- Dalla pagina su Windhand e Dorthia Cottrell di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)


(Tradotto e integrato da Stefano Iardella)

La band doom-metal dei Windhand, originaria della Virginia e con Dorthia Cottrell (1986) alla voce, Garrett Morris e Asechiah Bogdan degli Alabama Thunderpussy alle chitarre, Nathan Hilbisch al basso e Jeff Loucks alla batteria, si è dimostrata diligente discepola degli Electric Wizard su Windhand (2012) e soprattutto su Soma (2013), prodotto da James Plotkin, contenente i labirintici 30 minuti di Boleskine, grazie a voci incantevoli e riff maestosi.

Grief's Infernal Flower (2015), prodotto da Jack Endino, è stato uno sforzo più mainstream.

Il chitarrista Bogdan se n'è andato nel 2015 e la sacerdotessa esoterica Dorthia Cottrell ha lanciato la propria carriera solista con l'album acustico Dorthia Cottrell (2015).

I Windhand, ridotti in forma di quartetto, si sono riuniti per Eternal Return (2018), sempre prodotto da Endino.

Il secondo album solista di Dorthia Cottrell, Death Folk Country (2023), è una raccolta di morbosi canti funebri che sarebbero davvero "folk" e "country" se non fosse per gli arrangiamenti spettrali: echi, rumori metallici, droni rimbombanti, riff catatonici, charleston fragorosi e, sopra tutto il resto, le languide litanie della cantante.
Tuttavia il canto funebre di Family Annihilator sposa la sua atmosfera macabra con un'atmosfera psichedelica che ricorda le armonie vocali distanziate degli anni '60. Salta con calma da un genere all'altro: gospel (la preghiera guidata dall'organo Take Up Serpents, con una melodia di chitarra che evoca House of the Rising Sun), country (la triste ballata senza batteria Effigy at the Gates of Ur), blues-rock (Midnight Boy, con riff di chitarra accattivanti e sfocati) e blues pre-rock (Hell in My Water). Il suo passato di sventura è più evidente nel maestoso inno alla morte Harvester.


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