Thorn1, il progetto del musicista elettronico russo Evgeny Zheyda, ha debuttato con il noisescape del mini-album Noises (2006) e con l'EP più melodico Thorn1 (2008).

Il suo primo album, So Far As Fast (Silber, 2010), fonde musica industriale, post-rock, “cold wave” scandinava anni '90 e black metal... senza metal.
La recitazione stile zombie su accordi di grande organo di Organiq Grostee prosegue nel loop disorientante di Drone. Ritmi leggeri e sfumature di chitarra popolano il breve We Are Frozen, uno degli esperimenti più surreali. Gli otto minuti di Safe Trip si trasformano in forma narrativa, con una chitarra fratturata che balbetta qualcosa a metà tra un riff e una melodia mentre un'altra chitarra emette segnali psichedelici vacillanti. Snow Is Abstract è una poesia di sette minuti per droni mutevoli. Gli undici minuti di Why Am I Here So Distant From My Old Life rilasciano gruppi ambientali in lento movimento di droni simili a corde mescolati con un canto esoterico. Diversi pezzi sembrano esperimenti amatoriali da camera da letto non sequitur, ma quelli che funzionano rivelano un talento intelligente con idee sufficienti per realizzare più album.

Seguì l'EP Oblivion (2011) e il remix di 33 minuti di O, sul “singolo” Fractal Trees (2011), un enorme drone simile a un organo che le distorsioni della chitarra e la batteria portano a un altro livello (cosmico).

The Light of Random Star (Silber, 2014) suona come un tipico "lavoro di transizione" che funziona meglio quando l'artista si attiene ai propri punti di forza ma allo stesso tempo gioca con nuove forme. Da qui l'inno shoegaze-pop Clearly and Consciously accanto all'intervallata elegia free-folk di otto minuti It's Easy to See You Drift Away e allo strumentale reggae cosmico Vortex Gravity. Sfortunatamente la maggior parte dei pezzi suonano ridondanti o incompleti, sprecando energie nell'inetta musica dance di The Color of Your Eyes e incapaci di infondere vita nel muro di rumore di Heat Death of the Universe.