Cesare Pavese (Italy, 1908)
"La Casa in Collina" (1948) +
synopsis forthcoming
"La Luna e i Falo`/ The Moon and the Bonfire" (1950) ++
Il ricordo è svolto dal protagonista attraverso
l'amico Nuto: i due rappresentano il negativo ed il positivo della vita, l'uno
bastardo, ambizioso, legato ad affetti effimeri, teso soltanto alla
soddisfazione del suo senso di rivincita mediante il denaro, l'altro
responsabile, intelligente, sano nei divertimenti, la musica, come nel lavoro;
per mezzo di questi due filtri il ricordo ne esce del tutto imparziale e la
nostalgia non ne altera i contenuti. Al ricordo si sovrappongono le impressioni,
i giudizi a posteriori: il senso di freddezza e solitudine provato in America
(scena del deserto, p. 58), pur tra decine di donne, troppo facili però
per essere dei sentimenti con cui dare uno scopo ad una vita, ed il senso di
calda umanità, pur tra tanti stenti e tanti disagi, del suo mondo
contadino, ancora legato alle superstizioni della luna e dei falò (anche
Nuto ci crede); ed al ricordo si sovrappone anche la storia attuale di Cinto,
ragazzo storpio in cui il protagonista si identifica, il cui padre, in un
accesso d'ira, sterminerà la famiglia e si ucciderà, lasciandolo
orfano, apologo significativo di come il sacrificio, la sofferenza, la disgrazia
di un tempo si siano trasformati in pazzia, di come in fondo l'umanità,
pur troppo spesso minata dagli stenti sia destinata a diventare la disperata
solitudine dell'America.
Il ricordo è centrato sulle tre figlie del Sor
Matteo, tutte corteggiatissime e tutte vittime di un orrendo destino: Silvia
dopo un aborto, Irene battuta dal marito, Santina giustiziata dai partigiani; il
romanzo si chiude con la morte di quest'ultima, prostituta ufficiale e spia dei
fascisti, falciata da una raffica di mitra e poi bruciata; è come la
conclusione di un ciclo, aperto dai falò per i riti di fertilità e
chiuso dal rogo di un corpo: in entrambi i casi il fuoco è simbolo della
distruzione del passato e dell'inizio di un futuro migliore, ma è
cambiata la forma, perché è cambiato il mondo, e adesso bruciate
un po' di erba non serve a niente, un po' come in America (p. 98), che uno per
sentirsi vivo ha bisogno di violentare qualcun altro.
"Verra' La Morte e Avra` i Tuoi Occhi" (1950) [p]
synopsis forthcoming
"Lavorare Stanca" (1936) [p]
synopsis forthcoming
"Il Diavolo sulle Colline" (1949)
Sono soprattutto le situazioni a formare il romanzo: la
città di notte, piena di luci e di silenzio, simbolo di come l'uomo si
può sentire solo ed incompreso in mezzo a migliaia di simili altrettanto
soli ed incompresi; le passeggiate e la vita notturna degli amici, un modo
squallido di drogarsi e di fingere di vivere, simboli di un esistere vano in
mezzo a gente inutile, senza uno scopo o qualcuno con cui poter riempire la
propria vita. La collina, il senso del primitivo e dell'ignoto, unici valori
ancora validi per quelle anime sazie di consuetudini; l'ambiente dei ricchi di
Poli, in cui la sete di piacere ed il bisogno di avere tante vite diverse e
false mascherano la debolezza psichica di chi ha trovato il proprio mondo
già costruito e non deve fare più nulla e provocano l'alienazione
dai sentimenti verso gli altri e da quelli universali (religione); la morte di
Rosalba e la tisi di Poli sono le logiche conclusioni di vite senza scopo e
senza altri.
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