Peter Hoeg



, /10
Links:

Peter Hoeg (Denmark, 1957)

"Froken Smillas Fornemmelse for Sne/ Smilla's Sense of Snow" (1992)

Smilla Jaspersen e` un"esperta di ghiacci polari, nata in Groenlandia da uno scienziato danese e una donna eschimese, che vive in Danimarca e non riesce a rassegnarsi alla morte di un povero bambino groenlandese. Il bambino, Esajas, aveva paura dell'altezza, eppure e` precipitato da un tetto. Per Smilla non ci sono dubbi: stava fuggendo da qualcuno. Le indagini cominciano dalla madre, Juliane, un'alcoolizzata, e dal padre, Norsaq, che peri` anche lui in circostanze misteriose durante una spedizione in Groenlandia. Smilla, 37enne simpatizzante comunista afflitta da crisi depressive come quasi tutti gli eschimesi, si improvvisa investigatrice. La polizia non gradisce le sue indagini e minaccia di arrestarla per i suoi trascorsi eversivi. L'unico ad aiutarla e` il meccanico Fojl. Scoprono che un tale Ving aiutava la madre e che Esajas custodiva una cassetta. Dalla cassetta, dalle attivita` di Ving e da altri reperti, Smilla risale a due misteriose spedizioni artiche, entrambe fallite. I protagonisti furono gli stessi, Johannes Loyen e Andreas Fine Licht, entrambi rispettabili scienziati. Smilla scopre che Loyen lavoro` per i servizi segreti durante la guerra e s'impossesso` di un segreto dei nazisti, che volevano per l'appunto andare a recuperare qualcosa in Groenlandia. Si alleo` con Ving, che disponeva dei mezzi, e con Licht, esperto della Groenlandia. Licht viene ucciso e anche Smilla rischia la vita. Smilla e` sospettata dell'omicidio, ma l'investigatore Ravn e` dalla sua parte, anche se non l'aiuta piu` di tanto. Smilla risale a un tale Tork Hviid, e Ravn le rivela che Tork lavoro` in Tailandia per uno zar della droga. Fu lui probabilmente il responsabile della morte di un'altra bambina, a Singapore. Fu grazie a lui che Loyen riusci` a organizzare l'ultima spedizione. Nessuno sa cosa stessero cercando in Groenlandia. Smilla scopre che durante l'ultima spedizione gli eschimesi assoldati da Tork morirono di un male misterioso, e non in un incidente: un verme che perforo` il loro stomaco. Smilla, grazie all'amico meccanico, scopre quale nave hanno assoldato Tork e i suoi questa volta e si imbarca come cameriera. Uno dei marinai si invaghisce di lei e la aiuta a perquisire la nave. Scoprono ogni sorta di macchinari e liquidi, ma non riescono a capire ne' dove sono diretti ne' a cosa servano. Il marinaio viene ucciso e lei viene sospettata di essere della polizia. A bordo spunta anche il meccanico. Smilla capisce che uno degli eschimesi uccisi dal verme era il padre di Esajas e che Esajas probabilmente vide il padre morire. Tork la smaschera e le rivela che stanno andando a recuperare una meteorite, la piu` grande del mondo, che emette ancora calore. E` grazie alla meteorite che i vermi sopravvivono e in qualche modo si sono adattati al corpo umano. Il loro effetto sul corpo umano e` devastante: uccidono in pochi secondi. La ragione per cui non si sono sparsi e` che sono isolati al polo nord, ma se Tork li porta in una citta` potrebbero causare una catastrofe. Tork vuole proprio quello: cerca la fama e il denaro, e la meteorite sara` la piu` importante notizia scientifica di tutti i tempi. Esajas cadde fuggendo da Tork, il quale voleva la cassetta. Esajas aveva il verme ma era sopravvissuto e per questa ragione era tenuto sotto stretta osservazione da Loyen. Si scoprono tutti i retroscena: che Loyen compi` esperimenti sugli eschimesi, che la ragazza uccisa a Singapore era l'unica sopravvissuta di un'operazione anti-droga in Tailandia. Il meccanico l'aiuta ad avvertire Ravn e a mettere in fuga Tork, che morira` congelato.
La trama e` un po' troppo densa, mescola fantascientifico, fantapolitico, gangster e avventuroso con l'obiettivo di diventare un film di Hollywood. Lo spirito dei ghiacci che si alberga nell'animo tormentato di Smilla raramente ha modo di emergere. Per lo piu` si passa semplicemente da un colpo di scena all'altro.

"De Maske Egnede/ Borderliners" (1993)

synopsis forthcoming


Copyright © 2019 Piero Scaruffi | Terms of Use