- Dalla pagina su Denzel Curry di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Dopo un paio di mixtape lo-fi influenzati dal guru rap locale Markese Rolle e dal suo gruppo Raider Klan, il rapper della Florida Denzel Curry ha debuttato con l'album Nostalgic 64 (2013), che combinava una diligente appropriazione dei canoni trap di Threatz e Talk That Shit con pezzi energici e incisivi come Zone 3 e persino un pezzo rilassato, Denny Cascade.
L'EP di 14 canzoni 32 Zel/Planet Shrooms (2015) è diviso in due sezioni: le sette canzoni di 32 Zel rivelano un lato maturo della sua arte, in particolare con il nevrotico Ultimate, mentre Planet Shrooms si rifà ai suoi primi mixtape con un suono psichedelico lo-fi (in particolare Captain Sea Fonk).
Curry ha investito di più nell'elemento melodico per Imperial (2016), ma le canzoni sono per lo più uniformi, a tal punto che è difficile distinguerle.
È come ascoltare diversi cloni del pezzo forte Gook.
L’esperienza del rap ha fatto un salto di qualità su Ta13oo (2018), in termini di varietà di stili di flusso, di intepretazioni vocali sfumate. Il materiale non solo è più vario ma esplora anche un ampio spettro, dai ritornelli orecchiabili ai ritmi brutali. L'estremità dolce e melodica dello spettro offre Clout Cobain e Cash Maniac, e l'altra estremità ha il tipo di trap bangers incisivi che lo hanno reso famoso (Sumo, Percs, Black Metal Terrorist).
Zuu (2019), un tributo alla sua città natale, è stato deludente tanto nel regno melodico (si salva Speedboat) quanto nella sezione aggressiva (si salva P.A.T.).
L'EP di otto canzoni Unlocked (2020) è stata una collaborazione con il produttore Kenny Beats.
Il lavoro profondamente personale Melt My Eyez See Your Future (2022) abbandona i ritmi incisivi e si dedica invece al jazz-rap e ai campionamenti cinematografici.
La produzione del pianista jazz Robert Glasper avvolge Melt Session #1 in un'atmosfera da favola che contrasta con il beat tonante. Ancora più jazz è il ritmo di basso e pianoforte che apre Walkin, prodotto da Kal Banx con un canto femminile notturno accoppiato a un ritmo boom-bap. Mental è un'altra canzone jazz con un canto femminile soave (un tema ricorrente), mentre la vicina The Ills è un'altra canzone che incorpora una linea di pianoforte jazz (questa volta come contrappeso agli effetti sonori elettronici di Oladipo "Dot da Genius" Omishore).
L'accoppiamento di voce e produzione è sempre sorprendente: il canto nasale di Curry contro il violino lamentoso e il ritmo trap in X-Wing (prodotto dal musicista ghanese George Darko e dal produttore canadese Michal "DrtWrk" Suski); il tono delinquente di Curry contro il canto femminile mediorientale, l'elaborato motivo del pianoforte e la tonante batteria di Karriem Riggins in Angelz (prodotto dal produttore cubano-americano ed ex punk-rocker Mickey DeGrand); l'elegante tiritera di Curry contro la produzione dissonante di Oladipo "Dot da Genius" Omishore in Worst Comes to Worst; e così via.
Zatoichi (prodotto da Powers Pleasant) riconcilia una corrente sotterranea cosmico-psichedelica con il caos drum'n'bass e la veemenza che spinge le linee virulente di Curry e Slowthai.
Sanjuro è un duetto con il collega rapper Willie "454" Wilson prodotto con suoni industriali da Ronald "Cardo" LaTour e Kal Banx. L'atmosfera si sposta dal sognante e ultraterreno John Wayne (prodotto da JpegMafia) all'energia aggressiva di Troubles, prodotto da Kenny Beats, con sfumature caraibiche. Con questo album più "consapevole" e intimo Curry è diventato sicuramente una delle figure più importanti dell'hip-hop dell'inizio del 21-esimo secolo.
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