Scottish producer, dj and vocalist Sophie Xeon (1986), a transgender person, crafted
intellectual dance-pop that combines nursery school refrains and
heavily electronic deconstructed cubistic production in
singles such as Bipp (2013) and Lemonade (2014).
The former blends girlish vocals, deep synth bass, atonal synth pulsations.
The latter is more minimal, with bizarre electronic colliding with the
singer's voice and a child's voice, until ten seconds from the end
when suddenly the pop refrain soars out of nowhere.
Then came the more aggressive rap of Hard mixed with a defective
robotic carillon.
The dance is minimal again in Vyzee, that toys with the human voice
(silly rap, children's choir and warped male voice).
Just Like We Never Said Goodbye has the solemn pace of a serious pop
song but the childish singer is never allowed to soar in a real hook.
The singles were collected on Product (2015) with
the neurotic instrumental vignette Elle (soundtrack for alien cartoons),
the tribal steel beats of Msmsmsm, the abrasive collage L.O.V.E.
Her singles are like a remix of Aqua's first
album done by a quantum physicist.
Her first album Oil of Every Pearl's Un-Sides (Transgressive, 2018)
is a compromise between the creative madness of the early singles and a
more regular, fashionable style. Hence the
streamlined (and tedious) soft ballads It's Okay to Cry and
Is It Cold in the Water?, the bombastic and useless Infatuation,
and the simple Madonna-like Immaterial, which is at least infectiously
childish.
Even the manically cubistic singalong Ponyboy and the
industrial collage Faceshopping lack the savage power of the early
singles.
The six-minute Pretending is an embarrassing attempt at ambient music.
The album ends with the nine-minute Whole New World/ Pretend World,
a mildly entertaining merge of musique concrete, rap and soul-pop melody.
Sophie died in 2021 at the age of 34.
(Copyright © 2016 Piero Scaruffi | Terms of use )
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(Translation by/ Tradotto da Edoardo Ferrara)
La produttrice,
dj e cantante transgender Sophie Xeon (1986), di origini scozzesi, diede vita a
una forma di dance pop intellettuale che combina ritornelli da scuola materna
con produzioni cubistiche decostruite e pesantemente elettroniche, come
dimostrano i singoli Bipp (2013) e Lemonade (2014). Il primo
fonde una voce femminile, un basso profondo e pulsazioni atonali sintetizzate.
Il secondo è più minimalista: presenta una elettronica bizzarra che entra in
collisione con la voce della cantante e quella di una bambina, fino ai dieci
secondi prima della fine, il momento in cui, improvvisamente, un ritornello pop
sbuca dal nulla. Poco dopo, pubblicò il più aggressivo rap di Hard
mescolato con un carillon robotico difettoso. Si ritorna ad una dance più
minimalista con Vyzee, che gioca con la voce umana (un rappato sciocco,
un coro di bambini e una voce maschile distorta). Just Like We Never Said
Goodbye ha il ritmo solenne di una canzone pop più seria, ma alla cantante
e alla sua voce infantile non è mai concesso di librarsi in un vero e proprio
motivetto. Questi singoli furono raccolti in Product (2015), che
contiene anche la nevrotica vignetta strumentale Elle (la colonna sonora
di cartoni animati di alieni), i tribali beat d’acciaio di Msmsmsm, il
collage abrasivo L.O.V.E. I suoi singoli sono come un remix del primo
album degli Aqua realizzati da una fisica quantistica.
Il suo primo album, Oil of Every Pearl’s Un-Insides
(Transgressive, 2018), è un compromesso tra la follia creativa dei primi
singoli ed uno stile più regolare e alla moda. Da qui le semplificate (e
noiose) tenui ballate It’s Okay to Cry e Is It Cold in the Water?,
la pomposa ed inutile Infatuation, e la semplice Immaterial, che
perlomeno è contagiosamente infantile. Anche il singalong cubistico e maniacale
Ponyboy e il collage industriale Faceshopping mancano del potere
selvaggio dei primi singoli. Pretending, dalla durata di sei minuti, è
un imbarazzante tentativo di musica ambient. L’album si chiude con Whole New
World/Pretend World, di nove minuti, una (seppur lievemente) divertente
fusione di musique concrète, rap e soul-pop.
Nel 2021, Sophie è venuta a mancare
all’età di 34 anni.
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