John Keats



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John Keats (Britain, 1795)

"Endymion" (1818) [p] +

Endymion, ambientata nel mondo mitologico, narra la lunga ricerca del piacere da parte di Endimione, assistito nell'impresa dalla sorella Peona, lenitrice del dolore; nascostamente innamorata di lui, alla fine Diana gli si rivela e svanisce con lui.

"Lamia" (1820) [p]

A Creta vivono Mercurio e Lamia, un serpente che puo` trasformarsi in donna. Lamia s'innamora di Lycius e lo seduce. Lycius decide di sposarla, anche se il filosofo Apollonio sembra sospettare qualcosa; durante il banchetto, pero`, Apollonio smaschera Lamia, che svanisce con un urlo. Lycius muore di dolore. La saggezza puo` proteggere dai pericoli cui va incontro l'amore, e, qualche volta, la verita` puo` uccidere.

"Isabella" (1820) [p]

Isabella e` il poema del racconto IV, V del Decameron: Lorenzo viene ucciso dai fratelli di Isabella, ma torna in sogno dall'amata e le indica il luogo dove giace il suo cadavere. Isabella prende la testa e la mette nel suo vaso di basilico, ma quando i fratelli la scoprono gliela portano via, e Isabella muore di dolore.

"The Eve of St Agnes" (1820) [p] +

La vigilia di sant'Agnese, Madeleine attende, come predice la leggenda, di poter vedere il volto dell'uomo che sposera`. Aiutato da Angela, Porfiro s'introduce nella camera dell'amata, ne contempla il sonno, la sveglia, le canta "La belle sans mercy", infine fuggono insieme; sogno e realta` si confondono, dando al racconto un'impronta estetizzante.

"The Fall of Hyperion" (1820) [p]

Hyperion. I Titani sono stati sconfitti da Giove e dai nuovi dei dell'Olimpo. Saturno si lamenta, ma Iperione, il vecchio dio del Sole, non e` stato ancora rimosso dal nuovo, Apollo. Ormai rassegnati, Oceano e Climene parlano sconsolati ai fratelli, ma Encelade addita ad esempio Iperione, ancora libero, e cosi` riesce a scuoterli dall'apatia; ma Mnemosine ha disertato dai Titani, ed ora sta incoronando Apollo dio del Sole. Il continuo ed ineluttabile progresso universale e` adombrato nell'azione del poema: il progresso si realizza tramite il dolore, punto di passaggio obbligato per ogni formazione spirituale, dopodiche' i vecchi miti muoiono ed i nuovi sono piu` forti; se la caduta di Saturno, di colui che creo` l'ordine dal caos, rappresenta la nuova fase d'incertezza della maturita`, Iperione ed Apollo, entrambi dei del Sole, sono la natura prima e dopo la poesia; nelle mani della poesia la natura veemente e selvaggia diventa delicata e sensuale; compare anche il tema della morte, invincibile legge naturale.

Fall of Hyperion. Visione onirica durante la quale il poeta si trova in un santuario al cospetto della profetessa Moneta, che gli fa da guida tra le divinita` decadute (Saturno, Thea, Iperione). Il passaggio dalla realta` al sogno, dal delizioso giardino al santuario di Moneta, e` il passaggio dall'infanzia spensierata ed ignara alla maturita` che, attratta dal nuovo mondo, vi s'immerge con entusiasmo ma vi scopre il dolore e la miseria, per cui i miti cadono ad uno ad uno. La struttura del sogno e` dantesca, ma qui i dannati sono esseri soprannaturali, non morti ma decaduti, non colpevoli ma invecchiati; il progresso naturale li relega tutti in un unico stato, ne' paradiso ne' inferno.

"Ode To Autumn" (1820) [p] ++

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"Ode on a Grecian Urn" (1820) [p] ++

synopsis forthcoming

"Ode on Melancholy" (1820) [p] ++

synopsis forthcoming

"Ode to a Nightingale" (1820) [p] ++

synopsis forthcoming

"The Eve of St Mark" (1821) [p] +

Bertha e` seduta davanti al camino e sta leggendo la leggenda della vigilia di s. Marco: una volta ogni tre anni i fantasmi di quelli che moriranno durante l'anno passano sotto i portici della chiesa in quella notte. La poesia si regge sul contrasto tra la casta immagine di Bertha e l'atmosfera cupa: il finale e` un esercizio di truce medievalismo. Tutta la poesia e` imbevuta di un esasperato decadentismo.

"La Belle Dame Sans Merci" (1821) [p] +

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"Poems" 1. On first looking into Chapman's Homes

Nel sonetto, Keats manifesta la sensazione provata, dopo averne tanto sentito parlare, nel leggere l'Odissea per la prima volta: si sente come un astronomo che avvista un nuovo pianeta, o come il navigatore che scopri` il Pacifico, stupito, commosso e rispettoso. (v. "Instoed tip-poe" e "Sleep and poetry")

2. Indrear-nighted December

Per Keats la capacita` negativa e` l'essere in uno stato d'incertezza, dubbio e mistero, senza lasciarsi prendere dall'irritazione, dalla smania di sapere e dall'umiliazione di non sapere; cosi` l'albero ed il ruscello sopportano a Dicembre il clima ostile alla loro bellezza, e sono esempi di quel "sentire di non sentire".

3. When I have fears

Quando il poeta teme di morire prima d'aver terminato la sua opera, oppure quando teme di non poter piu` vedere l'amata, si apparta e, nella solitudine, fama e amore sprofondano poco a poco nel nulla.

To J. H. Reynolds

Dal verso 67 in avanti esprime le sue teorie sull'immaginazione poetica: i sogni devono derivare da qualcosa di sublime e di materiale, piuttosto che dall'attivita` dell'animo nel vuoto buio della notte; dall'86 in avanti parla della feroce distruzione che caratterizza la natura.

4. On visiting the tomb of Burns

Il clima poco salubre opprime Keats, e gli ricorda la sofferenza umana: bellezza fredda, perche' il dolore non e` finito; da simile landa non puo` sgorgare vera poesia, ma una simile esclamazione sulla tomba d'un grande poeta di quella terra e` peccato.

5. Why did I laugh tonight

Perche' ho sorriso? Se non e` opera soprannaturale, dev'essere stato il mio cuore; eppure sono triste e solo circondato dall'oscurita`; e` il pensiero di morire, perche' la morte, piu` intensa di poesia, fama e bellezza, e` il premio della vita.

6. A dream after reading Dante

Dopo aver letto la Divina Commedia, Keats sogna di trovarsi nella regione d'Inferno in cui sono relegati Paolo e Francesca, d'essere sospeso con loro in un'eterna malinconia, e di baciare due labbra pallide.

7. La belle dame

8. Song of four fairies

Le fate Salamander, Zephir, Dusketha e Dreama sono gli spiriti dei quattro elementi (fuoco, aria, terra e acqua); si amano a coppie (fuoco con terra, aria con acqua); Dusketha si fa condurre dal fuoco in una malinconia febbricitante.

9. To sleep

Il sonno imbalsamatore chiude il ciclo della sofferenza e smorza il dolore nell'oblio: "salvami dalla coscienza curiosa che ancora scava come una talpa."

10. The day is gone

Il giorno e` finito, e s'e` portato via le immagini dell'amore, ma l'oscurita` lo lascera` dormire perche', dopo aver letto per tutto il giorno il messale d'amore, ora digiuna e prega.

11. To Fanny

Non riesce a scordare Fanny neppure per un istante, rapito anche in sogno dalla sua bellezza che puo` offuscare ogni pensiero doloroso; ma Keats vuole scordare Fanny, perche' teme che l'amore possa inaridire la sua vena poetica.

12. Bright star

Keats non invidia la solitaria ed immutabile eternita` della stella, ma vorrebbe l'eternita`, che userebbe per ascoltare il respiro dell'amata, solo per se'.

Le lettere di Keats sono manifesti programmatici sul concetto di natura e di poesia.

Le poesie ruotano attorno ai concetti di vita, morte, sonno, amore, fama e malinconia.

I sonetti 3, 5 e 12 formano una trilogia in cui s'evolve il concetto di morte, di paura della morte; dapprima la morte e` temuta perche' ruba la fama, poi supera fama ed amore e diventa il premio della vita, ma l'amore la rende nuovamente insuperabile.

Le poesie 2, 8 e 9 riguardano la malinconica condizione umana: dall'esaltazione della "capacita` negativa" si passa alla fredda constatazione della malinconia e, infine, all'invenzione del sonno liberatore.

I sonetti 1, 4 e 6 sono allucinazioni che prendono spunto da fatti letterari: la fantasia ed il suo sentimento dell'eterna malinconia sono sbrigliati.

La 7 e l'11 riguardano la schiavitu` dell'amore.

"I stood tip-toe". Le deità classiche si originarono nel responso oniristico dell'uomo alle forze della natura: questa è, secondo Keats (e secondo Woodsworth di Excursion), l'origine del mito; scopo del poeta è lodare la natura attraverso questi suoi simboli umanizzati.

"Sleep and poetry". Può essere considerata il manifesto poetico dell'umanesimo naturalistico di Keats; caratteristiche sono l'esuberanza descrittiva, l'esaltazione della gioia e della bellezza, la corrispondenza tra i miti classici ed i temi sentimentali (bellezza, amore, natura, ecc.); la loro esposizione è facilitata dall'ambientazione, all'interno della quale il sogno è realtà (e, quindi, i miti lo sono), la verità è bellezza, il dolore è gioia; la poesia è, appunto, concepita come la percezione e la rappresentazione di questo mondo mediato e filtrato dal sogno.

Poeticamente, entrambe le poesie non valgono molto, se non per qualche immagine-simbolo ben incentrata, e per la descrizione di particolari della natura; nella seconda ci sono 70 versi dedicati ad un veloce riassunto critico della letteratura inglese; sin da queste prove giovanili si nota come il mondo poetico di Keats non abbia nulla a che vedere col mondo reale, fatto di cose e di persone, ma sia un sogno continuo, fatto di mito e d'immaginazione.


"Odes" Francy. Libera la fantasia dalla gabbia della mente, lasciala andare, e lei tornera` portando a te, seduto ad aspettare in una notte invernale, le bellezze che la terra ha perduto: l'estate, la primavera, l'autunno; di ogni cosa ci si stanca a lungo andare, ma la fantasia puo` portare sempre cose nuove; il piacere non e` mai a casa propria, ma la fantasia puo` andarlo a cercare altrove.

Psyche. Psyche era una ninfa di cui Eros s'innamoro`; temendo l'ira della madre, Eros incontrava l'amata solo di notte, ma un giorno ella lo espose alla luce d'una lanterna, ed i due vennero separati; dopo un periodo di sofferenza, essi vennero riuniti tra gli dei, e Psyche divenne immortale. Il poeta sorprende i due innamorati abbracciati tra l'erba in una foresta, e riconosce in essi Eros e Psyche: Psyche e` l'ultima arrivata nell'Olimpo degli dei, ma supera in bellezza tutta la gerarchia, benche' a lei non siano dedicati templi, altari, cori di vergini, ecc., e, seppure in ritardo rispetto al tempo in cui quei luoghi erano sacri, il poeta, vista la dea con i suoi occhi, vuole essere colui che la cantera` ed adorera` come si sarebbe dovuto fare; il poeta sara` il suo sacerdote, costruira` un tempio nella mente, dove, invece del vento, mormoreranno pensieri nati da un dolce soffrire, ed in quel paesaggio mentale troveranno posto tutti i fiori, sempre diversi, che, come un bravo giardiniere, la fantasia sapra` inventare, e vi sara` tutto il possibile diletto per scacciare i pensieri ombrosi, e in piu` una torcia accesa e la porta aperta per lasciar entrare il caldo Amore. Psyche rappresenta l'anima che, espiata la sofferenza, s'e` formata, e` maturata, ed e` ora in grado di sfruttare la fantasia invece che affogare nei pensieri negativi; da un lato ne risultera` la poesia, dall'altro l'amore. La serenita` di giudizio e di meditazione e` indispensabile sia per l'uno sia per l'altro; essi sono strettamente connessi, poiche' la fantasia stimola la poesia, che scaccia i pensieri negativi, ed elimina, quindi, l'unico ostacolo all'amore. Affinche' questa catena si realizzi, occorre che nella mente si sia creata la condizione opportuna, che il dolore si sia, cioe`, moderato.

A Grecian Urn. Su di un'urna greca sono disegnate delle figure che rappresentano dei momenti di vita nella citta` antica; ogni personaggio e` stato fermato sul punto di fare qualcosa, e non potra` mai terminare la sua azione, il che equivale a dire che quella sua azione vivra` in eterno. Cosi` l'attimo immortalato su quell'urna ricorda l'eternita`, e, siccome l'urna rimarra` ai posteri mentre le generazioni s'estingueranno l'una dopo l'altra, si puo` dire che la realta` e` la bellezza, le cose belle rimangono a testimoniare di cio` che non e` piu`, e tutto cio` che bisogna sapere e` racchiuso nella loro bellezza.

A nightingale. Il poeta soffre come se stesse sprofondando nella morte, e sente l'usignolo cantare felice tra gli alberi, e vorrebbe immergersi con lui nelle meraviglie della natura, dimenticando il mondo, ma, soprattutto, dimenticando la decadenza e la morte di tutte le cose, il dolore che fa parte di ogni cosa del mondo reale. L'usignolo diventa il mito di un universo fatto solo di bellezza ed amore, ed acquista l'immortalita`; la poesia e` il mezzo per unirsi a lui nella notte che nasconde ma lascia presagire la natura imbalsamata; il poeta ascolta nell'oscurita`, e pensa che, dopo aver tante volte invocato che la morte mettesse fine alle sue sofferenze, sarebbe bello morire adesso che il canto dell'usignolo gli farebbe da messa funebre. L'usignolo diventa il simbolo d'una religione capace di risollevare lo spirito e di moderare la disperazione, ed il suo canto diventa una voce ascoltata nei secoli da clown ed imperatori; ma il canto dell'usignolo si perde in campi lontani, e rimane pesino il dubbio se quella musica fosse sogno o realta`. La mente ha un momento d'abbandono in cui si lascia cullare dal canto melodico dell'usignolo, cosi` lontano dal mondo imperfetto degli uomini. L'unico legame tra questo mondo e la natura e` la poesia: d'altro canto, il canto dell'usignolo e` la voce che ha ispirato la gente a non perdersi d'animo, proponendo le bellezze della natura anche davanti alle brutture della vita, dando anche all'animo sfiduciato la sensazione che esiste qualcosa per cui vale la pena continuare a vivere. L'aspetto mitico-poetico e quello morale-religioso sono entrambi intesi a dare un senso al mondo umano, ma basta un nulla per riportare alla cruda realta`, e allora non e` facile decidere se tutto cio` sia vero.

Melancholy. Non bisogna cedere alle tentazioni della morte, perche' il sonno annienta l'angosciosa veglia dell'anima; la melanconia puo`, invece, essere piacevole, se si rivolge alla natura e all'amore, ma solo pochi la sanno gustare.

On Indolence. Amore, Ambizione e Poesia sono come tre figure incise su un'urna greca, che, girando il verso, si presentano una dopo l'altra, ma, per quanto esse scorrano nei suoi pensieri, il poeta non vuole abbandonare il suo ozio, e sceglie l'Indolenza.

Autumn. Quest'ode e` un parallelo con la vita umana: l'autunno rappresenta la maturita` raggiunta con l'accumularsi delle esperienze, e preparata dall'esuberanza dell'estate; alle canzoni della primavera s'e` sostituita una musica piu` modesta, ma anche piu` perfetta, che culmina nelle rondini radunate in cielo, pronte ad emigrare. In questo culmine e` gia` sottintesa la successiva fase della morte.


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