Alberto Bevilacqua



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Alberto Bevilacqua (Italy, 1934)

"L'Umana Avventura" (1974) +

Il protagonista scopre, a sud di Delo, un punto in cui il mare ha uno strano comportamento: esplorando il fondale, scopre una citta` sommersa, e viene salvato dalla figlia quando, senza accorgersene, sta per soffocare. Da parte del padre quest'avvenimento e` l'inizio del riconoscimento della figlia sedicenne, non piu` bambina, che nega l'esistenza della citta` sottomarina. La figlia e` contornata di uomini, che ella chiama M.Z., sessualmente attratti da lei, e verso cui il padre prova un'ostilita` profonda. Il padre spia la vita sessuale della figlia, e ne e` scosso e ripugnato.

Adesso che la figlia comincia ad avere una sua vita, in casa fa la sua comparsa lo spettro del vuoto: la moglie ha i suoi pappagalli, lui Minosse (il suo cane), e insieme hanno la vecchiaia ed i ricordi d'una figlia bambina. Questa figlia cresciuta in divisa da pesce diventa un nemico quasi crudele. Un incidente in cui muore una donna che avrebbe potuto essere sua moglie e` bastato a fargli crollare il mondo addosso. Una sera un M.Z. e sua figlia scherzano, ubriachi, con gli arpioni, e lui, estraneo, si sente come se lo volessero uccidere, disfarsi di lui.

Il protagonista non riesce piu` a comunicare con la figlia, che ormai trascura i genitori, e cerca nei propri genitori (la madre pazza ed il padre partigiano) un filo che possa riportarlo a lei, ma si scontra con una totale indifferenza, ed e` sempre piu` attonito e ferito dal sesso della figlia: contempla la moglie invecchiata, anche lei vittima del crescere e del sesso della figlia; entrambi si preparano ad accogliere la fine nella sua vera forma (p. 102).

Tornato a Delo, il protagonista ritrova il punto in cui il mare sembrava inghiottire le cose: sua moglie sembra essere una di queste cose, e sua figlia sembra complice di quel fenomeno. Immagina di tornare con la figlia nel luogo in cui, bambina, le addito` una scritta misteriosa, e lei gli tiene un discorso, gli rivela che, dietro quella scritta, non vi sono che abissi marini e la citta` sepolta. La crescente ostilita` verso gli M.Z. che plasmano in sua figlia la peggiore nemica, lo spinge a provocare un incidente che quasi ammazza quello di turno.

La figlia s'involgarisce, passa sempre piu` tempo fuori casa ed il suo comportamento in casa e` disgustoso (arriva al punto di picchiare la madre); il padre, sconvolto, medita di ucciderla, ma, penetrato nella sua camera, non fa altro che spiare le sue mestruazioni e rimboccarle le coperte. Paragona se' stesso a suo padre, che non voleva averlo messo al mondo per timore di cio` che ne sarebbe stato durante le persecuzioni ai suoi danni. Alla morte della moglie, che lo lascia ancora piu` solo, va a trovarlo.

Si disfa di tutto, si riduce a vivere in una casa vuota, con l'unica compagnia del fedele Minosse. Quando la figlia torna per prendere la sua roba, apprende della morte della madre e se ne va, ormai del tutto estranea alla famiglia. Il padre la sogna rannicchiata vicino a lui in un impossibile amplesso che e` scoperta di lei, e percio` anche di se' stesso, per svelare la misteriosa scritta di Delo e la verita` della citta` sommersa, perche', in fondo, M.Z. non sono che le iniziali del suo nome.

In realta` egli e` stato accudito, durante l'agonia, dal fedele Minosse, che gli e` rimasto vicino sino alla fine a leccargli le ferite, ed ora giace morto ai suoi piedi; assiste alla misera sepoltura del cane, prima di raggiungere la citta` sepolta.

Il romanzo e` la presa di coscienza della fine: la figlia diventa donna, e, con cio`, uccide i genitori, la figlia e` un pesce e loro sono gli abitanti morti della citta` sommersa; percio` il sesso della figlia rappresenta la fine, e la curiosita` maniacale del padre rappresenta l'ansia di sapere cos'e` la fine cui sta andando incontro, il vuoto che lo inghiotte. Gli M.Z., cioe` gli altri uomini, sono un po' gli esecutori della sentenza, sono loro che rendono donna la figlia e, quindi, lo uccidono indirettamente, ma il fatto che si chiamino come lui e` il simbolo di un meccanismo naturale che si ripete sempre uguale di generazione in generazione.

Il romanzo e` sovente condotto in bilico tra realta` e delirio, sogno, miraggio, immaginazione: soprattutto la figlia, nella realta` quasi sempre assente, compare ovunque come elemento in grado di stabilire qual e` la verita`; in sogno la figlia ammette, per es., l'esistenza della citta` sommersa soltanto quando la fine e` effettivamente vicina.

Il protagonista si rende conto della sua umana avventura soltanto quando scopre l'esistenza della fine, e allora ritorna indietro nel tempo per cercare di spiegarla rivedendola tutta in un colpo solo; dai suoi genitori alla figlia esiste infatti un filo che e`, appunto, la sua umana avventura.

"Questa Specie d'Amore" (1966)

synopsis forthcoming

"La Califfa" (1964)

synopsis forthcoming
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