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Johann-Wolfgang von Goethe (Germany, 1749)
"Sesenheimer Lieder" (1771) [p] "Die Leiden des jungen Werthers" (1774) + "Wilhelm Meisters Lehrjahre" (1796) ++ "Faust" (1832) [p] +++ "Goetz von Berlichingen" (1773) [t] + "Iphigenie auf Tauris" (1787) [t] ++ "Egmont" (1788) [t] + "Torquato Tasso" (1790) [t] ++ "Unterhaltungen Deutscher Ausgewanderten" (1795) "Roemische Elegien" (1795) [p] "Hermann and Dorothea" (1797) [p] "West-oestlicher Divan" (1819) [p] + "Wilhelm Meisters Wanderjahre" (1829) "Chinesisch-deutsche Jahreszeiten" (1827) [p] + "Die Wahlverwandtschaften/ Elective Affinities/ Affinita` Elettive" (1809) ++ Entrambi vedovi dai loro primi coniugi, Eduard e Charlotte vivono in un castello posto al centro di un parco in cui la natura disegna ritratti incantevoli; entrambi si dedicano al completamento artificiale di questo ritratto idilliaco, ma Edoardo decide d'invitare al castello un vecchio amico di gioventù, il capitano, ed Ottilie, nipote di Carlotta, che si trovano entrambi in situazioni delicate dal punto di vista spirituale. In breve tempo Eduard s'invaghisce di Ottilie, e Charlotte del capitano; quando però, per ragioni di lavoro, il capitano decide di partire, Charlotte se ne sente felice, perché ciò le permette di tornare alla normalità, ma Edouard è più restio a celare i suoi sentimenti verso Ottilie, e, dopo un burrascoso colloquio chiarificatore con la moglie, non può far altro che allontanarsi, andare a vivere in una casa di campagna per meditare e cercare di dimenticare; qui lo raggiunge la notizia che la moglie attende un figlio: decide, allora, di partire per la guerra. Al castello s'insedia un architetto che s'incarica di far trascorrere piacevolmente i pomeriggi solitari delle due donne. È in questo periodo che la figlia di Charlotte si fidanza; per l'occasione trascorre alcuni giorni al castello in compagnia di amici e parenti. Durante i divertimenti ed i passatempi inventati dalla bizzarra e maligna fantasia della giovane, si nota come ella cerchi di umiliare Ottilie, che, per la diligenza di donna di casa e per la delicata bellezza del suo volto, attira su di sé gli sguardi che la giovane fidanzata vorrebbe per sé; poco dopo la partenza della compagnia ed il congedo dell'architetto, nasce il bambino, cui il destino dona le sembianze del capitano e gli occhi di Ottilie. Nel frattempo, Edouard torna dalla campagna militare e subito confida un suo piano al capitano: egli invoca il divorzio per potersi risposare con Ottilie e lasciare la moglie Charlotte al capitano; la sera stessa egli incontra Ottilie nel parco con il bambino. Ottilie rientra agitata, e, durante la traversata del lago, perde l'equilibrio e cade in acqua: il bambino muore annegato. Il capitano approfitta dell'occasione per parlare a Charlotte dei propositi di Eduard; Charlotte acconsente, ma Ottilie vede nella disgrazia un segno della suprema volontà e, quindi, rifiuta. Decide di partire, ma durante il percorso incontra Edouard e, dopo la drammatica spiegazione che segue, ritorna al castello; per alcuni giorni rifiuta cibo e bevande, finché non cade morta; l'amante la segue poco dopo, ed i due vengono sepolti nella stessa cappella. Pubblicata nel 1809, quest'opera è un dramma preciso nella sua struttura, equilibrato nelle sue parti, perfettamente disegnato nei suoi personaggi, dove gli elementi si stratificano e si accumulano sino a quando la soluzione diventa ineluttabile e precipita, come all'improvviso precipita il destino, quando l'accumularsi degli avvenimenti ne rende inevitabile la conclusione. L'apparente lentezza dell'azione, che consente il maturare del dramma nei personaggi e ne segue la vita attraverso il progredire delle stagioni, è continuamente ravvivata dall'interesse che suscita la descrizione dei luoghi e dell'ambiente e dal continuo intervento dei personaggi secondari, tra i quali nessuno è superfluo e che si sentono ritratti dal vero. Le affinità elettive sono un'opera vissuta dallo scrittore nella sua realtà morale, nella sua tragica intensità di una rinuncia che cerca invano di dare pace allo spirito dilaniato dal contrasto tra il desiderio ed il dovere, qui inteso non come osservanza delle leggi, molto più facile da seguire perché non ha bisogno d'interpretazione, ma come imperativo morale, dove non sempre è lecito anche quello che la legge può talvolta consentire, perché contrasta con il sentimento. Tema centrale del dramma è il divorzio: due coppie si sentono irresistibilmente attratte; Edouard e Charlotte sono però sposati, e per seguire il loro istinto dovrebbero ricorrere al divorzio, che la legge permette ma il loro morale no: il contrasto tra dovere e volere è l'essenza del dramma. Il sentimento che lega le due coppie è un sentimento fisico e, soprattutto, morale che ha qualcosa di superiore alla volontà umana, qualcosa di naturale, come un fenomeno fisico o chimico; l'idea di questo romanzo, infatti, venne a Goethe leggendo l'opera De attractionibus ælectivis, del chimico svedese Bergman; i quattro personaggi si trovano, così, di fronte alla rinuncia, ed ognuno di essi l'affronta a modo suo. Moralmente più debole, viziato per ricchezza ed educazione, violento per temperamento, Edouard s'abbandona alla disperazione e tenta di dimenticare e farsi dimenticare affrontando la morte sul campo di battaglia, vincolato più dall'imperativo dell'onore, del rispetto della parola data che dall'imperativo morale di osservare agli obblighi del matrimonio; ma sul campo la morte lo rifiuta, e la sua personalità si trasfigura nel dolore, la violenza della passione lo macera e lo consuma, e, dopo averlo annientato, gli dà nuovo vigore, sino all'estremo sacrificio. Colto, freddo, e calcolatore, il capitano trova il modo di dimenticare nel lavoro e nell'apparente distacco, e compensa quanto non può soddisfare realizzando i propri desideri realizzando le proprie ambizioni. Apparentemente fredda, piena di passione repressa, legata più d'ogni altro al suo temperamento morale, forse provata più d'ogni altro nel suo temperamento di donna e madre, con la sua forza d'animo, la sua volontà e la sua serena dolcezza, Charlotte riesce ad essere per altri fulcro e sostegno nella dura battaglia; nella sua dura dolcezza, nella serenità che sembra quasi indifferenza, nel dolore nel quale, invece di chiedere conforto, trova la forza di consolare gli altri, Charlotte è, forse, il personaggio più vivo e reale del romanzo. Ottilie è il personaggio che l'autore ha certamente preferito ed amato con una simpatia che traspare in ogni descrizione: è la dolcissima femminilità che, restando purezza, diventa santità; non a caso parte del romanzo si basa sulle impressioni che Ottilie riporta nel suo diario. Attorno a questi quattro personaggi principali, una vivida descrizione del paesaggio, d'ambiente e di persone ci mostra come in un vasto affresco, preciso in tutti i suoi particolari, la Germania che nasce, la società borghese che si afferma gloriosa nella sua sicurezza, sicura del suo avvenire: sul tema settecentesco delle due coppie sbagliate che cercano invano di ridistribuirsi in un legame d'amore più giusto, si sviluppa un'immagine sconsolata della fine della società aristocratica e dell'impossibilità dell'azione socialmente utile. |