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John Barth (USA, 1930)
e' nato e cresciuto nel Maryland, un piccolo vicino a Washington. I suoi romanzi sono tutti ambientati in quei luoghi e in particolare nel campus dell'Universita` dove Barth insegna. Il milieu accademico e il micro-universo di Baltimore costituiscono anzi la sua fonte di ispirazione primaria.
Barth esordi' con "Floating Opera" (1956), il romanzo che inauguro' la sua fantasmagorica vena nichilista. Todd Andrews racconta come decise di suicidarsi e come fini' invece per non farlo. La cronaca di guella giornata diventa la storia della sua vita poiche' man mano ripercorre gli eventi del passato. E' come un puzzle che assuma forma poco alla volta. Si scopre cosi' che Todd e' l'amante di Jane Mack, moglie del suo miglior amico, Harrison, e la loro relazione, che dura da anni, gode della piena approvazione del marito; che la figlia Jeannine di Harrison e' probabilmente un frutto di quella relazione; che Todd e' l'avvocato di Harrison nella causa per l'ingente eredita' lasciata dal padre di questi; che Todd e' malato di cuore e potrebbe morire da un momento all'altro. Alla fine della giornata Todd e' ancora convinto che la vita non abbia senso, ma in piu' adesso crede che neppure il suicicio abbia senso. Pertanto decide di continuare a vivere. L'ingegnoso racconto a ritroso e a incastro di quell'unica giornata e' un pretesto per mettere in campo una delle intelligenze piu' negative del romanzo americano e per inneggiare alla totale insensatezza della vita. Analogamente "End of the road" (1961), che approfondisce quell'esistenzialismo tragicomico attraverso l'analisi di un tipico "triangolo". Il protagonista, Jacob Horner, e' talmente demotivato a vivere che e' soggetto a frequenti crisi di paralisi. Di lui si prende cura un "dottore" nero, ricercato dalla polizia, che gestisce una clinica per anziani. A ridargli interesse per la vita e' la coppia dei Morgan, Joe e Rennie: Joe e' un essere machiavellico, al limite della follia, che ha completamente soggiogato la moglie con i suoi tortuosi esercizi mentali, e che ora la mette alla prova facendole trascorrere il tempo libero in compagnia di Jacob. Joe sembra fare di tutto perche' i due diventino amanti e, quando cio' si avvera, invece di accettare le scuse di Rennie, le impone di ripetere il tradimento finche' non avra' trovato delle spiegazioni al suo gesto. Incapace di contraddirlo, Rennie continua ad avere rapporti sessuali con Jacob benche' le ripugni. I due amanti vivono in un clima del terrore finche' lei resta incinta e, nel tentativo di abortire, muore. Joe ha terminato la sua metodica opera di persecuzione e si ritira a vita privata, mentre Jacob, definitivamente distrutto, si chiude nella clinica dell'ambiguo "dottore". Fin qui i romanzi di Barth si connotano soprattutto ner un analisi psicologica deviante, che trasforma in demenziali e agonie morali dell'esistenzialismo moderno. Ogni romanzo si regge su un palese "assurdo", che e' pero' del tutto coerente con l'habitat della borghesia intellettuale americana. Ad aprire nuovi orizzonti per la narrativa di Barth, e per la letteratura americana in generale, fu "Sot-weed factor" (1960). Con quest'opera, infatti, Barth entro' decisamente nel territorio della parodia (in questo caso parodia del romanzo picaresco, del romanzo sentimentale e del romanzo storico), coniando un genere di puzzle narrativo che, oltre a risultare esilarante, si pone come una forma di meta-narrazione, di narrazione attraverso convenzioni della narrativa . "Sot-weed factor" e' il titolo di un poema composto da un poeta del settecento, Ebenezer Cooke. Barth inventa una biografia posticcia del vate, e ve lo dipinge inetto e sprovveduto, succube della penetrante personalita` del suo tutore, Henry Burlingame, e della sorella gemella Anna. Quando il padre gli affida la gestione di una piantagione, hanno inizio le peripezie funamboliche che lo porteranno a difendere strenuamente la propria verginita` e le proprie poesie da malfattori e prostitute. Il vero nocciolo del romanzo sono comunque le sue infinite contraddizioni. Il personaggio caricaturale del poeta laureato, vergine e codardo, si muove tentoni in un labirinto di specchi, in una nebbia fittissima di resoconti falsati. Portando alle estreme conseguenze le convenzioni narrative dell'epoca, Barth perviene al collasso della verita` unica e indivisibile: i continui colpi di scena la alterano di continuo. Le perenni metamorfosi di Henry (ora avventuriero, pirata e donnaiolo, cinico e spietato corruttore di anime, seduttore di Anna, ora agente segreto e persino impotente), la doppia personalita' di Anna (lussuriosa incallita o illibata derelitta? innamorata del fratello o del tutore?), e le cento lire rocambolesche rivelazioni che fanno deviare la trama a zig zag, formano un universo razionale ma aleatorio in continuo caotico movimento. Eben corre da un punto all altro di questo universo, anti-Ulisse in balia degli eventi, inerme di fronte al caso. "Giles Goat-boy" (1966) e' ancor piu' caotico, intricato e ingegnoso. La tesi esistenzialista dei primi romanzi si e persa del tutto, ma il messaggio di disperato cinismo ha semplicemente assunto nuove sembianze: emerge dal grottesco complessivo della storia, piuttosto che da un specifico "esempio morale". Ma "Giles" e` innanzitutto una satira apocalittica del mondo accademico nel periodo dei disordini studenteschi, di tutte le convenzioni e le mondanita` triviali e meschine che presiedono alla vita del campus. In un mondo post-apocalisse che ricoda talvolta il Medioevo e talvolta il 1984 orwelliano, e che ruota attorno a un gigantesco campus e ai suoi "principi" (rettori, decani, consiglieri, etc), il comando e' nelle mani di un computer, WESAC, che ha il potere di disintegrare i suoi oppositori. Uno dei suoi costruttori, Max Spielman, esiliato da tempo per le sue tendenze radicali, profetizza la venuta di un "grande tutore", depositario del "Nuovo Sillabo", che sara' in grado di riprogrammare il computer e renderlo pertanto inoffensivo. A tal fine ha adottato ed educato George Giles, pastore di capre. Quando il ragazzo si sente maturo per la sua missione, cala sul campus, ma viene accolto dallo scetticismo generale e dall'aperta ostilita` del tiranno Maurice Stoker, l'unico a conoscere il segreto di WESAC, e di Harold Bray, un poeta fallito che pretende di essere il vero Grande Tutore. Giles riesce a superare le sette prove che il computer gli ha imposto, ma le autorita` che vogliono conservare il regime di WESAC, lo emarginano. Il romanzo barthiano si configura sempre piu' come un accumulo gratuito di convenzioni narrative che non ha altro senso che quell'accumulo: richiami alla storia passata (il nazismo) e presente (la contestazione, la guerra fredda, la minaccia nucleare), parafrasi sarcastiche dei libri sacri (il Redentore, l'Anti-Cristo, il Giudizio Universale) e dei miti classici (le sette fatiche di Ercole), imitazioni del poema eroicomico e della saga fantascientifica, riferimenti goliardici all'iconografia medievale (mostri, fate, streghe) e ai rituali pagani (i party-orgia e i cerimoniali-sabba), ne fanno una colossale macchina di riciclaggio. La grande quantita` di eventi e' del tutto sproporzionata, il percorso che porta dall'inizio alla fine e' inutilmente complicato da decine di personaggi ridondanti ed episodi inverosimili. Prende piede anche un tema che Barth spingerà ad estremi grotteschi, quello della decadenza morale: il campus pullula di ninfomani, maniaci sessuali, adulteri, omosessuali, e di ogni sorta di sesso raccapricciante (persino con le capre, con i computer). La degradazione del testo narrativo sembra procedere di pari passo con quella della società . Barth si addentro' nello sperimentalismo con "Lost in the Funhouse" (1968), una raccolta di 14 racconti centrati sul tema del rapporto fra scrittore e lettore. Ancor piu innovativo fu l'approccio di "Chimera" (1972), che rivede in modi piu` metafisici che fiabeschi i miti di Scheherazade, Perseo e Bellerofonte, collocandoli nel contesto delle angosce e delle crisi moderne. Con queste revisioni di miti millenari Barth definisce una forma di narrativa post-moderna che utilizza i miti come costituenti della narrazione. Una tale ricerca di forme espressive sempre piu` contorte e parodistiche porto' Barth a redigere il romanzo epistolare "Letters" (1979), che costituisce il punto di massima perfezione formale della sua narrativa. Sette personaggi dei suoi libri precedenti (compreso Barth stesso) svelano i retroscena o gli sviluppi successivi degli eventi di cui furono protagonisti. E' un po' un capovolgimento dei "Sei Personaggi in cerca d'Autore". L'azione e' ambientata nella solita universita` e ha per sfondo i soliti intrighi politici: fondata dal filantropo pazzo Harrison Mack, e' ora retta dalla moglie Jane e dall'ex-amante Germaine Amherst. Germaine, ninfomane che ha avuto rapporti sessuali con intellettuali di tutto il mondo e che avvia una sfinente relazione con lo sceneggiatore Ambrose Mensch (precisando come debba far ricorso a tutte le orifizi del proprio corpo per soddisfarne l'inesauribile sete), il poeta Andrew Cook, che si scopre essere anche 1 'avventuriero Andree Castine, cospiratore anti-americano per tradizione familiare, Jerome Bray, pazzo convinto di essere un discendente di Napoleone che ha intrapreso un progetto per costruire il computer in grado di scrivere romanzi e accusa Barth di avergli rubato l'idea di "Giles Goat-Boy", lo storico Jacob Horner, paziente e infermiere nella clinica del famigerato dottore negro, l'avvocato Todd Andrews, travolto da un flirt senile con la figlia illegittima, nonche` i personaggi che non scrivono ma vengono "raccontati dagli altri, ritornano con personalita` grottescamente deformate, tutti invecchiati e ancor piu' dissoluti di quanto lo fossero stati nei romanzi precedenti. Ancora una volta si tratta di un puzzle certosino, che costruisce la verita` poco alla volta e lascia ampi margini di ambiguita`. Nel catastrofico finale fanta-politico (che fa ricorso a trame occulte di terrorismo, narcotraffico e spionaggio) tutte le storie convergono e si confondono. Il tema piu' insistito e' di nuovo quello della degradazione sessuale: tutti i personaggi sono anziani, eppure libidinosamente iper-attivi e senza troppi scrupoli. Libertini impenitenti, non esitano davanti all'adulterio o all'incesto, indulgono in raffinatezze fantasiose, volgarita' inenarrabili e intreccisentimentali sempre piu' ingarbugliati. Barth non li condanna, ne' li deride: si limita a descriverne gli exploit con divertito voyeurismo. Barth ha portato al massimo grado di sofisticazione i suoi giochi narrativi. L'Autore stesso e` uno dei personaggi: costruisce l'opera usando le lettere dei suoi personaggi e talvolta traendo spunto dai consigli contenuti in tali lettere. In esse si parla anche del film tratto da un suo romanzo e interpretato da quegli stessi personaggi. Tutta l'opera e percorsa da trovate narrative che si mordono la coda (le lettere in cui Andrew spiega al figlio le lettere scritte dall'antenato al figlio non ancora nato, quelle scritte da Jerome sotto forma di output del computer, quelle dell'Autore indirizzate al Lettore, quelle di Todd al padre defunto, quelle di Jacob a se stesso). "Sabbatical" (1982), altro romanzo fiume, racconta le avventure picaresche di una ricercatrice universitaria e di suo marito, aspirante romanziere, durante una crociera. "Tide-water Tales" (1987) ne e' la parziale continuazione, poiché' la coppia centrale del nuovo romanzo si incrocia con quella del precedente, e una delle (tante) trame e' quella della CIA gia` svolta in "Sabbatical". Alla confusione che regna sovrana nelle opere di Barth si aggiungono qui alcuni racconti in margine su temi mitologici (Ulisse, Don Chisciotte, Scheherazade) e un lavoro teatrale sull' educazione sessuale. Non tutto e' felice, anche se Barth e' esilarante come sempre. In diversi punti la tendenza a dilatare il romanzo all' infinito pare eccessiva, e comunque poco proficua per la storia principale. Di romanzo in romanzo Barth, dietro le quinte, e' venuto sempre piu' dissertando sull'arte del narrare, fino al punto di fare di tale arte il soggetto stesso del suo narrare. Le trame diventano puri pretesti, e possono essere piegate a piacimento ai fini dello scrittore, e persino essere messe in discussione durante il loro stesso svolgimento. Tanto piu' che un virtuosismo acrobatico gli consente di far quadrare sempre le sue storie, per quanto confuso e contorto sia diventato l'assunto. "The Floating Opera" (1956) + Todd vive (da tempo immemorabile) in un hotel a Cambridge, nel Maryland; lì ha per amici i più anziani Capt. Osborne (83enne artritico) e Mr. Haecker; la sua amante, Jane Mack, è moglie del suo migliore amico, Harrison Mack: la loro relazione dura da anni, con piena approvazione del marito; i due coniugi formano una coppia estremamente liberale ed idealista; Harrison è anche un po' comunista. Todd è un cinico, e non ricambia la loro totale lealtà: dapprima racconta a Harrison d'essere stato addirittura vergine, prima d'incontrare Jane, e quella mattina, impietosito da Capt. Osborne (che gli confessa d'aver sempre spiato i loro amplessi), manda un crudele biglietto a Jane, in cui le chiede d'andare a letto con il povero vecchio. Todd è malato di cuore, e sa di poter morire da un momento all'altro; camminando per strada fra l'hotel e l'ufficio, vede l'annuncio d'uno spettacolo intitolato Floating Opera. Per spiegare il proprio carattere, racconta di come, durante la guerra, prima fraternizzò con un tedesco fin quasi all'amplesso, e poi, preso dal panico, l'infilzò con la baionetta. Quella mattina trova in ufficio un biglietto di Jane che dice: "Farò come vuoi se tu accetti di farti visitare da un dottore", ed una lettera che potrebbe essere di vitale importanza; è infatti l'avvocato di Harrison nella causa per stabilire quale dei tanti testamenti del fu Mr. Mack è quello buono: dalla decisione dipende l'attribuzione d'un colossale patrimonio alla vedova Lizzie od al figlio. Todd è socio di un'agenzia che fu fondata da suo padre, impiccatosi per debiti; la causa è stata persa in prima istanza, perché una delle condizioni poste dal defunto è che Harrison abbia rinnegato il comunismo. mentre l'avvocato rivale riesce facilmente a provare che sta tuttora finanziando il governo spagnolo del Fronte [Popolare]. Todd ebbe però l'idea di far controllare da una serva fidata i movimenti della vedova, e quella lettera, spedita appunto dall'informatrice, contiene un elemento d'importanza decisiva. Presone atto, Todd considera conclusa la giornata lavorativa ed esce di nuovo. Racconta la sua iniziazione sessuale ad opera d'una Betty Jane, che, delusa dal matrimonio del suo amato, si gettò fra le sue braccia quando lui aveva 17 anni; l'idea di quell'amplesso gli procurò (e gli procura tuttora) un gran sollazzo (l'atto sessuale gli sembra comico: adesso Betty è una prostituta). Oltre a decidere di suicidarsi, quella mattina ha anche deciso di stare ai patti con Jane, di rompere un'abitudine ed andare dal suo dottore, Marvin Rose. Todd racconta come l'incontrò al tempo dell'università: durante la guerra, poco dopo aver ucciso il tedesco con cui aveva fraternizzato, ebbe un attacco di cuore, e, quel giorno, il medico militare gli rivelò che sarebbe potuto morire in qualsiasi momento; tornato a casa, decise allora d'accontentare il padre ed iscriversi ai corsi di legge dell'Università John Hopkins; lì si unì ad un gruppo di studenti rissosi, ubriaconi, donnaioli ma studiosi, ed ebbe con loro tutta una serie d'avventure violente, una delle quali occorse in un bordello: ubriaco fradicio, si ritrovò in camera proprio con Betty, la quale svolse prima il proprio compito, e poi prese a picchiarlo furiosamente per vendicarsi dell'affronto subito quella prima volta, quando lui scoppiò a ridere. Venne ridotto così malconcio che dovette essere ricoverato in ospedale da uno dei suoi amici (Rose, appunto), e lì Rose gli scoprì l'infezione alla prostata che l'affligge tuttora. Come tutti i giorni, Todd va a pranzo con Harrison e si prepara ad accompagnare Jeanine allo show. Racconta chi è Janine: la figlia di Jane, di paternità incerta, accettata da Harrison con filosofica rassegnazione. Rientrato in ufficio un attimo, viene visitato da Mr. Haecker, in preda ad una crisi depressiva, e Todd parla di suicidio, pur senza svelare che intende uccidersi prima di notte; racconta poi il caso legale di due democratici, di fatto il suo ultimo caso lavorativo (il capitolo XX inizia con una sdoppiatura, quasi una fork di due processi). Racconta come fu che suo padre s'impiccò, per debiti, durante la grande crisi e di come lui elaborò una strategia anticonformista regalando 5000 dollari all'uomo più ricco della città, il col. Morton, che da quel giorno si sentì in debito e volendo, per orgoglio, sdebitarsi a tutti i costi procurò parecchio lavoro alla società di Todd (tre avvocati). Todd porta a spasso Jeanine. D'improvviso Jane e Harrison gli comunicano che intendono partire per l'Italia, e chiudere quella strana relazione; Todd finge di prenderla bene, ma, in realtà, è un po' scosso: il suo proposito di commettere suicidio vacilla anche un po', perché si rende conto che i Mack l'interpreteranno come una conseguenza della loro decisione; tra l'altro Jane mette in scherzo il loro patto di soddisfare il vecchio satiro Osborne, perché lui è finalmente andato dal dottore, mentre lui non ci scherzava affatto. Todd accompagna il vecchio Cap. Osborne a vedere la Floating Opera. Tornati in albergo scoprono che Haecker ha cercato di suicidarsi. Davanti agli ultimi eventi Todd si rende conto di non voler più commettere suicidio: era giunto al punto in cui la vita non aveva senso, adesso si sente d'aggiungere che il suicidio non ha senso; per assurdo, il punto più basso del nichilismo lo porta ad accettare, a non rifiutare, la vita: così si conclude la storia di quel fatidico giorno, durante la quale Todd ha raccontato tutta la sua vita, e durante il quale è rimasto completamente solo. "The Sot-Weed Factor" (1960) + II. Eben lascia quindi i compagni poeti e salpa con il fido Bertrand; qui hanno inizio le sue disavventure: sfugge ai banditi che vogliono la sua testa, si salva grazie all'intervento di Henry che gli rivela il suo burrascoso passato d'avventuriero, deve imbarcarsi sotto le spoglie di Bertrand, che - peraltro - è a bordo sotto le spoglie di Eben. Catturati entrambi dai pirati, assistono impotenti all'arrembaggio d'una nave di prostitute e poi vengono gettati in acqua; conservata comunque la sua verginità, il Poeta Laureato ritrova le braccia di Joan Taost, anche lei in rotta per le colonie, e poi s'imbatte di nuovo in Henry, in viaggio sotto altro nome, sempre più ambiguo (ha fatto l'amore con ogni genere di donne e d'uomini, incluso lo scienziato Newton, e, forse, ha insidiato Anna). Il romanzo è una parodia del romanzo storico, che ne ricalca la tipica struttura ed il linguaggio a sotto-intrecci, narrazioni da parte dei personaggi, continuo ritorno dei soliti nomi per le più svariate coincidenze. La caricatura è tutta nel Poeta Laureato, vergine e codardo, che vaga sperduto in un mondo di falsità e malvagità, componendo man mano il suo poema "Marylandia"; al polo opposto l'infido Burlingham dai mille volti, ufficialmente alla ricerca della propria identità, in pratica coinvolto nei più truci intrighi. Per la sua ingenuità, Eben finisce per regalare ad un imbroglione la proprietà che il padre l'ha mandato ad accudire; scopre che Henry gli è stato tutt'altro che amico: lui stesso gli rivela che da dieci anni gode piaceri proibiti con Anna, e gli si scopre appieno la personalità dell'avventuriero, cinico e spietato corruttore di anime. L'ingenuo s'aggira fra malfattori e prostitute, lottando strenuamente per conservare la propria verginità; quando finalmente arriva a Malden, derubato perfino dei suoi vestiti, debole ed affamato, non gli resta che implorare asilo dal William Smith che l'ha defraudato della sua proprietà, e questi gli impone come condizione di sposare la figlia, la prostituta Susan, che è già stata parte delle sue disgrazie, minata dalle malattie veneree e dall'oppio. Susan non approfitta del contratto, lo cura amorevolmente e poi gli propone di fuggire insieme a Londra: Eben è disperato, soprattutto quando scopre che il padre lo sta cercando, e vorrebbe suicidarsi. Ma Susan lo riporta a nuova vita, rivelandogli d'essere, in realtà, Joan Toast, commossa e redenta dalla sua fede nella verginità, giunta apposta da Londra per cercare lui. Gli dà i soldi per partire e va a guadagnarsi i propri nel bordello. Da Henry, Susan (e, qua e là, Eben) riceve rapporti discordanti sulle perverse trame del pirata Coode e del suo fido Capitano Mitchell, alle quali si mescolano mire economiche e politiche: l'identità di Henry si confonde con quella dei pirati (in particolare quella di Tim Mitchell, cui sono attribuite le peggiori malefatte). III. Al momento della partenza, Eben ritrova, sotto un nuovo nome, Henry, il quale, con una nuova versione dei fatti, capovolge tutte le sue certezze: il pirata John Coode ed il nobile Baltimore sono in combutta, e al loro cospirazione - approvata dal Papa in persona - mira a creare una nazione cattolica ed a consacrare Baltimore imperatore; l'identità di Henry è ancora ignota, ma, poco alla volta, la storia viene a galla dai frammenti d'un manoscritto trovato per strada e proveniente dalle carte segrete del fantomatico Coode; Andrew, il padre di Eben, sta per entrare nel complotto, e, soprattutto, Anna è ancora vergine ed è innamorata di Eben (suo fratello gemello), non di Henry, perciò è venuta in America anche lei, e, per riportarla indietro, Andrew ha preso la stessa via. Ciò che avvenne dieci anni prima è, secondo Henry, che Anna gli confessò di provare un'attrazione per Eben; Henry ed Anna cominciarono a studiare insieme il magico connesso al gemellaggio: Henry collega la figura dei gemelli ad una filosofia degli opposti indissolubili (come bene e male, il pirata Coode ed il nobile Baltimore, Lucifero e Michele, Gesù e Giuda, infine Dio e Satana); Anna era spaventata all'idea dell'incesto e, quindi, si confidò soltanto con Henry, che, dal canto suo, gli confessò d'amare soltanto l'Uno (cioè entrambi), non le singole parti, e poi gli espone una teoria antropologica della complementarità dei molti segni che identificano maschio e femmina (I ed O, ecc.); infine, Henry gli propone di chiedere aiuto al pirata John Coode, che esce quasi martire dalla sua revisione. Eben, persuaso, si mette alla ricerca della sorella, ed incontra Bertrand, ancora sotto le mentite spoglie del Poeta Laureato; l'equivoco del doppio doppelganger ha creato una simmetrica situazione tragicomica: anche lui ha perso la proprietà dei Cooke per scommessa ed ha sposato la figlia del vincitore (Lucy), però ora è terrorizzato all'idea che si scopra il suo raggiro; gli rivela poi d'essere stato raggiunto da Anna e d'averla indirizzata a Malden; Eben si prepara quindi ad inseguirla in tutta fretta, quando Bertrand gli rivela che, in realtà, Henry è John Coode in persona! Eben si muove tentoni in un labirinto di specchi, in una nebbia fittissima di resoconti falsati dagli interessi o dalla prospettiva; tutti sembrano mentirgli, aggrovigliando sempre più la matassa; ogni nuova informazione confuta tutte le altre ed Eben deve ripartire da capo a costruire un sistema assiomatico coerente. È il collasso della verità unica ed indivisibile: qui le verità sono sempre più d'una, i colpi di scena continui la alterano in un processo di rimbalzi all'infinito. Eben è l'uomo inerme di fronte alle mille facce dell'ignoto, sperduto nella rete del caso, stordito dal tempestare di fatti inspiegabili. La perenne metamorfosi di Henry, amico del cuore e sfrenato eccesso di libidine persecutrice, dalla continua ricerca di sé stesso, e, in misura minore, di tutti gli altri personaggi (Anna lussuriosa, vergine, od incestuosa? Andrew padre severo o complice di criminali? Joan prostituta incallita o povera derelitta? Baltimore eroe o megalomane? Bertrand viscido e vile egoista o fedele servitore?) formano un universo cartesiano senza origine e senza coordinate, razionale ma aleatorio, in continuo caotico movimento. Vittima dei cambi di personalità, dell'odio dei pirati, della doppiezza del tutore, della generale avidità senza limiti, Eben corre da un punto di quest'universo all'altro, sorretto da una sola, inviolabile fede: quella nella Poesia, rappresentata dal suo poema (ora sarcasticamente intitolato "Sot-weed factor"), l'unica prova, in fondo, dell'esistenza e della vera identità di sé stesso. Eben incontra Mc Envoy, l'uomo che lo denunciò al padre, causa di tutte le sue successive disavventure, ed i tre (Eben, Bertrand, Mc Envoy), vengono catturati dagli schiavi negri ribelli che si nascondono in un villaggio fantasma: condannati al rogo, si salvano perché Eben aveva salvato uno dei capi, e perché Eben nomina Henry Burlingame. Il re gli rivela che il nonno di Henry, Cord, fu il loro re (l'ultima parte del famoso manoscritto con le origini di Henry), e lui stesso, Chicamec, è suo figlio, Henry Burlingame II°. Chicamec ebbe tre figli, tutti e tre afflitti dallo stesso difetto del nonno: impotenza. Il nonno era stato curato con la Sacra Melanzana, ma il segreto di quella magia è perso; in ogni caso, essendo bianco, Henry III° doveva essere ucciso, ma Chicamec si limitò ad abbandonarlo nell'Oceano. Eben si stupisce che l'amico Henry debba essere impotente; anche gli altri due figli del re negro l'hanno abbandonato, ed uno è morto. Il re affida ad Eben la missione di riportargli Henry, il figlio che somiglia al nonno e che, forse, è fertile come il nonno, gli dà un mese di tempo e tiene in ostaggio gli altri; Eben ottiene di farsi accompagnare dall'ex nemico Mc Envoy. Sulla strada incontrano Mary, la "prostituta itinerante", ex amante del primogenito del re, che l'ha già salvato una volta e che è diretta a casa del terzo figlio di Chicamec, ribattezzatosi Billy, a prelevare una nuova del mestiere, e questa, secondo Mary, è nientemeno che la sorella Anna. Ospitati dai coniugi Russecks, Eben apprende che a Malden qualcuno, protetto da suo padre Andrew, si sta spacciando per lui, e che una donna è fuggita da Malden, ed ora è la sposa di Billy. Quando Mrs. Russecks apprende che Eben è il Poeta Laureato, viene colta da crisi isterica, ma rifiuta di spiegare perché. Eben incontra Billy, che gli racconta come sua moglie (ancora vergine) si stia autodistruggendo, ridotta ad uno stato di selvaggia; Eben è convinto che si tratti di Joan, resa infelice dal suo abbandono, ma quando la confronta riconosce nella persona brutta ed animalesca le sembianze della sorella Anna. Dopo che i due infelici fratelli si sono abbracciati, Anna confessa d'essere venuta in America perché innamorata di Henry da dodici anni, d'aver seguito Billy indotta dalla somiglianza di questi con il fratello, ma di non averlo sposato secondo la legge (né consumato). entrambi ancora vergini, i due fratelli si confrontano con la passione segreta che non osano rivelarsi, ma che Henry ha rivelato ad entrambi: Anna desidera sposare Billy, che è un gentiluomo e, dal canto suo, la vuole sinceramente. Eben si ricorda della guerra che sta per scoppiare fra negri ed inglesi, e propone a Billy di tornare al villaggio e prendere il potere; Billy si lascia convincere soltanto quando scopre che Anna ha amato Henry; Mrs. Russecks confessa d'essere stata l'amante di Andrew e, quindi, sua figlia Henriette è sorellastra di Eben ed Anna. Liberati gli ostaggi, Eben, Mc Envoy, Bertrand e le tre donne si mettono in viaggio per Malden, ma vengono catturati dai pirati, che buttano in mare gli uomini e tengono le donne. I tre naufraghi approdano a Malden e scoprono Joan (sempre più malridotta), Andrew ed Henry (sotto le spoglie di Eben) in allegra compagnia. Eben si risveglia accudito dalla sorella, liberata dai pirati dopo che il loro capo aveva riconosciuto in Mrs. Russecks al sua prima amante. Malde è nel caos più completo: tutti vantano diritti di proprietà, il governatore l'ha messa sotto legge marziale per por fine al commercio di oppio ed alla ribellione di cui quel posto è diventato centro nevralgico; la famiglia Cooke (legittimi ed illegittimi) è riunita. Durante un lungo processo, Henry rivela la sua fedeltà al governatore, ma il processo contro Coode si trasforma in una caccia al mistero della Sacra Melanzana, che potrebbe rendere fertile Henry: il foglio è in possesso di Joan, e Joan, morente, chiede in cambio Malden; il governatore glielo concede, e, in tal modo, Malden torna ovviamente in mano ad Eben, in quanto marito di Joan; ma Joan fa presente che, non essendo stato consumato, il matrimonio può essere invalidato: in altre parole, Eben deve fare l'amore con Joan, vecchia e morente, con la certezza d'essere contagiato dalla stessa malattia venerea; Eben accetta, anche se Joan gli dice che lui è il più innocente di tutti e non è giusto che debba essere punito così; Eben le risponde che è proprio l'Innocenza il crimine da lui commesso. Appreso il segreto del mitico afrodisiaco, Henry può fidanzarsi con Anna e portarla a letto: prima di sposarla deve, però, riconquistare il suo villaggio, e da quel proposito non fa ritorno. Sia Joan sia Anna restano incinte, ma la prima muore con il suo neonato: allora Eben decide di far credere suo il figlio che è, in realtà, di Anna, e di vivere con loro due. Il poema di Eben ha successo ed Eben compone un epitaffio in cui deride, come insulsa, la Fama. "The End of the Road" (1961) Joe è molto interessato alla sua personalità, e l'invita ad andare a trovarli spesso; Jake ha così modo di rendersi conto della strana relazione che esiste fra i due coniugi: lei totalmente soggiogata da lui, che trasuda sicurezza e sentenziosità. Joe spinge Rennie a trascorrere il proprio tempo libero con Jake, come per testarne la fedeltà, o come per sfidare Jake; a lungo andare Jake trova ridicolo il tutto e una sera porta Rennie a spiare Joe di nascosto: lo colgono che si masturba. Rennie si concede a Jake, ma paga con la fine della sua tranquillità quel momento di debolezza: non riesce a mentire a Joe e, infine, gli confessa tutto fin nei minimi dettagli. Joe va a chiedere spiegazioni a Jake: non è interessato alla vendetta, ma semplicemente a capire come ciò possa essere accaduto; Jake si rende conto sempre più chiaramente che Joe è un maniaco ed un idiota, ma Rennie ne è succube. Dopo qualche giorno Joe la manda da lui: vuole che ripetano il fatto finché non sarà chiara la spiegazione; per Rennie è una tortura atroce: è disgustata dall'idea di tradire di nuovo il marito, ma non oserebbe mai contraddirlo; così il triangolo prosegue, con il sistema nervoso di Rennie sempre più a pezzi, e Jake spinto alla rassegnazione dal senso di colpa; Joe tiene in vista una pistola creando ulteriore tensione. Un giorno Rennie scopre d'essere incinta, e crolla del tutto; di fatto Joe non le lascia scelta: è ovvio che dovrà abortire, oppure suicidarsi; Joe non l'aiuta a trovare un medico disponibile, mentre continua ad ossessionarla con la pistola, come se, in realtà, la sua soluzione preferita fosse il suicidio; questa diventa, infatti, la posizione ufficiale di Rennie: se Jake non le procura l'aborto si uccide. Jake fa i salti mortali per posticipare il più possibile la scadenza, e, offrendogli in cambio tutti i suoi risparmi e sé stesso, convince in extremis il proprio Dottore a compiere l'operazione, durante la quale Rennie muore di vomito. Jake la riporta da Joe e si rassegna al peggio; invece non capita nulla: la gente mormora dell'aborto, Joe viene costretto a dimettersi, ma Jake ne esce indenne; Joe gli telefona per chiedergli come sta; come ha promesso di fare, Jake parte al seguito del Dottore. La mostruosa personalità di Joe domina questa tragedia del ridicolo borghese: Rennie, la Madame Bovary, è condannata fin dall'inizio; Jake sembra essere soltanto un mezzo passivo, tramite il quale si realizza la persecuzione di Joe. Questo dramma borghese diventa, ad un altro livello, un apologo farsesco d'un umorismo amaro, se non macabro: Jake non ha alcun motivo di fare qualcosa, la sua vita si paralizza, e quando, finalmente, guarisce, causa un cataclisma; anche Jake è succube del Dottore, che, di fatto, è colui che ha provocato tutto, prima spingendolo ad insegnare a Wicomico, e poi operando Rennie. "Giles Goat Boy" (1966) ++ 1. Billy è un ragazzo che il Prof. Max Spielman, tedesco, ha allevato con le capre. Per 14 anni Billy è vissuto nella più completa ignoranza, e tutta la sua vita s'è svolta nel recinto delle capre, a brucare e fare a testate con le capre, a rispettare Max come un dio. Il primo contatto con il mondo esterno è una ragazza bionda che viene ripetutamente a trovarlo e gli insegna i primi elementi del vivere civile. "Lady Creemahir" diventa un'abitudine a cui Billy non può fare a meno, benché lo spinga a riflettere sulla propria condizione di ragazzo-capra, e, quindi, lo renda infelice. L'era della spensieratezza è agli sgoccioli; Billy tenta di fare l'amore con Creemhair, pensando che sia normale, ma questo provoca, ovviamente, la fuga della ragazza. Billy deve decidere se rimanere una capra e vivere per il resto dei suoi giorni felice ed ignaro o se diventare un uomo. Max si decide a raccontargli un po' del suo passato: Max è l'uomo che inventò WESCAC, il cervello elettronico che controlla il campus dell'Università; Max si rese quasi subito conto del tremendo pericolo rappresentato dalla macchina, e ne propose la distruzione; venne invece allontanato dall'Università e scelse d'allevare capre, esseri buoni ed innocui. Nella parte dello scienziato cattivo, Eblis Eierkampf dota, nel frattempo, la macchina della capacità di "mangiare" il cervello degli uomini; il tutto mentre il campus era messo a soqquadro dai disordini studenteschi. Un giorno George Harrold, ora fido guardiano al servizio di Max, scoprì che nella sala del computer era stato abbandonato un bambino; senza esitare, entrò e lo pose in salvo, ma, così facendo, si fece "mangiare" il cervello e rimase permanentemente idiota. Max non ha alcuna idea su chi e perché avesse tentato di uccidere il bambino, e di chi questi fosse figlio; il bambino portava addosso soltanto un talloncino stampato dalla macchina, che diceva: "passarli tutti, fallirli tutti", riferito agli esami per la laurea. Billy si convince d'essere stato predestinato ad un compito storico: scoprire e sconfiggere WESCAC; assunto (in onore del suo salvatore) il nome di battaglia George, decide di diventare un eroe, e, per cominciare, di mettersi a studiare. Dopo anni di preparazione, il ragazzo si sente pronto a sfidare la macchina; il fatto d'essere sopravvissuto da piccolo gli fa pensare d'essere un "Grand Tutor", l'unica persona che WESCAC non può divorare e che può, anzi, riprogrammare la macchina; tanto fa che riesce a convincere anche Max, il quale comincia ad intravedere, dietro il tentativo d'infanticidio, un losco intrigo. 2. Billy (George) viene messo al corrente anche di un'altra storia: prima della sua nascita, Max aveva corteggiato Virginia, la figlia del Cancelliere Hector; traditolo con Eierkopf e rimasta incinta, questa aveva addossato la colpa a Max: il suo rifiuto a riconosce la paternità che Victoria gli attribuiva, fu una delle cause del suo allontanamento dal college. Poi ci fu il mistero del GILES, un progetto segreto di cui Max rifiuta di parlare, ma che ha a vedere con la formazione di Grand Tutor ed Eroi. I tre (Billy, Max e George) s'avviano finalmente verso il campus; per strada s'imbattono in una ragazza oscenamente indemoniata, che spinge George ad affogare ed in una comitiva di personaggi che guardano senza intervenire. Scoprono che la ragazza s'è offerta volontaria per catturare il feroce Croaker, che potrebbe minacciare il Grand Tutor ospite del campus, proveniente da un altro college, che si trova, per l'appunto, nella comitiva. È proprio Billy (ora George) a salvarli, saltando sulla groppa dell'ominide: con un uomo a spalle il Croaker è inoffensivo. Si scopre che la ragazza si chiama Anastasia, è sposata al crudele Maurice Stoker, un altro degli intriganti del campus, e che è la bambina avuta da Virginia, ovvero la presunta figlia di Max. Max riesce a convincerla di non essere suo padre, ed Anastasia gli racconta come fu costretta a sposare Stoker, dopo che questi aveva ricattato lo zio Ira, che l'aveva amorosamente allevata. Stoker, un motociclista arrogante, arriva con la sua orda, si diverte un mondo a sentire il ragazzo che pretende d'essere il Grand Tutor (e con che missione), e gli dà un passaggio al campus. Ancora animalesco nei suoi movimenti, il ragazzo-capra non è precisamente l'ideale di profeta tramandato dai libri sacri, ma tutti sembrano adattarsi molto presto all'idea che lo sia realmente; lui è tutto convinto d'essere il messia-Salvatore che redimerà il campus. Il microcosmo del campus universitario, tormentato dalla contestazioni studentesche al suo grado più degradato e tirannico, diventa una metafora dell'umanità in cerca del suo dio. Le parafrasi della teologia classica è palesemente sarcastica. I frequenti richiami alla storia nazista, con il "verboten" di Max, gli accenni ai campi di sterminio di Maishia, i cognomi tedeschi, creano un inquietante parallelo. Stolken disprezza, per es., Max ed Anastasia, così remissivi, fatti per essere perseguitati. Tutti possono fare l'amore con "Stacey" (Anastasia), basta provare e lei non s'oppone (insinuando, con una punta maligna, che ci gode ad essere violentata da cani, croaker, e lui stesso). Stoker gioca con George come il gatto con il topo: prima lo separa da Max, poi lo spinge fra le braccia della moglie e gli mostra la console di comando di Wescac, rivelandogli d'essere lui l'uomo più potente del campus e d'essere stato nominato da Wescac stesso. George è un ingenuo che non conosce ancora quanto gli umani siano subdoli e malvagi (né conosce ancora la libidine sessuale). Nella sala macchine assiste ad atti d'efferato sadismo da parte di Stoker, che inneggia invasato al Potere; è, insomma, l'Hitler della situazione. E persino George, ingenuo, ci si diverte. E Stoker lo ricambia esponendolo alla pubblica derisione come "signore e signori, il Grand Tutor"; in effetti, c'è una grande attesa nel campus per l'avvento" del Grand Tutor, un po' come dopo l'Annunciazione. La delirante derisione della vita di campus culmina nelle scene del party-orgia (p. 226), dove una folla dissoluta gode delle imprese del ragazzo-capra, attrazione della serata: prima torera il Croaker, che s'è di nuovo imbizzarrito, e poi Stacey gli viene offerta nuda in un cerimoniale- sabba sacrificale. George inneggia al "Fondatore" (dio?) del campus, e, in un impulso di fanatismo, Stacey dice di "credere" nel nuovo Grand Tutor (sarebbe quindi la prima farisea convertita) ; ma l'atto non viene consumato perché il Croaker dev'essere domato di nuovo e poi giunge il fischio lancinante che segnala l'inizio d'una sessione di EAT (Wescac che divora cervelli) e tutti si danno alla fuga in preda al panico. George fugge attraverso i corridoi in groppa al Croaker, finché arrivano all'aperto, con Stoker che gli grida di pensarci su, che si rivedranno. 3. Riunitisi con Max e trovata una motocicletta abbandonata, George e Croaker s'avviano verso l'edificio dove si svolge il Carnevale. Lungo la strada raccolgono Peter Greene, che racconta loro la sua storia, dall'amicizia con "Old Black George" alle tentazioni di sua figlia, del matrimonio con Sally Ann, alla crisi che li portò a tradirsi a vicenda l'uno con la negra e l'altra con il marito di questa, e, infine, a separarsi. Ci sono anche allusioni alla Guerra Fredda ed alla minaccia nucleare; la missione del Grand Tutor è di evitare lo scoppio del Terzo Riot (3ª guerra mondiale), che incombe su un campus in cui regna il Quiet Riot (Guerra Fredda) e su cui si fanno sentire i fall-out dei processi di EAT (radiazioni nucleari). L'allegoria con il Dopoguerra è palese. Durante la recita di Carnevale accadono due fatti clamorosi: (1) viene ritrovato il cadavere di Herman Herman, un criminale del Riot II (leggi: criminale nazista), e Max viene arrestato per l'omicidio; (2) wescac annuncia ufficialmente l'avvento d'un nuovo Grand Tutor, ed un certo Harold Bray riesce a convincere la folla d'essere lui. Il Croaker porta George nell'ufficio di Eblis Eierkopf, un essere spastico e scheletrico; Croaker si mette subito al suo servizio, rivelando così di essere il suo fidato servitore, ed Eblis cerca subito di convincere George che Max non è attendibile. Eblis è impotente, e ritiene che virginia Hector venne fecondata da Wescac con il progetto Giles, ma qualcosa non funzionò, visto che il frutto di quell'unione fu una femmina (Stacey), che non può essere chiaramente il Grand Tutor. Quella sera qualcuno rubò, tra l'altro, il Giles. Visto che sia Greene sia Stacey passano ad adorare l'impostore e che questi promette d'estrarre nel ventre di Wescac senza essere mangiato, George decide d'agire e si dichiara Grand Tutor davanti a Harold Bray, già ufficialmente insignito dal Cancelliere Rexrold ed accompagnato da Stacey. Bray lo sottopone allora all'esame di Wescac, che consiste nel rispondere sull'istante a sette domande apparentemente senza senso.
1. George incontra Ira Hector, l'uomo più ricco del campus, che si finge un vagabondo pezzente e che vuol essere cinico e crudele anche se non lo è; poi ascolta un discorso registrato di Bray in cui viene esposta la teologia del campus, con "Universo" sostituito da "Università", dove il dovere dello studente è quello di passare gli esami (così come, per entrare nel Regno dei Cieli, il cristiano deve rispettare la Bibbia), e la dicotomia "praticante/peccatore" si riduce a quella "passed/flunked" (promosso/bocciato); con Greene va poi a trovare in carcere Max, che ha confessato d'aver commesso l'omicidio. Stoker ha una nuova segretaria negra, Georgina, figlia di George Herrold, che - secondo Greene - è proprio la sua ex amante, anche se lei rifiuta di riconoscerlo. Max è ridotto ad una larva, sostiene d'essere un fallito, che tutti i maishian sono dei falliti e che Bray è davvero il Grand Tutor. Tanto Max quanto Stacy confermano lo stereotipo del maishian remissivo e votato al martirio, agnello sacrificale per nascita. Nel tentativo di capire cosa sono le "sette fatiche" assegnategli da Wescac come "compito a casa", e da svolgere in "no time". George va da Eierkopf, il quale, deciso a provare che non esistono Grand Tutor, risponde "a meno che George e Stacy non siano gemelli" (in tal caso Virginia sarebbe anche la madre di George ed i conti tornerebbero), mettendo di colpo George di fronte alle sue pulsioni incestuose. Il secondo volume è composto di sette capitoli, corrispondenti alle sette "fatiche" d'Ercole assegnategli da Wescac. Nel terzo George deve porre termine alla disputa sui confini in corso fra Campus Est ed Ovest, che rischia di far scoppiare il Riot: l'Ovest è più liberale ed umanitario, e molti studenti dell'Est varcano clandestinamente il confine per iscriversi ad Ovest (chiara allegoria dei rapporti fra blocco americano e sovietico); George si reca dal Cancelliere Lucius Rexrold a proporgli la sua situazione, poco prima dell'inizio della conferenza con "il compagno di classe X", capo dell'Est; fatto è che, proprio in quel momento, Leonid, figlio di X, passa ad Ovest e George finisce per causare la rottura dei negoziati, il che pone fine alla disputa. Nell'intento d'adempiere al quarto comandamento, "guarisci la tua infermità", George si reca all'infermeria, dove il Dr Kennard Sear e Stacey, sua infermiera, stanno cercando di curare, con un atto sessuale fra infermiera e paziente, Hedwig, la moglie di lui, da una delle sue crisi di libidine lesbiana: George irrompe con Peter Greene, questi innamorato di Stacey e deciso, credendola vergine, a sposarla. Sear, condannato a morte dal cancro, consegna a George le tendenze omosessuali sue e della moglie, e l'invita a dimostrare d'essere un uomo e non una capra commettendo un atto immondo: soddisfare la lascivia di Hedwig. Mentre Peter, inorridito nello svelare la personalità ninfomane di Stacy, fugge, George decide che l'infermità" da guarire è proprio la sua ingenuità troppo inumana, e accetta. Continuando nelle sue peripezie, George deve poi affrontare Virginia, la madre di Stacy; è anche il momento di stabilire se i due giovani sono veramente fratelli, nonostante l'atto consumato alla festa e la forte attrazione che George prova ancora per la remissiva ninfomane: Virginia si rivela essere Creemhair, ma nega d'aver nulla a che fare con George, cui, benché visibilmente imbarazzata, dà anzi dell'impostore, e dichiara d'essere tuttora vergine, d'essere stata fecondata da Wescac con il Giles, d'aver partorito due gemelli di cui una, Stacey, affidata dal padre allo zio, e l'altro "restituito" ad Eierkopf, che reclamava il suo "Giles" mettendolo nel ventre di Wescac, ma che questo secondo sarebbe Bray piuttosto che George; proprio Bray giunge a sfidare George alla prova del ventre di Wescac, mentre fuori una folla minacciosa reclama la testa di George, reo d'aver sconvolto con le sue imprese gli equilibri del caos. Per prima cosa Wescac rivela che Stacey non è sorella del Giles; i due escono entrambi vivi dal ventre, ma Bray riconosce George come Grand-Tutor, essendo stato lui prescelto soltanto per portarlo a "palazzo"; insomma, tutto previsto da Wescac; fuori, però, la folla lo lincerebbe, e George deve affrontarla travestito da Bray. George si reca da Reginald Hector, Direttore del "Cominciamento" e suo "nonno", per portare a termine l'ultima delle sette missioni, farsi convalidare l'ID di Grand Tutor; ne approfitta anche per farsi raccontare la verità, ultima e definitiva, sulla sua nascita: Reginald aveva effettivamente deciso di liberarsi del neonato infilandolo dentro il ventre di Wescac, ma poi, spaventato da una possibile accusa d'infanticidio, aveva chiesto al fratello Ira di far passare l'orfana Anastasia (Stacy) come il parto di Virginia; ora, però, vedendolo con la maschera di Bray, Virginia non lo riconosce come il Giles; accorre invece in soccorso di Bray, che, messosi una maschera da George, viene linciato dalla folla. Per aumentare la confusione, irrompono Stacy, picchiata a sangue da Peter, ad implorare Bray, cioè George, di mantenere la promessa di fare George Grand-Tutor in cambio d'una notte d'amore; poi arriva anche Maurice e la sua orda di motociclisti in borchie e stivali. Nel pandemonio che s'è creato George deve scegliere fra il potere e la sua vera identità, che lo consegnerebbe all'ira del popolo, ma gli ridarebbe l'affetto della madre e dell'amata: senza esitare si toglie la maschera e toglie quella di Bray; mentre la folla acclama Bray e s'avventa sul ragazzo-capra, giunge un nunzio con la notizia che Wescac sta per "mangiare" tutti: è la fine dell'Università (il Giudizio Universale dopo l'avvento dell'anticristo). 2. In realtà l'allarme significa soltanto che le relazioni fra Est ed Ovest sono ormai prossime al Riot: George si ritrova in carcere con Max, Peter, Leonid Croaker; il Cancelliere ha lanciato una campagna di moralizzazione molto poco popolare. Stoker è diventato rispettoso ed ossequioso di Stacey, la quale, divenuta pudica, ricambia con un'insolita durezza; Virginia è ormai completamente matta, tratta George come se fosse ancora nel recinto delle capre; Max scopre che il "compagno X" non è altri che Clementskij, un suo vecchio collega che fuggì ad Est con il segreto di Wescac, e George è caduto in uno stato di prostrazione per aver fallito la sua missione, e riconosce in Bray il vero Grand-Tutor. George ha un'allucinazione che gli rivela la realtà delle cose (che essere "Flunk" ed essere "Passed" è la stessa cosa), e, grazie al sacrificio di Stacey (che accetta d'avere un figlio da Bray), viene rimesso in libertà. Non perde tempo a spargere la buona novella: abbasso la ragione, viva l'istinto! Non esistono divisioni, compresa quella fra Est ed Ovest! Ne mette al corrente Eierkopf, Rexford, Stoker, Stacey ecc., tutti caduti in un profondo stato di prostrazione, invitandoli a dimenticare i suoi precedenti consigli basati sulla Ragione, che non hanno fatto altro che rendere più triste l'umanità; George sta di fatto rinnegando la propria teologia: non più angeli per il Regno dei Cieli, ma esseri umani per il pianeta Terra. La prima a mettere in pratica i suoi insegnamenti è Stacey, che ora vuole fare l'amore con lui: dopo un lungo cerimoniale preparatorio devono sospendere perché il Cancelliere, impazzito, ha amnistiato tutti i pazzi ed i criminali. George abbandona Stacey (che, indispettita, si mette a civettare con Greene) e va ad affrontare di nuovo Bray al Wescac, convinto d'aver compiute le sette fatiche assegnategli; invece ha fallito di nuovo, perché all'uscita Bray lo riconsegna alla folla; il suo linciaggio viene interrotto dalle urla d'una donna in fuga: questa volta si tratta, però, di Headwig Sear, inseguita dal Croaker; George si salva domando il Croaker. Ora più che mai il campus è sull'orlo del III° Riot, per di più senza elettricità, perché George ha causato un gigantesco corto circuito. Nella confusione che s'è creata, e sfruttando il malcontento degli studenti, Stoker complotta per prendere il potere, ma George riceve lo stimolo a riprendere la sua lotta per il posto di Grand-Tutor proprio dal caos: libera Stacey da Bray (che ha invano tentato di fecondarla, rivelando d'avere invece un sesso raccapricciante) e, insieme, s'avviano nel ventre di Wescac (lei con la maschera di Bray), dove fanno l'amore per concepire un figlio. Furibondo di gelosia, Stoker decide d'eseguire la condanna a morte di Max, tanto più che il Cancelliere s'è rimesso e tutte le cose stanno tornando a posto; prima dell'esecuzione Bray compie dei miracoli. Anni dopo, morti alcuni dei protagonisti, George termina di "registrare" questa storia su nastro, intitolandola Il Nuovo Sillabario Rivisto (una parodia del Nuovo Testamento); si considera ancora il vero Grand-Tutor, anche se i suoi seguaci sono soltanto due (Anastasia e Greene), ed ha adottato un mulatto di nome Tombo, ignorando il figlio avuto da Stacey. Con lo stile d'un romanzo del '700, Barth elabora una favola morale sui tempi moderni, sulla Contestazione studentesca, sulle sette religiose, sulla vita universitaria e sull'avanzata delle macchine. Il libello oscilla fra la satira di costume e la profezia apocalittica alla Orwell; eroicomica, mitologia, fantapolitica e thriller in un fantascientifico medioevo popolato di fate, streghe, orchi, draghi, esseri malefici, ecc., che però riannoda sempre storie del nostro tempo: i "moishian" perseguitati e disprezzati non sono altro che gli ebrei. L'intero romanzo non è altro che altro che una lunga ed avvincente storia del tutto inutile; la grande quantità d'eventi è del tutto sproporzionata alla conclusione; in sostanza Barth s'è precipitato da un estremo all'altro del libro, complicando il percorso con decine di personaggi e centinaia d'episodi, lasciando tutti i misteri (l'esatta natura di Wescar, la vera identità di Bray, ecc.)senza soluzione e componendo una storia del tutto inverosimile, che sembra il parto d'un malato di mente paranoico. È chiaro che lo scopo del romanzo era soprattutto quello di descrivere la comunità del campus, le sue passioni e le sue vicissitudini, approfittando della perturbante prospettiva d'un fanatico ragazzo-capra che si crede il Redentore e che si scontra con un personaggio ambiguo, forse astuto impostore forse essere soprannaturale, e, in quest'ultimo caso, non si sa quanto Salvatore e quanto Tentatore. Tutte le vicende narrate parafrasano la Bibbia o la Storia moderna, ma sempre con un eccesso d'enfasi eroicomica, d'improbabilità esibizionistica e d'ampollosità barocca; inoltre, Barth sfoggia una certa propensione per situazioni sessuali scabrose (incesto, lesbianismo, sesso caprino, impotenza). In effetti, la sua panoramica dell'umanità può essere interpretata anche come una forma di psicanalisi sociale. "Letters" (1979) "Tidewater Tales" (1987) |
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