzoni melodiche sono davvero orecchiabili (in particolare Cement Surfboard). E c'è un pezzo che ben si abbina alla devastazione creativa di Pleasures And Treasures: Trip Train.
L'album avrebbe potuto essere ridotto a un (favoloso) EP di sei canzoni. Così com'è, invece, è appesantito da troppa lanugine.

I singoli How Does Vedley Gather? (Drag City, 2012) e Pangea Globe (Drag City, 2012) sono stati ulteriori dimostrazioni del muzak folk-pop decostruito di Donovan. Inevitabilmente, ciò che seguì fu una rapida conversione ai metodi e ai suoni della musica rock mainstream su Sic Alps (Drag City, 2012), una raccolta di musica da sottofondo dolce, assonnata, raffinata, retrò e innocua.


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