Dalla pagina di Piero Scaruffi
(Tradotto da Stefano Iardella)

Il chitarrista scozzese Pedram Valiani ha collaborato con Chad Kapper (cantante dei When Knives Go Skyward, con sede nel Missouri, che aveva pubblicato A Thousand Miles of Rope nel 2007, e dei A Dark Orbit, che avevano pubblicato Inverted nel 2015) e una drum machine per formare i Frontierer. Orange Mathematics (2015) è un album di metalcore frastagliato e disperato, con un numero infinito di variazioni: Bunsen (pura adrenalina formidabile), IALCCA (con chitarra spaziale ronzante e ritmi drum'n'bass), Cascading Dialects (che si apre con un ronzio surreale), Bleak (con gli effetti di chitarra più deliranti), Delorean Trails (un pezzo teatrale quasi melodico), Tunnel Jumper (una delle canzoni più instabili), Evil Dermis (Ministry voodoobilly), My Swath (perforata da sciabole di synth), Crystal Turbine (una danza bestiale) e una ripresa della maniacale The Collapse dal loro EP del 2013, a cui fa da contraltare l'altrettanto maniacale Exposure & Aperture. È certamente impressionante che riescano a sostenere l'energia enfatica per tutte le 15 canzoni senza mai ripetere la stessa idea due volte e con molte deviazioni all'interno di ogni canzone.

Aggiungendo un secondo chitarrista e una sezione ritmica, i Frontierer sono tornati con Unloved (2018), un album più caotico e leggermente meno feroce. I pezzi forti sono i baccanali cerebrali di Tumoric, Fluorescent Nights e The Sound of the Dredge in Deathcount Woods, anche se l'atmosfera terrificante di Darkside Moonstroll potrebbe essere la migliore. Spingono l'esperimento verso territori inesplorati con canzoni come Heartless 101 e Unloved & Oxidized, ognuna delle quali è un laboratorio di idee musicali provocatorie.

Quattro quinti dei Frontierer sono migrati nei Sectioned, il nuovo progetto di Pedram Valiani. Il risultato è stato Annihilated (2018), uno degli album più heavy mai prodotti, un concentrato di metalcore selvaggio ma cervellotico, dove si incontrano Dillinger Escape Plan, Meshuggah e Ministry, in cui non è solo il cantante (Jamie Christ) a urlare: urlano anche gli strumenti, inclusa una patina di malvagi effetti elettronici. La feroce e torrenziale Annihilated è solo l'antipasto. Beautiful Struggle è quasi una cacofonia caotica, e l'assalto sonoro non diminuisce fino ai cinque minuti orgiastici di Through the Trees, quando all'improvviso un pianoforte conduce un cupo adagio. Lungo il percorso siamo portati dall'epilettico combattimento di Synchronicity ai terrificanti pugni di Betrayer, dal marziale e cupo Eigengrau al galoppo selvaggio di Bete Noire. Se Toothgrinder è un turbinio schiacciante di suoni cattivi, Release flirta con una forma orecchiabile e quasi comica di cowpunk. L'energia oscura dell'album raggiunge il suo picco forse con la barbarica tortura e il caos di Starved Lives.

Il terzo album dei Frontierer, Oxidized (2021), contiene gli schiaccianti Southern Hemorrhage e Corrosive Wash, i frenetici esaurimenti nervosi di Motherboard e soprattutto Glacial Plasma, creature mostruose disorientanti come Disintegrative, il surreale e gigantesco This Magnetic Drift e il grottescamente melodico Opaque Horizon. Aiuta l'atmosfera generale di apocalisse emotiva il fatto che tutto sia fatto esplodere da un lavoro di chitarra catastrofico, con picchi eroici in Heirloom, Removal of the Copper Iris and the Lightning Pill e Death / (effetti sonori al limite di videogiochi). Ogni tanto compiono anche atti di sabotaggio, come il mutato ambient dance-metal di Daydark. Questo album è l'equivalente della musica rock di un temporale di asteroidi. The Damage and the Sift è un altro ascolto esilarante ed estenuante, un'esperienza del tipo "non fare prigionieri".


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